Le associazioni professionali hanno incontrato il sottosegretario Andrea Martella; Andrea Cornelli (UNA): «Fondamentale chiarire i contorni della nostra professione e le differenze con chi fa informazione»
I comunicatori incassano dal Governo la promessa di un coinvolgimento nel futuro eventuale tavolo tecnico sull’allargamento della base contributiva dell’Inpgi, la cassa di previdenza dei giornalisti. Ieri la delegazione in rappresentanza delle associazioni professionali guidata da Andrea Cornelli ha incontrato il sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria Andrea Martella con il capo dipartimento Ferruccio Sepe per parlare dell’eventuale passaggio dei professionisti della comunicazione all’istituto di previdenza dei giornalisti (vedere il DailyMedia del 24 dicembre 2019).
Andrea Cornelli
L’obiettivo sarebbe arginare lo squilibrio previdenziale negativo, registrato già dal 2011, che secondo le previsioni nel 2019 si dovrebbe attestare a -169 milioni di euro nel 2019 mentre il preventivo 2020 è di -188,8 milioni. Una ipotesi che non convince i comunicatori, i quali hanno espresso più volte le loro perplessità: «A oggi nessuno ha tracciato un perimetro delle professioni che rientrano in questa categoria, né indicato quali sono le condizioni di sostenibilità legale e giuridica di questa operazione imposta dalla legge sull’ampiamento degli iscritti all’Inpgi, prevista per il 2023, che peraltro non menziona in alcuna sua parte i comunicatori» spiega Cornelli.
«Per noi – aggiunge il vice presidente di UNA e responsabile PR Hub – è centrale la differenza tra i ruoli di comunicatore e informatore. Abbiamo fortemente voluto questo incontro con il sottosegretario Martella per ribadire la nostra disponibilità al dialogo ma soprattutto per chiarire le geometrie e le logiche del mondo della comunicazione, ed evidenziare le criticità del passaggio d’ufficio all’Inpgi della base contributiva per la stragrande maggioranza iscritta all’Inps». Le associazioni che sottoscrivono queste preoccupazioni sono UNA, Ferpi, CIDA, Com&Tec, Confassociazioni, IAA Italy, ASCAI. «In primo luogo dovranno essere stabilite le regole per garantire la sostenibilità di questa operazione. Se questo scoglio sarà superato si creeranno le condizioni e la necessità di un nostro coinvolgimento al tavolo insieme a Governo, Inpgi e Inps, come promesso da Martella».