Autore: Redazione
16/07/2020

EY attiva l’area Business Transformation. EY Yello vince le gare per il digital di alcuni importanti player tech

Sotto la guida del nuovo Leader Claudio Somazzi, la unit del Gruppo di consulenza Customer & Branding assume un nome più coerente con il suo posizionamento di sempre più forte partnership con i suoi clienti

EY attiva l’area Business Transformation. EY Yello vince le gare per il digital di alcuni importanti player tech

Claudio Somazzi

Novità sul fronte dell’area Customer & Branding di EY, il Gruppo di cui è CEO da aprile Massimo Antonelli, subentrato a Donato Iacovone (che è diventato Presidente di Webuild, già Salini Impregilo). Come anticipa infatti a DailyMedia il suo Leader Claudio Somazzi - il Partner subentrato a sua volta a fine 2019 a Fabio Dotti, e che resta comunque nel Gruppo nella divisione Advisory  - l’hub, in coerenza con la mission della società di consulenza e in modo fortemente integrato con le sue attività, è stato rinominato Business Transformation. Al suo interno, tutte le competenze e verticalità delle società via via acquisite per costruire il polo e, cioè, Italia Brand Group, Neri Wolff, Applix - la società specializzata in soluzioni mobile per aziende ed editori di cui era co-founder e CEO lo stesso Somazzi - e Wake Up; e, naturalmente, EY Yello. Quest’ultima è l’unico brand “commerciale” (forte di oltre 100 talenti dei 300 di tutta l’area) con cui il Gruppo si presenta sul mercato e che ha clienti anche in area pubblicitaria. Da quest’ultima, negli ultimi giorni, sono usciti prima Camilla Costaguta, che ne era Senior Advisor e che in passato è stata M.D. di In Adv, poi trasformatasi in IBG (è passata in Safilo Group come Global CMO) e, da ultimo, l’ECD Jack Blanga, che era arrivato poco più di un anno fa.

Partner di business

«Normale turnover» commenta Somazzi, che spiega: «Il nuovo nome dell’hub è coerente al suo posizionamento di partner dei clienti con cui collabora che sempre più, e a maggior ragione in questo periodo di emergenza, hanno bisogno non solo di un coordinamento e dell’operatività per le attività di marketing, ma di essere supportati nella relazione con quelli che sono a loro volta i loro clienti, in logica BTB e BTC con i consumatori. Rispetto a questo, noi ci distinguiamo rispetto a ciò che fanno le agenzie classiche, perché facciamo un business di competenze ed esperienze dove non ci sono gerarchie ma un orientamento di tutte le nostre risorse a essere consulenti appunto della business transformation dei clienti: con il vantaggio di avere con essi una relazione forte perché li aiutiamo a sviluppare al loro interno le competenze di cui necessitano, naturalmente avvalendoci anche di quelle del network di cui facciamo parte. Si consolidano così delle partnership di lunga durata che ci portano ad agire a loro fianco anche nei termini di condivisione delle responsabilità sul business: anche per quanto riguarda i nostri fee e, quindi, con un’attenzione particolare anche alle performance. Tra l’altro, il nostro è un modello operativo che ci pone decisamente avanti all’interno del nostro Gruppo a livello globale e, questo, ci consente di sviluppare anche molti progetti internazionali. Nell’operatività agiamo con responsabili di progetto, con un cambio di paradigma che ci permette di “portare” una vision al cliente in modo che possa a sua volta avvalersi di uno stesso approccio in tutte le declinazioni delle sue strategie». Proprio questa impostazione sta permettendo all’area della Business Transformation di “tenere”, in termini di risultati, anche in questa prima parte dell’anno complicata per l’emergenza dopo aver chiuso in crescita anche l’anno fiscale terminato a fine giugno. E sul fronte del business ci sono già altre novità, come le gare vinte per le attività digitali di alcuni importanti player del settore tech.