Autore: Redazione
15/03/2019

WTFuture / WTFood: We Are Social esplora l’evoluzione del Food in un mondo sempre più urbano

Entro il 2024, il 70% delle persone farà la spesa online: insieme a Deliveroo e Barilla, l’agenzia ha indagato il modo in cui il rapporto tra persone e cibo è cambiato profondamente aprendo nuove sfide e nuove opportunità ai brand

WTFuture / WTFood: We Are Social esplora l’evoluzione del Food in un mondo sempre più urbano

WTFuture il consueto appuntamento di We Are Social per discutere di trend e futuro, è diventato  per questa edizione, WTFood. L’appuntamento si inserisce nel palinsesto della Milano Digital Week - iniziativa promossa dal Comune di Milano e dedicata all’innovazione tecnologica e al digitale - il cui fil rouge è la “urban intelligence”. Cambiano le città, cambiano i comportamenti delle persone, cambia il modo in cui si nutrono e in cui vivono luoghi e momenti dedicati al cibo. Si stima che, nel mondo, meno del 60% delle cene consumate a casa, siano preparate in casa.

Se le persone sono sempre più abituate a ordinare online i propri pasti, come si modificheranno le abitazioni? Spariranno le cucine? Questa è solo una delle domande emerse ieri durante l’evento curato da We Are Social, che ha visto la partecipazione di Marco Galimberti, Head of Marketing di Deliveroo in Italia e Alessio Gianni, Digital & Content Marketing Global Director di Barilla tra gli speaker. L’obiettivo dell’incontro, aperto da Luca Della Dora, Marketing & Innovation Director di We Are Social, è stato quello di esplorare i trend che stanno già tracciando questa rivoluzione, partendo dalla comprensione dello scenario attuale.

Nuovi servizi per nuovi trend

Della Dora ha esplorato il modo in cui, al mutare dei comportamenti delle persone, stanno nascendo servizi capaci di creare e favorire nuovi trend e come si aprano nuovi scenari per i brand: non più fornitori di prodotti, ma anche mezzo per trovare ispirazione in momenti specifici. «Il lavoro di un brand, oggi - spiega Della Dora, è quello di capire cosa vogliono i consumatori, non solo per soddisfare un loro bisogno ma anche per anticiparlo. Talvolta, non è più sufficiente anticipare i trend, bisogna persino creali per attirare l’attenzione. Al centro del settore del food c’è il rapporto che le persone hanno con il cibo e come cambia in base all’età, il luogo dove vivono, le abitudini quotidiane e tanto altro. Però, ci sono anche delle costanti, le persone desiderano sempre di più pasti personalizzati, che possano essere portati da loro ovunque si trovino e nel minor tempo possibile. Immediatezza e comodità, si accostano anche alla dimensione della convenienza, gli utenti, infatti, si aspettano anche di trovare promozioni e sconti quando scelgono cosa ordinare. Si tratta del cosiddetto “food-on-demand”, che da trend è diventato oggi un fenomeno consolidato all’interno del quale si sviluppa-no altri trend. Per un brand, la differenza la fa saper cavalcare quelli giusti, che abbiano le carte in regola per non rimanere solo mode di passaggio».

I protagonisti del cambiamento: Deliveroo

Se il mercato della ristorazione risulta attualmente stabile, l’industry della food delivery sta vivendo invece un’impennata e oggi vale circa 1 miliardo, dove il segmento in maggiore crescita nel 2019 si conferma proprio quello dell’online food delivery. Sono alcuni dati forniti da di Marco Galimberti, Head of Marketing di Deliveroo in Italia, servizio di online delivery che copre circa 237 città in tutta Europa, di cui 44 in Italia, quest’ultime destinate a raddoppiare nel corso di un processo di grande espansione previsto per quest’anno. La consegna a domicilio è un mondo più ampio di quello che si creda, non solo dal punto di vista dei ristoratori che possono allargare il proprio bacino d’utenza, ma rappresenta, ad esempio, anche un interessante canale editoriale. Alcuni esempi virtuosi sono già stati sperimentati, lo stesso Deliveroo, per citarne uno, per celebrare la nuova stagione della serie tv “Il trono di spade”, ha messo in vendita con consegna a domicilio alcuni gadget del format, intercettando così anche il pubblico degli appassionati dello show. Un altro canale naturalmente affine al mondo food è quello emergente della voice search, compagna ideale grazie ai virtual assistant di ordini online, supporto durante la preparazione di ricette, acquisto della spesa e così via. Un mercato che potrebbe dare un boost molto interessante al fenomeno, basti pensare che ad oggi vale circa 7 miliardi di dollari, ma si stima che ne raggiungerà circa 32 già nel 2025. Le premesse, dunque, fanno pensare che il fenomeno del food-on-demand continuerà a crescere, anche grazie ad un supporto tecnologico sempre più evoluto, brand sempre più flessibili e alle abitudini degli utenti, che trovano sempre più normale uno stile di vita dove tutto si ottiene con un click (o con una parola?).

Barilla

Meno probabile, invece, per ora, soprattutto in Italia, che le case guadagnino metri quadri eliminando le cucine dalla planimetria. Un fenomeno che si sta iniziando a diffondere nelle grandi città, ma forse più affine a manager sempre di fretta e che non hanno tempo di mettersi ai fornelli. Intanto, le soluzioni per cucinare senza stress esistono, una di queste è nostrana e si chiama “Cucina Barilla”, nata da una Joint Venture con Whirlpool prevede una subscription mensile da 35 euro che permette di usare in comodato un forno dotato di un chip capace di riconoscere gli ingredienti (forniti da Barilla ogni mese) e preparare le ricette più svariate, pronte all’orario più comodo semplicemente inserendo nel forno la miscela preferita. Un metodo che ha un sapore piuttosto “futuristico”. Staremo a vedere cos’altro avrà da farci “assaggiare” il prossimo trend.