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Adiacent, da Var Group alla Cina, tutti i segreti della Customer Experience

Autore: D Sechi

Paola Castellacci


La sigla, divisione di Var Group riaggiorna l’ambito in cui si muove il consumatore finale, tra strumenti, partnership, sviluppi futuri, numeri e obiettivi. E le parole dell’Amministratore Delegato Paola Castellacci

Il mistero del consumatore finale. Che non vuol, dire che non si sappia chi sia, piuttosto che a forza di darlo per assodato, scontato quasi ci si dimentica di lui e dei mezzi utili per raggiungerlo e soddisfarlo. La customer experience è diventata un settore lavorativo, un modo di dire, uno strumento di differenziazione, un’arte per i più appassionati. Nella confusione informativa, è giusto e appropriato ringraziare chi veramente si occupi del cliente finale, delle sue attese, delle sue aspettative, dei suoi desideri, e sappia nel contempo maneggiare bene la filiera produttiva capace di soddisfarne i bisogni.

Il cliente e tutto ciò che ruota intorno

Adiacent è una realtà che in questo campo sta dicendo qualcosa di nuovo. Nata all'interno di Var Group, incorpora le varie competenze acquisite nella customer experience, ossia tutto quell’insieme di interfacce o touchpoint e soluzioni che legano l'impresa ai propri clienti, utenti e stakeholder: dalle app, all’e-commerce fino ai negozi fisici passando anche per gli strumenti di lavoro offerti ai dipendenti, quelli di fidelizzazione, le carte e i concorsi a premi, ai canali non proprietari come per esempio i social network e i marketplace, il tutto legato dal sottile filo dell’analisi dei dati.

Alibaba e Cina

Adiacent è il primo e l’unico operatore dell’Unione Europea ad aver ottenuto da Alibaba.com il riconoscimento di VAS Certified Provider. Con questa certificazione, il team di Var Group potrà offrire servizi a valore aggiunto e una gestione completa di tutte le operazioni quotidiane sulla piattaforma: dalla consulenza strategica alla gestione operativa dell’offerta su Alibaba. Var Group diventa così il punto di riferimento per le imprese del made in Italy che vogliono incrementare le vendite all’estero. La collaborazione di Var Group con Alibaba.com è cominciata già due anni fa nell’ambito del progetto Easy Export di UniCredit che ha portato in soli 12 mesi oltre 400 imprese italiane a sbarcare sul più grande marketplace b2b del mondo, tramite il quale è possibile vendere in 190 paesi. In questo contesto s’inserisce la scelta strategica di acquisire il controllo della fiorentina Alisei, poco meno di un anno fa e di aprire una sede a Shanghai: l’obiettivo è integrare l’offerta dei servizi digitali per l’internazionalizzazione con competenze e risorse tecniche in Cina a supporto delle imprese nell’approcciare accanto ai mercati business anche quelli consumer.

L’intervista

Chi meglio di un A.D. può raccontarci la storia e l’evoluzione di un’azienda? Lei si chiama Paola Castellacci, Amministratore Delegato di Adiacent – Divisione Customer Experience di Var Group.

Come e perché nasce Adiacent?

«Nasciamo all’interno di Var Group, con la creazione di un nuovo marchio utile per svecchiare l’impronta digital precedente, per portare avanti il concetto di cooperazione fisica-digitale, all’interno dell’ambito customer experience».

Cosa fate nel concreto?

«Adiacent ha tre anime: design, marketing e tecnologia, o meglio comunicazione, contenuto e contenitore, evidenziando questa idea della consequenzialità, della vicinanza. Adiacent crea soluzioni app, mobile, con l’obiettivo di parlare al cliente. Non stiamo quindi parlando della semplice costruzione di una piattaforma, andiamo oltre, misuriamo, costruiamo strategie. Progettiamo la base che diventa un punto di partenza per declinare poi i vari progetti correlati. Adiacent si pone sul mercato come una realtà unica perché all’aspetto puramente consulenziale e di marketing, offre in aggiunta supporto e advisory tecnica, tipica del system integrator. Adiancet integra competenze puramente informatiche, come il big data analysis, l’Intelligenza artificiale, la blockchain e tecnologie evolute, a competenze di marketing e creative realizzando progetti dai risultati misurabili e tracciabili».

Quali settori sono più interessati al vostro lavoro?

«Non ce n’è uno prevalente. Lavoriamo con l’automotive, con la moda, ma non c’è una focalizzazione specifica, piuttosto una contaminazione che può offrire spunti anche in altri ambiti».

Spunti, fonti ispirative?

«Ci saranno sicuramente esperienze simili, ma vogliamo essere unici, quanto più possibile, distinguerci su clienti, servizi e non vogliamo lasciare indietro nessuno. Siamo nati da esperienze maturate in realtà medio piccole, abbiamo un’esperienza però più pragmatica, consapevoli che anche la grande azienda abbia bisogno di risultati».

I prossimi passi?

«La digitalizzazione oggi è diventata fondamentale e le nostre soluzioni sono e saranno sempre più sollecitate. Si lavorerà sul portare a maturità il processo digitale, renderlo quanto più naturale. Vedremo cosa accadrà con il progressivo ritorno alla normalità, come matureranno le relazioni con i clienti, tra vecchie e nuove abitudini».

A proposito di scenari vecchi e nuovi e alla luce della crisi di questo 2020: la Cina rimarrà il punto di riferimento del mercato globale?

«Una delle sedi di Var Group è a Shangai. Indubbiamente l’emergenza è nata da lì, con tanto di polemiche e controversie. Più che la Cina a essere indirizzata verso di noi, siamo noi a essere interessati al cliente cinese, alla sua personalizzazione».

Adiacent in sintesi?

«Un gruppo composto da un team di 200 persone, 8 sedi in Italia e una sede a Shanghai, e un giro d’affari di oltre 15 milioni di euro (al 30 aprile 2019). Siamo il primo partner europeo di Alibaba.com, collaboriamo da anni con tutti vendor presenti sul mercato italiano, dai più noti a nuovi nati, nomi come: Adobe, Microsoft, Liferay, IBM, HCL, Apple, Facebook e Google, supportando le imprese nella progettazione di canali di vendita digitali e soluzioni per coinvolgere i propri consumatori. Il nostro obiettivo è fare la differenza ed entrare a far parte di tutti quei brand tecnologici che lavorano nella customer experience».

State cercando figure precise?

«Le classiche: tecnici, statistici ed esperti di marketing, ma anche chi sappia lavorare con e sui dati».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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