Autore: Redazione
12/03/2020

GAP ferma la gara media globale: il Covid-19 inizia a ritardare produzioni pubblicitarie e pitch

Anche le agenzie statunitensi, in un articolo di AdAge stanno vedendo i clienti ridurre gli sforzi di marketing, posticipare le riunioni o trasferirle online

GAP ferma la gara media globale: il Covid-19 inizia a ritardare produzioni pubblicitarie e pitch

Gap era nel bel mezzo di una gara media globale che coinvolgeva almeno due agenzie appartenenti alle principali holding della comunicazione, quando il 6 marzo il pitch è stato messo in pausa a causa delle crescenti preoccupazioni per la pandemia di Covid-19. Lo scrive AdAge citando quattro dirigenti coinvolti nella questione. MediaLink, che si è rifiutata di commentare, sta gestendo la revisione. Gap, che non ha voluto confermare, ha anche chiuso i suoi uffici di New York la scorsa settimana. Mentre tutta la industry è impegnata nel tentativo di tenere il passo con le cancellazioni di eventi, i rinvii e gli spostamenti ai forum online, le agenzie dicono che, anche dietro le quinte, gare, riunioni e investimenti stanno subendo un duro colpo. I clienti hanno preso maggiori precauzioni per i viaggi e hanno ridimensionato i loro sforzi pubblicitari a causa dell'incertezza del mercato. La maggior parte delle agenzie inoltre ha adottato a sua volta restrizioni nei viaggio e consiglia ai dipendenti di prendere precauzioni personali per la propria salute. Sembra però che la maggior parte delle agenzie continui a portare avanti gare, riunioni e produzioni e che siano piuttosto i clienti a cancellare gli impegni o rimandarli anche all’ultimo minuto.

L’analisi

Jay Pattisall, analista di Forrester, prevede che la pandemia di Coronavirus avrà "importanti implicazioni" sul modo in cui le agenzie conducono il proprio business. E non tutte saranno negative. Le soluzioni di lavoro a distanza infatti potrebbero aiutare, per esempio, a cambiare quella particolare mentalità stacanovista per cui le agenzie sono purtroppo diventate note. "Le agenzie hanno una reputazione di applicare condizioni di lavoro non proprio ideali, tra cui orari troppo lunghi e scarsa stabilità dell’impiego", aggiunge Pattisall. Nel frattempo, dice anche che se le agenzie saranno in grado di far svolgere una maggior quantità di lavoro da remoto, ciò potrebbe aiutarle a essere più preparate all'ulteriore impatto che la tecnologia avrà comunque sulle loro attività. "Il futuro a lungo termine sarà il lavoro a distanza che aiuterà a preparare meglio agenzie e addetti a un maggiore utilizzo della tecnologia come parte del nuovo team creativo umano e automatizzato", spiega Pattisall. "Una nostra ricerca mostra che l'AI trasformerà l'80% dei posti di lavoro entro il 2030. Il personale delle agenzie diventerà più abile nel lavorare con l'AI e gli strumenti tecnologici. Questa esperienza contribuirà quindi ad agevolare questo tipo di nuova professionalità".