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QUINDO, la migliore SEO in circolazione

Autore: D Sechi

Laura Venturini


La storia di Laura Venturini, ex filologa, folgorata sulla via di Damasco dalla Search Engine Optimization e fondatrice di un’agenzia dedicata: sei anni trascorsi tra quote rosa, smartworking, diversity, cani, formazione, social, app e un monito: state sempre attenti a quello che postate

Da essere o non essere a SEO o non SEO? Mutano le stagioni, gli scenari, gli obiettivi e così anche le domande esistenziali. Prendete Laura Venturini, irrequieta filosofa dei tempi trascorsi in rete: le balenava in testa un’idea, un concetto, una possibilità che avrebbe probabilmente inciso sulle nostre vite: la SEO, Search Engine Optimization, ossia la finissima arte di trovare la strada nei meandri sempre più affollati di internet. Ma Laura (oggi consulente numero uno nel campo), che guida un’agenzia che di Seo si occupa, QUINDO, questi ragionamenti li faceva nel 2003, che non è proprio dietro l’angolo.

«Ho iniziato a interessarmi di SEO proprio quell’anno, ma all’epoca ero convinta ancora che l’editoria, la cultura, i libri avessero un grande futuro. Avevo studiato filologia. Ma poi una luce si accese e cominciai a studiare, da autodidatta. A un certo punto iniziai a lavorare nel campo della sicurezza informatica, e le cose accelerarono. Nel 2012 avevo già accumulato un bel patrimonio conoscitivo e decisi di mettermi in proprio. Un biennio che andò talmente bene da spingermi a fondare, nel 2014, QUINDO, struttura dedicata alle questioni SEO».

E quindi, QUINDO, agenzia specializzata in consulenza Seo per e-commerce e progetti web internazionali. Con qualche sorpresa tra le righe: le quote rosa, non preponderanti, ma proprio uniche, circa una dozzina di affiliati, tutte donne, lo smartworking. Non vi suona nuova questa parola vero? È una delle più citate, cliccate, a la page dell’ultimo scorcio di mese, con tanti ringraziamenti al famigerato Coronavirus e al panico incredibile che ha sconvolto il Nord Italia. Ci siete arrivati prima, come mai?

«L’idea dello smartworking nasce dal rispetto per le esigenze altrui. La sfida è riuscire a motivare le truppe a distanza. Qualcuno potrebbe parlare di lassismo, alienazione, possibili fonti di pericolo. In realtà, QUINDO ha trovato una sua dimensione, anche simpatica, grazie alla creazione, per fare un esempio, di chat più frivole, non dedicate a comunicazioni di lavoro, una sorta di stanza virtuale del caffè. Nel mentre, organizziamo anche delle occasioni per incontrarci, meeting stravaganti, in luoghi insoliti: ecco lo staff di QUINDO alle terme! Sul fronte delle quote rosa, in generale ho sempre cercato persone pro-attive, con una visione ben precisa, ed è capitato che fossero donne. Non nego che somigli, ed è di fatto, una scelta di matrice politica, considerata la generale poca considerazione del lavoro in chiave femminile, una svolta, seppur piccola, tutta nostra». 

Con chi lavorate più volentieri?
«Non facciamo grandi distinzioni, ma abbiamo uno storico che vede prevalere aziende attive nel campo del design, dell’arredamento, dell’e-commerce. Andiamo a soddisfare elementi che magari non sono presenti all’interno dei colossi, sfruttiamo delle micro-falle presenti nei sistemi dei grandi gruppi».

Ho sentito in giro di una Laura Venturini molto dedita al mondo dei cani e pronta a lanciare una novità dedicata?
«È la verità e ad aprile presenteremo la app per chi si sposta con i cani. Non paia una cosa da poco. Si tratta di uno strumento dinamico, capace di mappare tutte le aree con cani, una sorta di Google Maps per le quattro zampe, ma anche per i padroni ovviamente. E dunque, sapere dove poter trovare un dog sitter, o il più vicino veterinario, capire dove passeggiare senza magari essere assaliti da cani troppo affettuosi, mentre tu magari accompagni un bassottino timidissimo».

Si dice anche che le applicazioni siano ormai al tramonto e che tutto sia rintracciabile e veicolabile su social…
«Se l’applicazione soddisfa il tuo bisogno, allora te la scarichi. Credo che continueranno a esistere. La nostra, manco a farlo apposta, nasce dalla community social, su Facebook e Instagram, “Cane in viaggio”, che conta circa 70.000 utenti. A loro abbiamo chiesto un parere e la risposta è stata affermativa».

Avete avuto un bel 2019 come QUINDO?
«No, è stato parecchio sofferto. Poi, ecco arrivare il 2020 in cui abbiamo realizzato 1/3 del fatturato conquistato lo scorso anno in un mese! Ci sono già preventivi per un milione».

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Come vi trovano i clienti?
«Veniamo trovati tramite ricerca su Google o passaparola, contattati, creiamo un progetto, diamo il preventivo, vendiamo».

E partecipate a gare?
«Oh sì, circa una dozzina all’anno. Ora siamo in finale per una grande multinazionale del Farmaco e per un grosso nome dell’e-commerce».

La vostra fama vi precede ormai
«Non solo le nostre risapute capacità tecniche, ma anche il nostro essere paladine della Diversity, è un elemento forte, molto attrattivo».

Laura Venturini fa anche formazione?
«Sì. Intervengo in molti eventi di settore e sono docente in diversi corsi di formazione. Sono stata invitata di recente al prossimo TEDx di Firenze, ad aprile, dove sarò speaker. Ho aperto un gruppo su Facebook dove condivido le mie conoscenze, a chiunque sia interessato alla materia.

In attesa di iscriverci, cinque punti per approcciare correttamente la filosofia SEO?
«Prima di tutto capire quale sia il proprio mercato di riferimento. Costruire un sito non partendo dalla grafica, come fanno in molti, ma da una seria progettazione SEO e in chiave mobile. Selezionare contenuti interessanti e dare valore all’utente. Fare attenzione alle richieste provenienti da Google, occorre avere codici puliti, asciutti, chiari. La velocità di apertura della pagina, fondamentale per il posizionamento, oltre a essere un fattore certificato da Google dal 2014. Aggiungerei un’ultima cosa: occhio a non postare niente di imbarazzante. Magari, in un dato giorno si fa finta di nulla, ma poi negli anni si paga, internet non cancella nulla e fa riaffiorare tutto».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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