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“Consumi o scegli?”, il back to the future di Altromercato con Paolo Iabichino

Autore: D Sechi

Alessandro Franceschini


L’organizzazione, con la firma di Iabicus, ritorna ai fasti di una comunicazione più radicale, all’interno di una strategia integrata. Le parole del presidente Alessandro Franceschini

Ci sono dei momenti in cui ci sembra più appropriato seguire dei modelli di comportamento diversi dal nostro classico ambito, magari più confortevoli all’interno di una società in mutamento più o meno rapido. Assecondare, anche con una certa eleganza, con il rischio però di finire un po’ troppo fuori dai propri tracciati, di snaturarsi, di confondere la propria utenza. Un po’ quello che è capitato ad Altromercato, la maggiore organizzazione di Commercio Equo e Solidale presente in Italia e la seconda al mondo, la quale, nell’anno “zero” 2020 ha deciso di ritornare sui suoi passi e di abbracciare una radicalità di messaggio che era venuta meno. E per farlo, si è affidata a Iabicus, ossia al direttore creativo Paolo Iabichino. Ne è venuta fuori più di una campagna, piuttosto un riaggiornamento, una ridefinizione della propria filosofia, della mission che, storicamente, è nata e cresciuta senza fare sconti, sui propri ideali. Come ci ha raccontato il Presidente Alessandro Franceschini.

Cosa è cambiato?

«Due punti salienti: abbiamo recuperato la radicalità del nostro messaggio, che era stato messo un po’ da parte per poter raggiungere un pubblico più ampio. Questo aveva comportato un uniformarsi del linguaggio e l’entrare progressivamente all’interno del terreno di gioco di altre realtà, differenti per filosofia e budget. Ecco perché ci siamo appoggiati alla creatività organizzata di Paolo Iabichino, alla coerenza come parola chiave senza la quale tutto diventa vuotamente strumentale. Ci siamo riappropriati di un tone of voice che gli utenti possono e vogliono utilizzare».

Non siamo di fronte a una semplice campagna…

«È qualcosa di più, molto di più: una strategia cross-mediale e integrata, attraverso la quale tutta l’azienda si veste di un unico abito comunicativo, che andrà a permeare ogni nostra azione. Una profonda unione d’intenti che comprende immagine, strategia e linguaggio».

Quanto conta essere ripartiti in questo anno così controverso?

«È una qualcosa che ci regala molta energia, all’interno di un periodo storico nel quale un po’ tutti stanno riorientando le proprie scelte. E allora, lo chiediamo a viva voce: scegli dea che parte stare! In un momento. Tra l’altro, in cui in molti, ed è una cosa apprezzabile, vestono gli abiti dell’eco-sostenibilità, che invece ha sempre fatto parte della filosofia, dell’essenza di Altromercato».

Una strategia in cui l’elemento digitale diventa sempre più presente

«Non potrebbe essere altrimenti. Ma sono diversi i touch point. Il momento clou per Altromercato è rappresentato dall’acquisto ed ecco perché abbiamo potenziato anche l’elemento fisico. Da qui nasce l’dea del prodotto manifesto, del caffè simbolo del rinnovamento della nostra organizzazione. Altromercato può vantare circa 225 negozi che, durante il lockdown, si sono prodigati per soddisfare le esigenze dei clienti. Sono cose che vengono apprezzate, che rimangono fisse nella memoria».

Che durata avrà la comunicazione?

«Almeno un anno e caratterizzerà tutte le nostre iniziative, le campagne, il Natale, ormai quasi pronto e in rampa di lancio. Tutto il calendario commerciale sarà coerente con la nuova strategia».

La pianificazione

Un nuovo tono di voce, una campagna di comunicazione integrata e il lancio di un nuovo prodotto dal valore fortemente simbolico realizzati grazie alla collaborazione con il direttore creativo Paolo Iabichino, conosciuto anche come Iabicus. “Consumi o scegli?” è il claim principale della campagna, in partenza oggi. L’obiettivo è far riflettere ciascuno sul potere di acquisto che ognuno possiede e come questo possa influenzare il modo di operare delle aziende per far sì che il mondo diventi un posto migliore. È stato realizzato un “prodotto manifesto”, un caffè con una confezione sostenibile perché priva di alluminio (Altromercato è stata la prima azienda in Italia 13 anni fa a produrre un pack ecologico smaltibile nella plastica) che riporta stampata una domanda diretta al consumatore e a chiunque si trovi davanti allo scaffale in quel momento: “Esiste un caffè che non è amaro per chi lavora?”. Il lancio della comunicazione prevede una strategia integrata che a partire da oggi vedrà: una pianificazione out of home con la brandizzazione integrale di bus, affissioni 6x3 e ledwall nella città di Milano; un’attività di digital advertising su siti e social media; una pianificazione stampa e native article su alcune delle principali testate nazionali e, infine, un’azione di retail marketing che vede la vestizione delle Botteghe Altromercato con vetrine e materiali di comunicazione dedicati e una promozione ad hoc per far conoscere e provare il “caffè manifesto”. Inoltre è stato realizzato un mini sito dedicato che raccoglie contenuti e informazioni relative alla campagna e al caffè, tra cui un docufilm racconto prodotto da Altromercato, e girato con la casa di produzione Cinefood. Il “Caffè Manifesto” sarà reperibile nelle Botteghe Altromercato, in diverse insegne della Grande Distribuzione e naturalmente sul sito www.altromercato.it e sul minisito dedicato www.sceglidachepartestare.it.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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