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Da Borsa Italiana a Digitale Gentile: la storia di Sara Malaguti e di Flowerista

Autore: Redazione

Sara Malaguti


Una community di consulenza digitale che, ispirata dal principio di intelligenza diffusa, accompagna freelance, startup e Pmi in un percorso di crescita e di consapevolezza di sé, verso la realizzazione del proprio sogno imprenditoriale

Nasce un nuovo modo di fare marketing: il Digitale Gentile. È questa l’anima di Flowerista (https://www.flowerista.it/), community di consulenza digitale che accompagna freelance, startup e Pmi in un percorso di crescita e di consapevolezza di sé, a partire dal valore della parola. Tutto inizia da un’intuizione di Sara Malaguti, imprenditrice digitale ed ex borsista classe 1984. Dopo una carriera decennale nell’ambito della finanza internazionale, nel 2017 Sara lascia Milano per raccogliere le idee intorno al suo nuovo progetto tra le montagne di Varese: in questa cornice germoglia Flowerista, ecosistema di servizi digitali che ad oggi conta un team di 9 persone, specializzato in formazione, networking, visibilità, crowdfunding e internazionalizzazione. “Il Digitale Gentile è, prima di ogni altra cosa, un’opportunità. Non ci sono regole, tutto parte da una introspezione di sé”, spiega la varesina d’adozione dallo storico Premiato Biscottificio, quartier generale della sua impresa, interamente riqualificato durante la pandemia per farne un luogo di condivisione, aperto ad eventi esterni, mostre fotografiche, laboratori e workshop. “La chiave per partire e per differenziarsi è scoprire la propria unicità. Mi ispiro tanto alla natura, da lei ho appreso il concetto di mimesi per cui, se vogliamo essere invisibili, copiamo chi sta al nostro fianco. Se, invece, vogliamo emergere, dobbiamo renderci unici. Flowerista nasce proprio da qui e da una teoria di Stefano Mancuso: i vegetali hanno seguito un percorso evolutivo diverso dal nostro. Non possiedono un cervello ma, non per questo, sono privi di intelligenza. Le piante, a differenza nostra, hanno un’intelligenza diffusa. Così è Flowerista: un ecosistema di cultura diffusa da cui le persone attingono per emergere”.

Un sogno imprenditoriale realizzato

Dopo aver conseguito a Bologna una prima Laurea in Lettere e una successiva in Gestione e innovazione delle organizzazioni culturali e artistiche, all’età di soli 24 anni Sara parte alla volta di Milano per avviare la sua carriera nella finanza internazionale a Piazza Affari. Per 10 anni, la giovane mette in standby il lato più profondamente emozionale e umanista della sua professionalità, sebbene abbia sempre avuto la possibilità di portare il suo contributo creativo anche in quel settore che, apparentemente, è meno incline a un approccio olistico. Il sogno di traghettare le sue competenze di project management verso le industrie creative, però, non sfuma. A novembre 2017, l’imprenditrice decide di dare forma ai propri sogni e rassegna le dimissioni da Borsa Italiana. “Non ho mai creduto nelle dicotomie assolute. Il mio sforzo è stato portare i dati, l’organizzazione, il project management e il digital marketing nelle creative industries, il mio primo amore. Ho creduto fortemente nella mia unicità per poi scoprire che le persone scelgono me proprio perché accomunate dalla volontà di affermare la propria singolarità. Oggi sostengo gli altri nello stesso cammino verso la consapevolezza di sé che ho intrapreso io stessa 4 anni fa e posso confermare che con la creatività si mangia”.

Foto Sara Malaguti1.jpg

Sara Malaguti

 

Servizi digitali gentili

“Flowerista aiuta gli artigiani e freelance creativi a realizzare un brand da zero a cento con un immediato sbocco sul mercato”, approfondisce Sara Malaguti, founder di Vivarium e ideatrice del brand Flowerista. Con un unico percorso lineare, il team di professionisti che mette a disposizione l’ecosistema Flowerista offre servizi di formazione, matching, visibilità, crowdfunding e internazionalizzazione volti a costruire Business Plan e piani di comunicazione digitale ad hoc, studiati in base al livello di partenza del brand. La particolarità sta nell' effetto rete basato su networking e la visibilità. Nella community di Flowerista, non esiste un vero e proprio leader. Ispirati dal principio della gentilezza, ciascun membro può attingere dalle storie degli altri nell’ottica di una cultura diffusa.

In cinque step

Ma come funzione Flowerista? Per conoscere la particolarità di questa realtà, è possibile iscriversi a una newsletter gratuita articolata su cinque filoni diversi, opzionabili in base ai propri interessi. Il secondo step riguarda la formazione: i corsi online on demand disponibili sono stati pensati per livelli di consapevolezza differenti. Ma non solo, se l'interesse è quello di aumentare la visibilità ed entrare in contatto con altri professionisti c’è F-Club, un programma di membership e networking fatto di relazione, collaborazione e sostegno reciproco. Un club, la cui forza è proprio la community degli iscritti che hanno l’opportunità di rendere noto il proprio business. Il programma prevede, tra le altre cose, la partecipazione a eventi digitali in cui poter proporre iniziative, la pubblicazione di un portfolio online con diffusione sui social e la possibilità dare visibilità alle proprie collezioni artigianali nella sezione  boutique, un luogo virtuale pensato come uno shop online. A partire dall’idea che “Sei tu stesso a portare valore all’interno dell’ecosistema Flowerista”, Sara Malaguti ha sviluppato, poi, Flip Academy, il percorso semestrale che fornisce un metodo per creare un brand da zero a cento con il sostegno di figure professionali accuratamente scelte tra cui un avvocata, una commercialista, una Professional organizer, una Business Coach e, da ultimo, un fotografo e video maker. L’ultima menzione va a Business ’n’Play, un gioco dal vivo, inventato da Sara, che nasce dalla sua passione per la gamification con lo scopo di condurre i giocatori verso la presa di consapevolezza di sé. Come? Facendo immedesimare i partecipanti nella vita di altri professionisti, dove non mancano sfide e premi. In questo modo, terminato il gioco si ritorna a casa con una nuova mentalità, altre conoscenze e con la convinzione di essere in grado di fare qualcosa di diverso.  


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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