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Verizon Media b2b 2020 predictions, tra evoluzione e transizione

Autore: Redazione


Le traiettorie prossime venture delineate da Iván Markman, Chief Business Officer di Verizon Media e da Jeff Lucas, Head of Global Client Solutions

Ogni principio d’anno non è tale se non porta con sé oroscopi, speranze, anticipazioni, predizioni. E il settore media non si tira certo indietro. Quindi ecco che, una volta smontato l’albero, con una certa malinconia che aleggia nell’aria, si ritorna al classico andazzo quotidiano, con i soliti dubbi che rendono la vita un’avventura, ma che portano anche un po’ di apprensione. Verizon Media si è fatta subito avanti per fornire la sua visione.

2019 e 2020 anni gemelli?

“Quest'anno il settore media ha registrato diverse trasformazioni: dal modo in cui i browser gestiscono il monitoraggio dei cookie, ai canali emergenti come la CTV e il DOOH, il 2019 è stato un anno di evoluzione e transizione. Il 2020 sarà analogo: tutti gli attori della filiera si troveranno di fronte molteplici nuove opportunità e sfide. Nel complesso, possiamo prevedere che il nuovo anno sarà ricco di avvenimenti. Ma quali saranno le novità? Negli ultimi mesi abbiamo avuto la fortuna di partecipare a decine di dibattiti, coinvolgendo clienti e partner su ciò che è in serbo per l'anno nuovo. Ecco quindi alcune tendenze che probabilmente definiranno la traiettoria del mercato nel 2020, delineate da Iván Markman, Chief Business Officer di Verizon Media e da Jeff Lucas, Head of Global Client Solutions“, precisa Christina Lundari, General Manager, Verizon Media Italy.

Programmatic, si cambia

Gli inserzionisti che scelgono il programmatic desiderano una maggiore chiarezza da parte di publisher, piattaforme UGC, DSP e agenzie. Si registra una crescente aspettativa di poter accedere agli insight relativi all’inventory media, alla provenienza e qualità dei dati, all’attribuzione e ai costi delle campagne. Per esempio, il 60% dei brand afferma di non avere sufficienti informazioni chiare sulla qualità dei propri media partner. Se non troveranno trasparenza, gli inserzionisti si rivolgeranno altrove, e un chiaro segnale è la tendenza a portare le attività in-house. Allo stesso modo, ci aspettiamo che le transazioni in open exchange diminuiscano portando a una ulteriore crescita dei premium marketplace, i quali tendono ad essere affidabili e trasparenti come, per esempio, il programmatic guaranteed e i private exchange con inventory premium.

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Ivan Markman

 

L’evoluzione del native advertising

Il native advertising continuerà a esplodere. Quest'anno, i brand hanno speso 44 miliardi di dollari in native, e questo numero proseguirà nella sua crescita, man mano che i canali emergenti metteranno a disposizione dei buyer più formati. L’AR è un buon esempio: la spesa pubblicitaria in AR passerà da 780 milioni di dollari nel 2019 a quasi 3 miliardi di dollari entro il 2022. L'investimento sta andando di pari passo con l’adozione da parte degli utenti di questa nuova tecnologia. Una delle chiavi del successo del marketing legato alla realtà aumentata è il miglioramento dell'esperienza pubblicitaria native, grazie all’innovazione di caratteristiche e contenuti apportata da fornitori e publisher, tra cui un’interfaccia utente più fluida, overlay che si adattano ai diversi schermi e modifiche alla fotocamera degli smartphone, tutte feature che hanno attirato l'interesse dei brand. Pottery Barn, per esempio, ha usato annunci native facendo leva sull’AR per aiutare i clienti a visualizzare le proposte di arredamento all’interno delle proprie case. Altre marche come Chevrolet, Volvo, JCPenny e Home Depot stanno facendo lo stesso. Nel 2020, i brand più lungimiranti investiranno di più in formati pubblicitari native emergenti come l’AR. Inoltre l’evoluzione delle reti mobili aprirà la strada a esperienze maggiormente user-friendly e creative che inizieranno a essere distribuite e trasmesse in streaming in tempo reale e su ampia scala, man mano che il 5G diventerà sempre più diffuso.

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Jeff Lucas

 

La battaglia tra SVOD e AVOD

Per oltre l'80% dei marketer i video digitali stanno diventando una parte sempre più importante del proprio marketing mix, a seguito dell'interesse da parte dei consumatori che continua a spostarsi verso questa tipologia di contenuti. Ma la domanda chiave è: quale tipo di formati video dominerà il mercato? Il video continuerà a evolversi con una battaglia tra i modelli di business Subscription Video on Demand (SVOD – servizi su abbonamento con canone fisso), Advertising Video on Demand (AVOD - servizi gratuiti basati su advertising) e una maggiore convergenza tra i formati tradizionali (TV, con contenuti più lunghi) ed emergenti (in gran parte mobile e OTT, con video più brevi). Ciò creerà una maggiore opportunità di generare coinvolgimento per inserzionisti, editori e consumatori. È interessante notare che, mentre sempre più fornitori di SVOD lanciano servizi con canone fisso al mese, i consumatori stanno diventando più conservativi riguardo ai servizi a cui si iscrivono. I player SVOD avranno bisogno di una vera differenziazione dei contenuti per ritagliarsi quote di mercato. Il canale Disney+ di Disney, che comprende contenuti da Iron Man ai classici Disney, agli originali in esclusiva, rappresenta un esempio vincente.

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La combinazione contenuto più ecommerce è vitale per gli editori

Le digital media company devono diversificare le proprie fonti di reddito. Per i premium publisher, l’ecommerce rappresenta un'opportunità enorme, anche se spesso poco sfruttata, che può inserirsi perfettamente nel business esistente. Le notizie e i contenuti lifestyle attraggono gli utenti alla ricerca di informazioni e ispirazione. I publisher dispongono di una base utenti che sono anche potenziali acquirenti. L'anno prossimo ci aspettiamo che un numero maggiore di editori integreranno l’ecommerce e contenuti attraverso annunci native e shoppable ads, così come programmi di affiliazione. Potranno anche fare leva sull’intero spettro di transazioni disponibili, quali il marketing esperienziale, gli eventi live, i giochi e altro ancora.

La Connected TV diventerà un importante canale di marketing

Nel 2019 ci si è concentrati sul quante famiglie fruiscano contenuti e se lo facciano via cavo o con apparecchi televisivi connessi (CTV). Nel 2020, ci sarà una nuova metrica che prenderà piede, ossia il tempo speso. Il tempo trascorso a guardare la tv tradizionale continuerà a diminuire, mentre quello dedicato ai contenuti OTT su dispositivi CTV continuerà a crescere in modo importante. Oggi quasi il 55% della popolazione statunitense utilizza infatti la CTV. Man mano che il numero crescerà e le ore di visione passeranno dalla tv via cavo agli OTT, i marketer che non hanno ancora abbracciato completamente la CTV faranno il passaggio a favore di questa tecnologia. Coloro che invece l'hanno testata nel 2019, intensificheranno il loro uso focalizzandosi sulla CTV come principale canale di marketing nel 2020.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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