Autore: Redazione
15/04/2020

Barabino & Partners: dalla crisi uscirà un nuovo modo di pensare il mercato della comunicazione

La relazione resta centrale, cambiano paradigmi e linguaggi; il Presidente e Amministratore Delegato Luca Barabino commenta la lettera aperta alla industry firmata con il Direttore Generale e Partner Federico Steiner

Barabino & Partners: dalla crisi uscirà un nuovo modo di pensare il mercato della comunicazione

Luca Barabino e Federico Steiner

Il cambiamento nei rapporti sociali provocato dall’emergenza da coronavirus si riflette inevitabilmente sul mondo delle relazioni pubbliche, provocando un profondo ripensamento dei paradigmi su cui si dovrà sviluppare il mercato del “dopo” virus. Da questa evidenza scaturiscono le considerazioni proposte nella lettera aperta che Luca Barabino, Presidente e Amministratore Delegato di Barabino & Partners, firma insieme al Direttore Generale e Partner dell’agenzia Federico Steiner per augurare buona Pasqua alla industry e per stimolarne la riflessione su quanto stiamo vivendo. Barabino & Partners è una società di 110 persone, di cui 16 partner e 28 coinvolte nella gestione e nella realizzazione dei risultati, con tre uffici in Italia e altrettanti all’estero. Il fatturato complessivo supera i 16 milioni di euro. Nel 2019 ha realizzato per il settimo anno consecutivo una crescita dei fatturati; il 2020 è partito con andamenti “flat” per poi incappare nell’emergenza Covid-19: «Ma ci aspettiamo di poter contenere l’inevitabile calo» commenta il Presidente e A.D. Luca Barabino.

Al centro c’è la relazione

Spiega Barabino: «Ci confronteremo con un nuovo mercato, fatto anche di clienti tradizionali, che però imporrà nuovi paradigmi e nuovi linguaggi. La relazione rimarrà centrale, ma dovremo usare una nuova narrazione più asciutta, misurata, equilibrata, lineare, che trasferisce valori concreti, come abbiamo fatto nella nostra lettera». Un linguaggio positivo in senso lato, che riguarderà tutti. Anche se per alcune aree merceologiche si tratterà di ripartire da zero, come il turismo e i comparti correlati: «Sono i settori che oggi non fatturano nulla. Per loro si tratta di riposizionarsi sul mercato di riferimento partendo da presupposti completamente diversi, a cominciare dal proprio posizionamento nel mercato. Laddove con le regole precedenti ci si poteva mettere un certo tempo per conquistare nuove quote, ora ci si potrebbe ritrovare in fondo o in cima alla classifica, dipende solo da come si sono interpretate le sfide proposte da questa nuova situazione».

La reazione della Barabino & Partners

L’azienda si è mossa in anticipo rispetto al precipitare degli eventi: il 20 febbraio già erano stati attivati i protocolli di sicurezza per preservare in primo luogo la salute dei collaboratori in tutte le sedi, chiudendo le porte degli uffici ai fornitori e fermando le trasferte di lavoro. «Sin da subito siamo stati consapevoli che il mondo stava cambiando». E l’attività prosegue, anche perché la tipologia di attività rientra tra quelle essenziali secondo il codice ATECO, sulla base di questa consapevolezza. Intanto, la Barabino & Partners si è concentrata sulla comunicazione interna alle aziende, per dare supporto a quelle che hanno dovuto intervenire sugli organici ma anche a quelle che devono motivare i propri lavoratori ancora attivi, o addirittura gestire comunicazioni relative a eventuali rischi: Inoltre prosegue l’attività di formazione attraverso webinar e aumenta il presidio dei social. «Abbiamo sviluppato anche l’area delle relazioni istituzionali perché per le aziende è fondamentare sapere magari in anticipo l’orientamento delle istituzioni».

Come si sta muovendo il mercato

Molte attività usciranno da questa crisi profondamente mutate e ci vorrà molto per tornare a una normalità che probabilmente sarà diversa da quella di “prima”: sono i ristoranti, gli alberghi, il turismo. «Dovranno pensare a nuovi modelli di business, con più costi e meno ricavi all’inizio, la ricezione contingentata». In questa crisi «certi settori possono cogliere opportunità di crescita: tecnologia, IT, risparmio gestito e banche, il trading online». Alcuni settori non sono toccati dalla crisi, come l’alimentare, il farmaceutico, il settore dei prodotti per l’igiene, le assicurazioni. «Da questa questa crisi usciremo con nuove sensibilità e competenze, e la necessità di ripensare le modalità di lavoro e business».