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La risoluzione sull’editoria è stata approvata e Fieg la loda; FCP stima una perdita del 25% della pubblicità sulla stampa nel primo semestre

Autore: V Parazzoli

Andrea Riffeser Monti


La Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha licenziato il testo di sostegno dei mezzi, mentre la Federazione di cui è Presidente Massimo Martellini ipotizza per la prima parte dell’anno un calo degli investimenti del 15%

“È un fatto storico: sancisce l’unità di intenti di tutte le forze politiche, della maggioranza e dell’opposizione, nel considerare centrale l’informazione professionale di qualità e nel sostenere la necessità di contrastare efficacemente la crisi con interventi adeguati”. Ha così commentato Andrea Riffeser Monti, Presidente della Fieg, l’approvazione della risoluzione sull’editoria in Commissione Cultura della Camera dei Deputati. “L’editoria giornalistica attraversa una crisi strutturale aggravata dall’emergenza epidemiologica che vive il Paese. Il Governo, il Parlamento e le forze politiche – ha continuato Riffeser – hanno agito positivamente per sostenere il settore, prima con gli interventi per la gestione della crisi introdotti con la Legge di Bilancio, poi con le recenti misure urgenti. Gli editori dovranno sostenere un importante sforzo di riorganizzazione delle attività produttive, in una situazione di carenza di liquidità. Occorrono ora, come affermato dalla stessa risoluzione della Commissione Cultura della Camera, ulteriori interventi per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa per renderle più efficaci per affrontare i problemi strutturali del settore e per non impoverire la quantità e la qualità delle notizie”.

La risoluzione unitaria della Commissione Cultura della Camera per il sostegno all’editoria

La VII Commissione, premesso che: nella condizione di emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, il sistema della stampa ha continuato a svolgere una funzione essenziale di pubblico interesse, assicurando ai cittadini un servizio informativo professionale;

pur con le obiettive difficoltà affrontate dagli operatori della filiera, il sistema della stampa nazionale e locale ha dato nell’emergenza una buona prova di tenuta, testimoniata dalla crescita dei lettori e dall’accresciuta domanda di informazione professionale di qualità; in questo contesto ha assunto una nuova centralità la stampa locale;

in questo quadro, desta viva preoccupazione la condizione delle tante imprese editrici di quotidiani e periodici e imprese radiotelevisive locali che a causa della pandemia hanno visto aggravarsi i preesistenti fattori di crisi e, in assenza di immediati interventi volti a limitare l’impatto della caduta degli investimenti, devono ritenersi esposte a seri rischi di tenuta finanziaria e occupazionale;

FCP di cui è Presidente Massimo Martellini, stima per il mercato pubblicitario una perdita per il primo semestre del 2020 di circa 450 milioni di euro, pari al 15% degli investimenti complessivi: specificatamente, le stime per il mezzo stampa sono di una perdita del 25% sui quotidiani e del 25% sui periodici, mentre per il settore radiofonico la perdita è pari al 18 per cento;

la crisi rischia, in particolare, di compromettere l’attività e talora la sopravvivenza delle tante aziende editoriali condotte da cooperative di giornalisti e poligrafici, per lo più sorte dall’iniziativa di ex dipendenti dopo il disimpegno o il fallimento dei precedenti editori, con la conseguente possibile perdita di migliaia di posti di lavoro;

in questi giorni di emergenza sanitaria le redazioni dei giornali e il loro sistema di distribuzione stanno facendo sforzi esemplari per cercare di portare ogni giorno nelle case degli italiani un prodotto di qualità e con adeguata foliazione; passata la fase dell’emergenza, tuttavia, tutte le debolezze del settore sono destinate a riemergere, aggravate dall’ingente riduzione degli investimenti pubblicitari, che verosimilmente proseguirà almeno per tutto il 2020.

Considerato che:

il decreto-legge cosiddetto «Cura Italia» (decreto-legge n. 18 del 2020) ha realizzato un primo e rilevante intervento emergenziale a sostegno della filiera della stampa, che il decreto-legge cosiddetto “Rilancio” (decreto-legge n. 34 del 2020) in corso di conversione – ha successivamente esteso e rafforzato attraverso un pacchetto di nuove misure, che nel complesso valgono circa 100 milioni di euro, orientate ad affrontare più fronti di criticità secondo una logica di filiera, in particolare prevedendo, al titolo VII, Capo II (Misure per l’editoria), quanto segue:

al fine di sostenere la ripresa degli investimenti pubblicitari delle imprese sui giornali e le emittenti radiotelevisive locali, è stata estesa fino al 50% la spesa per investimenti pubblicitari su giornali ed emittenti radiotelevisive ammessa al credito, disponendo un adeguato incremento della dotazione finanziaria della misura;

per accompagnare i processi di trasformazione digitale che l’emergenza in atto ha di fatto accelerato, è stato previsto un credito d’imposta ad hoc rivolto alle testate edite in formato digitale per l’acquisizione dei servizi digitali (servizi di server, hosting, banda larga, e altro);

1.   al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale, è stato costituito uno specifico Fondo per le emittenti radiotelevisive locali, con la dotazione di 50 milioni di euro per il 2020;

Impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative, fin dai prossimi interventi di sostegno economico delle imprese per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa, secondo una logica di filiera che consideri in un unico quadro tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni, escludendo la logica dei “contributi a pioggia” e favorendo per le cooperative editoriali l’utilizzazione degli strumenti introdotti dal decreto “Cura Italia”;

ad adottare iniziative per assicurare la tempestiva destinazione al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, previsto dall’articolo 1 della legge n. 198 del 2016, della quota del gettito del canone della Rai prevista a legislazione vigente, pari a 86 milioni di euro nel 2019, di cui il 50 per cento destinato alle misure per l’editoria;

In generale, al fine di garantire nell’emergenza un adeguato livello di sostegno al settore editoriale, a valutare: il prolungamento dei termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020; l’adozione di specifiche iniziative per la valorizzazione del ruolo dell’informazione giornalistica nell’ambito dell’emergenza sanitaria;

ad adottare iniziative normative, con urgenza, per il recepimento della direttiva europea 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, in particolare le normative riguardanti i diritti connessi di editori, giornalisti e autori, nonché la conseguente remunerazione e la responsabilità dei prestatori di servizi della società dell’informazione per violazioni del diritto d’autore relative a materiali postati dagli utilizzatori, prevedendo inoltre sistemi a garanzia della concreta applicazione della nuova disciplina e tutelando il principio della libera circolazione dell’informazione in rete;

ad adoperarsi, per quanto di competenza, affinché sia evitata nel mercato radiotelevisivo la pratica scorretta del dumping, che crea danni economici non soltanto alle imprese televisive concorrenti, ma all’intero comparto dell’editoria.​​​​​​

 


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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