Autore: Redazione
08/02/2021

Area Fiera dice no agli eventi digitali, lancia Fusa Expo e sfrutta… la rete

La società, attiva del 2008, cancella gli appuntamenti previsti quest’anno e si concentra sul nuovo format, sugli incontri fissati per fine anno, in attesa di un ritorno a pieno regime del mondo. Ma il web diventa comunque una risorsa. L’intervista al CEO Mauro Grandi

Area Fiera dice no agli eventi digitali, lancia Fusa Expo e sfrutta… la rete

Ci sono cose più importanti alle quali pensare… Non è il momento, guarda… Ma ti pare appropriato in un periodo come questo? La pandemia ha creato le risapute sofferenze ma anche un grosso corollario di retorica. E così, nell’anno dell’emergenza sanitaria, dei lutti, in molti si sono presi la briga di fare una graduatoria dei più meritevoli, di chi avesse il diritto o meno di parola. Prendete il settore degli eventi, spesso legato concettualmente all’intrattenimento, e quindi all’inutilità nella “vita giusta” caratterizzata solo dal sacrificio. Peccato che: ci vogliano non pochi sacrifici per portare avanti un progetto votato all’intrattenimento; l’evento può avere caratteristiche molteplici, nel suo essere incentrato sull’incontro fisico, motivo per cui è stato cancellato dall’agenda degli ultimi 12 mesi. Qualcuno ha pensato di ovviare alla disperazione con la costruzione di appuntamenti digitali, piccole panacee che raramente hanno portato a risultati concreti. C’è invece chi ha deciso che la trasformazione di una manifestazione da fisica a virtuale non avrebbe avuto senso, ha annullato tutto, e continua a farlo in maniera progressiva, al seguito di bizzosi DPCM e di numeri che, per la prima volta, si permettono di mentire, nella confusione generale: si chiama Area Fiera, società attiva figlia del gruppo Mantova In srl, che dal 2008 organizza manifestazioni e che nel 2017 ha concluso un’importante operazione vendendo a Italian Exhibition Group due importanti marchi di propria creazione, quali Golositalia e Cosmofood.

Un nuovo format

Nelle scorse settimane, Area Fiera ha lanciato Fusa Expo, un nuovo format che debutterà a Brescia dal 5 al 7 ottobre 2021, al Brixia Forum, prima ed unica manifestazione dedicata alle forniture per ufficio e ai servizi aziendali. Un concept dinamico e innovativo, progettato sulla base di un accurato benchmark e di una puntuale analisi degli spazi di mercato. In particolare sono stati stimati oltre 1 milione di potenziali visitatori nel raggio di 150 chilometri, con un posizionamento strategico della fiera, sull’asse autostradale Milano-Venezia in un territorio che contribuisce per circa il 32% al prodotto interno lordo del paese e il cui reddito pro capite supera del 35% la media europea. L’evento B2B presenterà l’avanguardia in termini di ambienti di lavoro, gestione aziendale e servizi alle imprese, spaziando dai settori Arredamento, Soluzioni strutturali, Tecnologie e attrezzature, Consulenza e formazione, Marketing e comunicazione, Gestione e servizi, Sicurezza, Finanza. Settori che corrisponderanno in fiera ad altrettante aree dedicate. Ma se il virus continuasse nella sua opera ostinata? Ne dubitiamo, ma intanto ne approfittiamo per chiedere lumi a Mauro Grandi, il CEO di Area Fiera.

Ottobre 2021, manca una vita, come si suol dire; ma se le difficoltà dovessero proseguire, vi appoggerete al web?

«In una parola: no. Abbiamo deciso come Area Fiera di non appoggiare l’idea dell’evento digitale. Ci prepariamo per un rientro a pieno ritmo nella realtà fisica, fatta di incontri, di strette di mano, di accordi stretti vis a vis. Non stiamo alzando la voce e rimaniamo ovviamente rispettosi delle norme vigenti: ecco perché è stato annullato Cosmogarden, previsto per fine marzo, ed è probabile che una simile sorte possa toccare anche a Cosmodonna di fine maggio. Siamo consapevoli che tutto potrebbe tornare alla normalità quanto prima, ma la programmazione e il conseguente dispiegamento di forze sono fondamentali. Si tratta di appuntamenti che non possono essere improvvisati. Ecco perché siamo totalmente concentrati sul mese di ottobre e sul debutto del nuovo format Fusa Expo, ma anche sul secondo appuntamento di Cosmodonna, fissato per il 19-22 novembre, speranzosi che, a quel punto, tutta la nostra vita si sarà rimessa in carreggiata».

Al momento occorre far fronte a una situazione che si è fatta ingestibile…

«Certi numeri dicono tutto: il 2020 è stato devastante per il settore fieristico e ha portato a un calo generale del fatturato, che quindi ha interessato anche noi, attorno all’80%. Le previsioni invece per il 2021 considerando già la perdita della prima manifestazione di marzo Cosmogarden, si aggirano attorno ai 3 milioni di euro».

L’online è quindi solo un palliativo per evitare di sparire?

«In molti non ce la faranno, questo è sicuro. Area Fiera ha lavorato bene, con saggezza e quindi resisterà, anche con lo sfruttamento delle leve web. A partire da Fusa Expo, introdurremo al interni della nostro mondo digitale un’area dove saranno offerti gratuitamente degli spazi ai vari espositori, veri e propri mini siti dove potersi raccontare. Questo non significa sostituire l’esperienza fisica, bensì implementarla, migliorarla. Sempre all’interno di Fusa Expo, ci sarà la possibilità prenotarsi attraverso un app apposita la quale fabbricherà un biglietto da visita digitale, all’interno del quale, a fine evento, ci sarà una tabella excel con tutti i contatti della giornata registrati. Ogni settimana caricheremo le interviste ai singoli espositori e daremo un grande spazio agli incontri di formazione, circa 60, anch’essi offerti gratuitamente ai partecipanti: tra questi “lezioni” di web marketing, digital strategy, e-commerce, blockchain, ma anche su organizzazione e ottimizzazione degli spazi lavorativi, lo smart working, la cyber security, l’illuminazione più vantaggiosa, i primi passi verso i mercati internazionali. C’è bisogno di rimanere allineati con i cambiamenti, di investire, di creare sinergie».

C’è soprattutto un ritardo cronico tutto italiano in ambito digitale

«Vero, ma le cose stanno cambiando: aziende storiche si stanno sempre più avvicinando a certa modernità, e i giovani spingono. Dieci anni fa nessuno o quasi parlava la lingua dei social, oggi invece si assiste a una diversificazione dei budget che riguarda sempre di più il web»

Come promuoverete Fusa Expo?

«La campagna marketing sarà molto mirata al raggiungimento del nostro target di riferimento. Investiremo in importanti testate nazionali, come per esempio Il Sole 24 ore, ma anche all’interno dei quotidiani delle province del nord Italia, su emittenti radio in linea con il nostro pubblico, per esempio Radio 24, tramite canali social tradizionali, con LinkedIn in prima fila, con operazioni Dem ed inviti diretti ai potenziali visitatori».