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Facebook: in “fase 2” emerge la “comfort economy” digitale che fa da volano all’utilizzo del 5G per lo sviluppo del business

Autore: S Antonini

Giulio Ravizza, Responsabile Marketing Facebook


Giulio Ravizza, Responsabile Marketing di Facebook in Italia, spiega le ricadute psicologiche delle misure di contenimento e la richiesta ai brand di rivestire un ruolo di utilità nella gestione della nuova quotidianità

In questa “fase 2” avanzata, alla vigilia della riapertura dei confini regionali con tutti i dubbi e le polemiche che in questi giorni, e ore, stanno infiammando l’opinione pubblica, si parla molto di una seconda ondata del contagio da Covid-19, con un misto di aspettativa e ansia che costituisce un forte deterrente a riprendere fiducia.

Secondo le analisi condotte da Facebook sulla base di alcuni osservatori internazionali, quasi sicuramente è in corso una seconda ondata, non del virus, ma che investe la sfera psicologica soprattutto di chi, e sono circa 2,6 miliardi di persone nel mondo, ha vissuto in diretta l’esperienza del lockdown. La piattaforma social conclude con questa considerazione il primo ciclo di webinar dedicati al nuovo contesto socio-economico e culturale creato dall’emergenza sanitaria e delle sue ricadute su consumi e mercato della comunicazione, consultabili al link https://www.facebook.com/business/m/IT-webinars.

L’impatto psicologico

Lavorare da casa, magari con una famiglia da gestire, oppure affrontare il periodo di confinamento in solitudine, rimodulare le relazioni tenendo conto del distanziamento, l’obbligo di indossare mascherine che coprono i lineamenti del viso «sono esperienze che a tutti gli effetti lasciano un segno sulla nostra emotività» spiega Giulio Ravizza, Responsabile Marketing di Facebook in Italia.

Secondo la terza wave dell’indagine Global Web Index condotta su 15mila persone in vari Paesi, la maggior parte degli italiani sono piuttosto preoccupati per la situazione creata dal Covid-19, e in particolare per l’instabilità finanziaria (75%, dati YouGov Covid-19 Tracker). Ipsos rivela che il 34% degli italiani è preoccupato per la salute; l’Italia registra valori alti in relazione ad alcuni disturbi insorti in questo periodo: insonnia (22%), ansia (25%), sovralimentazione (19%), immobilità (34%), depressione (12%).

Un punto debole sono le donne «che sono più esposte, a nostro parere, per due motivi: hanno una vita media più lunga, molte sono vedove e quindi si sono trovate magari sole ad affrontare il lockdown senza poter vedere figli, nipoti, amici». Inoltre, e questo è un aspetto tra i più inquietanti, «si sono trovate in contesti di violenza domestica fuori controllo».

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In questo quadro, una ricerca Kantar rivela che il 78% delle persone si aspetta che i brand rivestano un ruolo utile nella gestione della nuova, complessa quotidianità. «Tutte queste evidenze – dice Ravizza – suggeriscono la necessità da parte delle aziende di costruire storytelling positivi non solo per i consumatori ma anche per i dipendenti. Bisogna comunicare, ma in modo diverso rispetto all’era pre-COVID, puntando sull'empatia e alla comprensione dei bisogni dei consumatori. Ogni brand deve "cogliere la sfida e l'opportunità" e trovare modi diversi e innovativi per andare incontro ai nuovi bisogni».

Un esempio di “nuova comunicazione” che tiene conto di questi aspetti è, per esempio, l’iniziativa di Avon in Brasile che ha mobilitato utenti e influencer in una campagna social contro la violenza su donne e bambini.

La comfort economy

Un altro aspetto di questa “fase 2” avanzata è l’insorgere di una nuova economia “dei piccoli piaceri”, o comfort economy, che sostanzialmente consiste nel concedersi dei piccoli momenti di gioia come forma di resilienza rispetto ai momenti difficili che le persone continuano a sperimentare.

Questo fenomeno va a braccetto con il ricorso al digital e lo shopping online. Per esempio, nel primo trimestre Netflix ha guadagnato 16mila nuovi abbonati. Altro esempio, su Spotify è cresciuto il consumo di musica ambient o classica. I dati Global Web Index segnalano che durante il lockdown l’utilizzo di internet è passato prima di tutto dagli smartphone e in seconda battuta dai laptop. In questo contesto gli acquisti si fanno online: «Oggi le persone pianificano frequentare meno i negozi, di passarci dentro meno tempo, cercano prodotti online prima di andare in negozio, dove si va con obiettivo preciso di acquisto».

Questa “comfort economy costituisce un catalizzatore per il 5G. Lo sviluppo di questa tecnologia permette di sfruttare le piattaforme di messaggistica per creare un funnel mobile completo.

Re-immaginare il business

Questa è una situazione di lungo periodo, non se ne uscirà tanto presto e molto probabilmente non prima che ci sia un vaccino a disposizione. Secondo YouGov Tracker, nel 90% dei casi gli italiani sono convinti che l’impatto negativo sulla società sarà duraturo.

«Le persone vogliono evitare le folle, non si sentono a proprio agio a mandare i figli a scuola. A fronte di tutto ciò nascono nuove soluzioni imprenditoriali, come il drive in per cinema e ristoranti. Quello che abbiamo imparato nelle scorse settimane suggerisce nuovi approcci che portano risultati migliori di prima. In definitiva, molti sono costretti a re-immaginare il business».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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