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Il Branding nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Autore: Redazione

Ilaria Zampori


Un’ampia riflessione di Ilaria Zampori, General Manager Quantcast Italia, sul brand e sui processi di comprensione in un’epoca sempre più votata alla tecnologia

Ci sono molte cose che diamo per assodate, per scontate, per naturali, sulle quali non ci soffermiamo, come se le ritenessimo in grado di camminare da sole. Il brand, per esempio: è lì, ci conforta la sua presenza, è il centro dell’industria, da lui nascono le attività di comunicazione. Ma se invece volessimo capire cosa si cela dietro la vita di un marchio? Accorre in nostro aiuto Ilaria Zampori, General Manager di Quantcast Italia. La sua è una riflessione sul Branding nell’era dell’AI.

Brand e prodotti

Ogni giorno parliamo di brand, ma cos’è in realtà un brand? Un brand racchiude diversi elementi: dal nome al logo, passando per il prodotto, fino alla pubblicità e alle emozioni che suscita nei consumatori. Gli esperti che hanno contributo alla sua definizione sono molti: secondo qualcuno è la somma intangibile di attributi di un prodotto: il nome, il packaging, il prezzo, la storia, la reputazione e il modo in cui viene pubblicizzato, ma l’espressione che preferisco è sicuramente di Walter Landor, acclamato designer di fama internazionale e pioniere del branding: “I prodotti sono creati nelle fabbriche, i brand sono creati nella mente”.

L’equilibrio

Lo storytelling, il fondatore, la storia del brand, il nome, il tone of voice, il packaging, il font, il prezzo, la distribuzione e la qualità, sono tutti i componenti critici di successo per un brand. Per le aziende diventa quindi imprescindibile sapersi raccontarsi al meglio al consumatore grazie ad una comunicazione fondata su una corretta strategia da implementare. Una strategia, quest’ultima, la cui scelta non è però così semplice perché implica la comprensione degli elementi più funzionali per il brand e per l’audience. Da qui l’importante ruolo dei marketer che devono trovare il giusto equilibrio tra le campagne branding e a performance.

Nel breve e nel lungo termine

Il branding è fondamentale per incrementare la considerazione, l’immagine e l’awareness del brand. È nella parte alta del funnel infatti che i consumatori creano, anche inconsciamente, la loro top of mind. Come dimostrato da una ricerca condotta da Quantcast con BASIS, istituto di ricerca internazionale e indipendente, analizzando il comportamento di 2500 consumatori durante tutte le fasi del consumer decision journey, i consumatori all’inizio del percorso conoscono in media 9/10 brand, ma alla fine ne prendono seriamente in considerazione solo 1 o 2. Un’azienda che punta al successo deve quindi essere tra quelle prime scelte e dovrà supportare questo processo di costruzione del brand a lungo termine con eccellenti campagne di branding. Evidenza confermata anche da numerose pubblicazioni nel mondo accademico come per esempio il celebre libro “The Long and the short of it”, scritto da Les Binet e Peter Field. Dopo aver analizzato 1.000 campagne per un periodo di 12 anni, hanno affermato che i messaggi emozionali e le campagne branding non influenzano le vendite nel breve periodo ma sono in grado di aumentare la loyalty nel lungo termine e, di conseguenza, aumentare le vendite nel tempo.

Il ruolo della tecnologia

Consapevolezze queste che devono poi essere tradotte nell’era digitale. La progressiva affermazione del mondo online racchiude infatti non solo nuove opportunità ma anche nuove sfide per i marketer che devono essere rilevanti in un marketplace sempre più competitivo ed interamente connesso. Ci sono oltre 1 trilione di pagine web a livello globale, più di 3 miliardi di persone online e ogni mese un utente in media visita circa 3000 pagine web diverse. La tecnologia assume così un ruolo sempre più rilevante nel marketing.

Connettersi

Una delle innovazioni tecnologiche più significative a disposizione dei marketer, ossia la possibilità di acquistare in modo automatizzato e in tempo reale gli spazi sui media, ha portato ad un sostanziale cambiamento di paradigma nella pubblicità online: non si tratta più di comprare spazi ma di connettersi con le persone rilevanti ovunque si trovino su internet per creare un'esperienza pubblicitaria più personalizzata e in linea con le attuali esigenze e aspettative del consumatore. Uno strumento incredibilmente rivoluzionario che oggi ha aumentato la propria potenza grazie alla varietà di dati del mondo digitale che alimenta l'intero processo.

La comprensione

Ma non si tratta solo dei dati. La chiave del successo è la comprensione che si ottiene da questi dati. Per i marketer oggi diventa imprescindibile comprendere la grande differenza tra dato e insight perché molte aziende sono ricche di dati, ma povere di insight. I dati sono relativamente facili da reperire da fonti diverse, come ad esempio il comportamento di navigazione online, ma per trasformare i dati in actionable insight, che sono di valore strategico per il brand, è necessaria l’Intelligenza Artificiale o più specificamente Machine Learning. Grazie a questa tecnologia i dati diventano ancora più influenti, se la base di partenza è forte: i dati utilizzati per alimentare il Machine Learning non devono essere incompleti o vecchi come in molti casi. Più elevata è la qualità dei dati, più la macchina sarà in grado di imparare le informazioni giuste in tempo reale per supportare i marketer nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.

AI

È così che si entra con successo nell’universo del data-driven marketing in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più rilevante. Grazie al Machine Learning, i brand possono finalmente perfezionare la gestione e l’analisi dei dati, comprendere in modo più puntuale e completo il comportamento del consumatore, erogare messaggi più rilevanti ed ottimizzare il budget. Nuove opportunità rese possibili dall’intelligenza artificiale che consentono ai marketer di pianificare una strategia pubblicitaria capace davvero di valorizzare il brand in modo altamente performante.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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