La Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha licenziato il testo di sostegno dei mezzi, mentre la Federazione di cui è Presidente Massimo Martellini ipotizza per la prima parte dell’anno un calo degli investimenti del 15%
“È un fatto storico: sancisce l’unità di intenti di tutte le forze politiche, della maggioranza e dell’opposizione, nel considerare centrale l’informazione professionale di qualità e nel sostenere la necessità di contrastare efficacemente la crisi con interventi adeguati”. Ha così commentato Andrea Riffeser Monti, Presidente della Fieg, l’approvazione della risoluzione sull’editoria in Commissione Cultura della Camera dei Deputati. “L’editoria giornalistica attraversa una crisi strutturale aggravata dall’emergenza epidemiologica che vive il Paese. Il Governo, il Parlamento e le forze politiche – ha continuato Riffeser – hanno agito positivamente per sostenere il settore, prima con gli interventi per la gestione della crisi introdotti con la Legge di Bilancio, poi con le recenti misure urgenti. Gli editori dovranno sostenere un importante sforzo di riorganizzazione delle attività produttive, in una situazione di carenza di liquidità. Occorrono ora, come affermato dalla stessa risoluzione della Commissione Cultura della Camera, ulteriori interventi per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa per renderle più efficaci per affrontare i problemi strutturali del settore e per non impoverire la quantità e la qualità delle notizie”.
La risoluzione unitaria della Commissione Cultura della Camera per il sostegno all’editoria
La VII Commissione, premesso che: nella condizione di emergenza sanitaria connessa alla diffusione del Covid-19, il sistema della stampa ha continuato a svolgere una funzione essenziale di pubblico interesse, assicurando ai cittadini un servizio informativo professionale;
pur con le obiettive difficoltà affrontate dagli operatori della filiera, il sistema della stampa nazionale e locale ha dato nell’emergenza una buona prova di tenuta, testimoniata dalla crescita dei lettori e dall’accresciuta domanda di informazione professionale di qualità; in questo contesto ha assunto una nuova centralità la stampa locale;
in questo quadro, desta viva preoccupazione la condizione delle tante imprese editrici di quotidiani e periodici e imprese radiotelevisive locali che a causa della pandemia hanno visto aggravarsi i preesistenti fattori di crisi e, in assenza di immediati interventi volti a limitare l’impatto della caduta degli investimenti, devono ritenersi esposte a seri rischi di tenuta finanziaria e occupazionale;
FCP di cui è Presidente Massimo Martellini, stima per il mercato pubblicitario una perdita per il primo semestre del 2020 di circa 450 milioni di euro, pari al 15% degli investimenti complessivi: specificatamente, le stime per il mezzo stampa sono di una perdita del 25% sui quotidiani e del 25% sui periodici, mentre per il settore radiofonico la perdita è pari al 18 per cento;
la crisi rischia, in particolare, di compromettere l’attività e talora la sopravvivenza delle tante aziende editoriali condotte da cooperative di giornalisti e poligrafici, per lo più sorte dall’iniziativa di ex dipendenti dopo il disimpegno o il fallimento dei precedenti editori, con la conseguente possibile perdita di migliaia di posti di lavoro;
in questi giorni di emergenza sanitaria le redazioni dei giornali e il loro sistema di distribuzione stanno facendo sforzi esemplari per cercare di portare ogni giorno nelle case degli italiani un prodotto di qualità e con adeguata foliazione; passata la fase dell’emergenza, tuttavia, tutte le debolezze del settore sono destinate a riemergere, aggravate dall’ingente riduzione degli investimenti pubblicitari, che verosimilmente proseguirà almeno per tutto il 2020.
Considerato che:
il decreto-legge cosiddetto «Cura Italia» (decreto-legge n. 18 del 2020) ha realizzato un primo e rilevante intervento emergenziale a sostegno della filiera della stampa, che il decreto-legge cosiddetto “Rilancio” (decreto-legge n. 34 del 2020) – in corso di conversione – ha successivamente esteso e rafforzato attraverso un pacchetto di nuove misure, che nel complesso valgono circa 100 milioni di euro, orientate ad affrontare più fronti di criticità secondo una logica di filiera, in particolare prevedendo, al titolo VII, Capo II (Misure per l’editoria), quanto segue:
al fine di sostenere la ripresa degli investimenti pubblicitari delle imprese sui giornali e le emittenti radiotelevisive locali, è stata estesa fino al 50% la spesa per investimenti pubblicitari su giornali ed emittenti radiotelevisive ammessa al credito, disponendo un adeguato incremento della dotazione finanziaria della misura;
per accompagnare i processi di trasformazione digitale che l’emergenza in atto ha di fatto accelerato, è stato previsto un credito d’imposta ad hoc rivolto alle testate edite in formato digitale per l’acquisizione dei servizi digitali (servizi di server, hosting, banda larga, e altro);
1. al fine di consentire alle emittenti radiotelevisive locali di continuare a svolgere il servizio sui territori attraverso la quotidiana produzione e trasmissione di approfondita informazione locale, è stato costituito uno specifico Fondo per le emittenti radiotelevisive locali, con la dotazione di 50 milioni di euro per il 2020;
Impegna il Governo:
1) ad adottare iniziative, fin dai prossimi interventi di sostegno economico delle imprese per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, per un significativo rafforzamento delle misure per la stampa, secondo una logica di filiera che consideri in un unico quadro tutti gli operatori del settore e i loro specifici bisogni, escludendo la logica dei “contributi a pioggia” e favorendo per le cooperative editoriali l’utilizzazione degli strumenti introdotti dal decreto “Cura Italia”;
ad adottare iniziative per assicurare la tempestiva destinazione al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, previsto dall’articolo 1 della legge n. 198 del 2016, della quota del gettito del canone della Rai prevista a legislazione vigente, pari a 86 milioni di euro nel 2019, di cui il 50 per cento destinato alle misure per l’editoria;
In generale, al fine di garantire nell’emergenza un adeguato livello di sostegno al settore editoriale, a valutare: il prolungamento dei termini della cassa integrazione e degli strumenti di ammortizzatori sociali almeno fino a dicembre 2020; l’adozione di specifiche iniziative per la valorizzazione del ruolo dell’informazione giornalistica nell’ambito dell’emergenza sanitaria;
ad adottare iniziative normative, con urgenza, per il recepimento della direttiva europea 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, in particolare le normative riguardanti i diritti connessi di editori, giornalisti e autori, nonché la conseguente remunerazione e la responsabilità dei prestatori di servizi della società dell’informazione per violazioni del diritto d’autore relative a materiali postati dagli utilizzatori, prevedendo inoltre sistemi a garanzia della concreta applicazione della nuova disciplina e tutelando il principio della libera circolazione dell’informazione in rete;
ad adoperarsi, per quanto di competenza, affinché sia evitata nel mercato radiotelevisivo la pratica scorretta del dumping, che crea danni economici non soltanto alle imprese televisive concorrenti, ma all’intero comparto dell’editoria.