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I 5 nuovi trend della comunicazione nel 2020

Autore: Redazione

Francesca Anzalone


Employee Branding in Podcasting, ma anche Corporate Identity Semantics, Reputation and Perception, Comunicazione di Crisi mediatica, Empathy in Communication Environements. L’analisi di Francesca Anzalone esperta di comunicazione digitale

Avete appena finito di brindare al 2020 e ora non vedete l’ora di scoprire cosa ci attenderà durante i prossimi 12 mesi. Ebbene, sono cinque i trend per il 2020 individuati da Francesca Anzalone, docente di comunicazione digitale da venti anni. Partiamo dal presupposto che, per essere efficaci oggi, sia necessario conoscere le tendenze, comprenderne i tratti distintivi per inserirle nei piani di comunicazione e in quelli editoriali nella gestione di tutte le attività che vanno dalla comunicazione al marketing. Il mercato conversazionale oggi impone di creare conversazioni o di prenderne parte per essere riconosciuti, fare parte di trend e acquisire maggiore autorevolezza e fiducia da parte del mercato. Si parla di Reputation Economy ma anche di Perception, ovvero della percezione e dell’empatia che una Identity Corporate o un Brand è in grado di generare.

L’identità semantica

"Ogni giorno si parla di Reputation Economy, di mercato conversazionale, di cultura digitale, di tendenze e tutti vogliono raggiungere autorevolezza”, spiega Francesca Anzalone, “senza pensare che il percorso è lungo, preciso nelle sue definizioni e necessita di competenze, conoscenza del mercato e degli strumenti. Per questo è necessario partire da un’analisi puntuale di identità semantica (Identity Semantics Guide Manual), ovvero la costruzione dell’immagine a partire da una semantica comune e condivisa, su cui costruire obiettivi ed empatia, ma anche una puntuale revisione delle possibili criticità per ridurre al minimo il rischio di crisi mediatica”.

Un nuovo modo di narrare, i cinque trend

Employee Branding in Podcasting per le aziende, ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni, ovvero utilizzare il Podcasting con i propri dipendenti per costruire una narrazione personalizzata e coerente con l’identità Corporate, ma arricchita da tanti punti di vista da parte della Comunità Aziendale. Uno strumento empatico che permette a ciascuno di raccontare e raccontarsi; e che se da una parte lavora sull’affermazione dell’identità, dall’altra diventa attrattore per nuovi talenti. Un linguaggio molto vicino a quello della Z Generation e quindi un codice comune.

Semantics Identity per le aziende ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni, è l’identificazione della semantica attraverso la quale costruire la comunicazione. Corporate Identity Semantics Guide Manual è la mappatura di tutta la semantica Corporare e di Brand è la strategia che meglio si avvicina alle esigenze di comunicazione interna e esterna e che permette di identificare, affermare e valorizzare l’identità. Il codice comune è la base dell’identità e del riconoscimento di essere parte di una determinata realtà, dal linguaggio più comune alla microlingua settoriale. La mappatura permette dunque di comunicare con coerenza, efficacia e, a livello di web, identificare poi le principali keywords, TAG, categorie da inserire nell’online.

Reputation and Perception per le aziende ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni, è un obiettivo da perseguire ma nello stesso tempo da costruire. Reputazione significa essere beneficiari di fiducia, credibilità, riconoscimento, senza dimenticare che questo risultato è il frutto di una costruzione costante basata su coerenza e ascolto. La produzione di contenuti non può prescindere da un 50% di visione interna e il restante 50% di attività di ascolto e quindi di empatia.

Comunicazione di Crisi Mediatica per le aziende ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni, deve essere un focus di attenzione costante. Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad una serie di crisi mediatiche che hanno dimostrato quanto un calo di attenzione possa diventare grave sia a livello reputazionale che economico. Oggi è necessario lavorare su un doppio livello di analisi: da una parte costruire contenuti efficaci dal punto di vista semantico (utilizzare il codice comune con ciascuno dei nostri stakeholders e arrivare a personalizzare il contenuto in maniera costante), dall’altra analizzare ciascun contenuto nelle possibili criticità a cui espone, intercettando la percezione in tutte le sue accezioni positive e negative. Ancora una volta è l’empatia, l’analisi dei comportamenti e quindi la conoscenza delle dinamiche ormai sempre più omnichannel.

Empathy in Communication Environements per per le aziende ma anche PA, Organizzazioni, Istituzioni deve essere il nuovo approccio attraverso il quale affrontare ogni singola attività. Da anni abbiamo abbandonato la comunicazione della Self-Congratulation (o meglio avremmo dovuto farlo) e oggi più che mai l’ingaggio e l’inclusione sono gli obiettivi principali a cui la comunicazione deve ambire. Per essere davvero Trustable, e quindi essere percepiti positivi e soprattutto garantire la crescita della reputazione, l’empatia diventa la chiave. Empathy nel modo (semantics), nelle scelte e quindi nell’identificazione anche degli argomenti sensibili come la sostenibilità, la responsabilità sociale e tutto ciò che coinvolge l’inclusione. Ogni ambiente comunicativo e ogni asset deve dunque essere rivisto in una chiave empatica. Addio dunque alla descrizione e benvenuta narrazione coinvolgente.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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