Autore: Redazione
06/05/2020

24ORE Business School: dopo l’emergenza Covid-19 corsi sempre più “ibridi” tra aula e e-learning

La scuola di alta formazione del fondo Palamon ha sviluppato il format gratuito “Happy Hour 24” da cui emergono indicazioni sul futuro del business, ne parla il Chief Marketing Officer Andrea Tessera

24ORE Business School: dopo l’emergenza Covid-19 corsi sempre più “ibridi” tra aula e e-learning

L’emergenza Covid-19 lo ha fatto esplodere, soprattutto come unico strumento per completare i programmi scolastici delle migliaia di studenti italiani chiusi in casa per le misure di contenimento. Così l’e-learning è diventato protagonista di un dibattito sul futuro della formazione successivamente alla crisi sanitaria, di cui sarà un pilastro anche nei giorni e mesi a venire. Lo ha compreso bene la scuola di alta formazione 24ORE Business School che ha dovuto rapidamente convertire in digitale l’erogazione dei corsi in aula, quando fino al momento del lockdown l’e-learning vantava circa 50 lezioni al mese.

Nelle settimane di confinamento si è arrivati a oltre 1000 lezioni virtuali al mese, per oltre 75mila ore di formazione erogate in streaming. La società che fa capo al fondo Palamon Capital Partners, guidata da Maurizio Santacroce, ha colto l’opportunità del digitale per avviare anche un piano di incontri quotidiani tematici, con il doppio obiettivo di coltivare nuovi contatti e ampliare l’offerta tematica della scuola.

L’appuntamento “Happy Hour 24”

Si chiama “Happy Hour 24” perché è un format che va in onda dalle 18 alle 19, e figura tra le iniziative selezionate dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione per il portale “Solidarietà Digitale”. «Questo progetto nasce nei primi momenti in cui stavamo sperimentando chiusure progressive che si sono concretizzate nella quarantena – spiega Andrea Tessera, Chief Marketing Officer di 24ORE Business School –, con l’idea di dare ai professionisti un’occasione per riempire il tempo con appuntamenti formativi, totalmente gratuiti. Gli appuntamenti sono partiti a marzo, e a oggi vantano oltre 7mila partecipanti di cui il 60% sono nuovi utenti. Un risultato che ci ha convinti a confermare l’iniziativa fino a fine maggio».

Da oggi in avanti si tratta di trasformare questa iniziativa in uno strumento di promozione e marketing, oltre che per sviluppare i prospect: “Happy Hour 24” potrebbe proseguire anche dopo l’emergenza, magari con un formato in pillole, sempre con l’obiettivo di contattare nuovi clienti e indagare sui trend da trasformare poi in corsi di formazione.

Il futuro dell’alta formazione

Con l’inizio della fase 2, l’emergenza è ancora in corso ma è possibile se non doveroso guardare avanti. Il grande ricorso al digitale ha permesso alla scuola di non perdere business; da qui in avanti «si assottigliano confini tra formazione in aula e a distanza, con modelli sempre più ibridi integrati. Ci saranno sicuramente novi format, alcuni in live streaming, alcuni percorsi brevi da fruire a distanza, comunque andremo sempre più verso l’online o il live streaming in modo interattivo».

L’impatto della grande digitalizzazione riguarda quindi il modello di delivery della formazione ibrida con una forte componente a distanza. La seconda conseguenza si riflette sull’adattamento in termini di offerta, che si adatta in modo dinamico e rapido ai diversi gusti e necessità del target grazie al data analysis, così che l’offerta sia coerente con le esigenze di mercato del lavoro.

«E’ fondamentale il rapporto con i partner per capire dove atterrano i nostri studenti. Uno dei nostri punti di forza è l’alta percentuale di assunti successivamente allo stage, pari al 95% degli alunni dei master full time. Tra i temi che svilupperemo in futuro c’è senz’altro tutta l’area del “tech”, del machine learning e del design thinking».