Autore: Redazione
18/03/2020

Confindustria Intellect, tavolo per chiedere lo sgravio fiscale sui mancati guadagni durante l’emergenza coronavirus

Il presidente Saverio Addante illustra le proposte dell’associazione che rappresenta in Confindustria le aziende della comunicazione, rp, consulenza, ricerche, web publishing, tra cui ampliare il credito d’imposta alle attività di consulenza

Confindustria Intellect, tavolo per chiedere lo sgravio fiscale sui mancati guadagni durante l’emergenza coronavirus

Saverio Addante, Presidente di Confindustria Intellect

L’impatto economico esercitato dall’epidemia da coronavirus si aggiunge alle già gravi conseguenze sul fronte della salute pubblica, e insieme al dovere di rispettare alla lettera le regole imposte dal Governo si configura la necessità di pensare in primo luogo al sostegno, e poi al rilancio delle imprese.

E’ quello che ha fatto Confindustria, chiedendo un intervento molto forte che ha ricevuto una prima risposta nel decreto “Cura Italia” approvato lunedì 16 marzo 2020 dal Consiglio dei Ministri, che mette sul piatto un piano da 25 miliardi. Lo stop di tante attività produttive colpisce le aziende della comunicazione, rp, consulenza, ricerca e web publishing rappresentate da Confindustria Intellect, che ha già presentato un pacchetto di richieste già in parte recepite nei primi interventi del Governo.

«Le nostre richieste (riportate sul sito ufficiale e sul profilo Linkedin di Confindustria Intellect, ndr) – spiega il Presidente Saverio Addante - vanno dalla cassa integrazione in deroga retroattiva dal 23 febbraio 2020 nelle “zone rosse”, anche perché il nostro mercato impatta sui territori lombardi, lo sgravio contributivo delle ferie, il credito di imposta del 100% sulle spese documentate per l’attuazione dello smart working».

Un’altra richiesta riguarda le agevolazioni per assunzioni a tempo determinato, in modo da favorire i lavoratori nella fase di rilancio che arriverà dopo la crisi: «Chiediamo un totale sgravio contributivo per le nuove risorse di lavoro assunte a tempo determinato, in modo da aumentare il netto in busta del dipendente fino a quasi raddoppiarlo».

Sgravi sui mancati guadagni anche per le consulenze

Confindustria Intellect ha anche aperto un tavolo che riguarda le conseguenze in termini di mancati guadagni per le attività di consulenza. L’idea nasce dalla considerazione che le aziende del mercato della comunicazione stanno subendo cali di fatturato che vanno dal 30% al 95%, per via dei lavori già organizzati e poi saltati, ma anche per tutti i servizi di carattere strategico che vengono disdetti o non vengono commissionati.

«L’obiettivo è allargare il credito d’imposta anche sul pensiero strategico, oltre che sulla pubblicità». Il metro di misura proposto dal Confindustria Intellect prende in considerazione il fatturato medio degli ultimi tre anni delle associate e calcola lo sgravio sulla differenza registrata nei tre mesi previsti di pandemia, riconoscendo lo sgravio per tre anni.

«Dobbiamo cercare di contenere le conseguenze di questa crisi sul comparto produttivo ed economico. A questo proposito non si può chiedere di chiudere le attività alla sola Italia, o il mandato di chiusura è europeo, oppure non si può fare altrimenti perché per il nostro Paese sarebbe una tragedia, che si aggiunge a quella umana che vediamo in queste ore. Dobbiamo cercare di resistere e guardare avanti per avviare una nuova fase di vita. Manteniamo le distanze ma dandoci una mano, come dice il nostro claim».

Decreto “Cura Italia”, troppo breve il rinvio delle scadenze fiscali

E a proposito del decreto “Cura Italia” il Presidente Addante esprime soddisfazione per il provvedimento che prevede la sospensione del pagamento dei tributi e contributi sino al prossimo 31 maggio per le imprese e professionisti con un volume d’affari non superiore a 2 milioni di euro, e per le imprese appartenenti alla filiera di ristorazione, turismo, spettacoli, cultura, istruzione, sport e trasporto merci.

Allo stesso tempo, però, esprime forte preoccupazione e delusione riguardo la posizione del Governo nei confronti delle altre imprese che hanno avuto ottenuto un rinvio dei pagamenti di tributi e contributi di soli quattro giorni, dal 16 marzo al 20 marzo. «Rinvio decisamente insufficiente – conclude Addante - considerata la situazione di forte emergenza che tutti stanno vivendo».