Autore: Redazione
21/09/2020

Smemoranda Group: il 31 ottobre si spegne Zelig Tv, Zelig Media Company punta sulla produzione di contenuti

L’obiettivo è diventare il punto di riferimento sul tema della comicità per televisione, piattaforme OTT, centri media, concessionarie, aziende; il CEO Gianni Crespi illustra i principali sviluppi strategici del business

Smemoranda Group: il 31 ottobre si spegne Zelig Tv, Zelig Media Company punta sulla produzione di contenuti

Smemoranda Group conclude l’esperienza di editore televisivo, avviata all’inizio del 2018, con lo spegnimento di Zelig Tv, canale attualmente in onda all’lcn 63 del digitale terrestre in chiaro. Dopo il suo ingresso nella holding, all’inizio dell’anno, il CEO Gianni Crespi ha avviato in processo di rinnovamento e razionalizzazione del business e varato un nuovo piano industriale che individua nei marchi Smemoranda e Zelig, e in Nava Design, i tre pilastri di sviluppo strategico da ora in avanti.

Per quanto riguarda Zelig Tv, lo stop è fissato per il 31 ottobre 2020, ma la Zelig Media Company, controllata del gruppo cui fa capo l’emittente televisiva, è già al lavoro sui progetti di contenuti da presentare al mercato dei media e della comunicazione. Per far questo lo scorso luglio è arrivato il business development director Mario Torrente. Contestualmente, si interrompe il rapporto con PRS che curava la raccolta pubblicitaria.

Produzione di contenuti

«Un canale televisivo oggi risulta poco sostenibile, soprattutto per le realtà più piccole. La nostra missione è produrre contenuti da sottoporre a tutto il mercato, dagli editori tv alle piattaforme over the top, dai centri media alle concessionarie e le aziende – spiega Crespi -. Per fare questo non possiamo agire come se fossimo dei media a nostra volta».

Il brand Zelig diventerà il punto di riferimento italiano della comicità, spaziando dall’intrattenimento al branded content per quelle aziende che decideranno di fare comunicazione di brand attraverso la cifra comica. «A supporto di questo progetto abbiamo un marchio che tutti conoscono e che per vent’anni è stato sinonimo di comicità in tv . Tra l’altro, vediamo che questo genere manca in quasi tutti i palinsesti, mentre questo è un periodo in cui ci sarebbe bisogno di sorridere».

“Zelig” è stato “il” programma di comicità per eccellenza di grande successo, su Canale 5 dal 1996 al 2016. «Potremmo anche tornare in tv, ma sicuramente dovremo trovare una nuova formula». Tra gli asset del marchio c’è anche il teatro di viale Monza a Milano, che si è convertito in studio di produzione audiovisiva con sette regie a disposizione – recentemente, utilizzato da Rai3 -, che riprenderà anche le attività di spettacolo con un cartello ricco di artisti celebri, al via il 6 ottobre.

«Per il mondo del cabaret il Covid-19 è stato un vero armageddon – dice Crespi -. Ora ripartiamo e anche con una capienza limitata, 90 posti su 180, vogliamo che il nostro teatro torni al centro della scena teatrale e cabarettistica milanese». Infine, è allo studio anche lo sviluppo delle attività di scouting che attualmente vengono svolte attraverso cinque Zelig Lab, a cui se ne aggiungeranno altri tre l’anno prossimo. Dal Lab di Bari è uscito Checco Zalone, che insieme a nomi come Raul Cremona, Claudio Bisio, Geppi Cucciari, Teresa Mannino ha fatto grande il brand Zelig. La squadra della Zelig Media Company oggi vanta i 150 artisti, a cui si aggiungono 30 autori.

Le novità in Smemoranda Group

Le attività relative al brand Zelig dovrebbero generare il 12% dei ricavi del gruppo. Il 40% arriverà da Nava Design (e MHWay), il 30% dalle attività legate al brand Smemoranda che qualche giorno fa ha lanciato la app mobile. Il resto proviene dagli altri rami di attività, vale a dire GUT Distribution, C’Art, Crazy Bell e Digital GUT.

Il 2020, dice Crespi, dovrebbe chiudersi a quota 50 milioni di euro di ricavi, in calo del 25% sul 2019. La ristrutturazione avviata da Crespi ha portato nella holding Smemoranda Group SpA nuovi investitori privati: Gruppo Ferrero (acciaio), famiglia Borromeo, Giuseppe Colombo (calze Gallo), famiglia Tschang (Osama) che insieme a Massimo Moratti detengono il 25%. Il 60% invece fa capo al patto di sindacato che riunisce il nucleo storico costituito da Nicola Colonna, Luigi Vignali, Michele Mozzati, Andrea Bolla a Gianni Crespi.

Il resto fa capo a soci minori. Inoltre sono stati effettuati due aumenti di capitale, uno da 5 milioni di euro a fine 2019 e uno da 3 milioni quest’anno. Qualche novità è stata registrata anche sul fronte del management dove oltre a Torrente è arrivato Achille Balestrini (già in K-Way), con il ruolo di amministratore delegato di Nava Design.