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Teads Converge 2019: la nuova vision unisce media, creatività e dati

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Questi tre elementi saranno coordinati da un sistema di AI, con lo scopo di fornire ai clienti un servizio in grado di garantire un advertising pulito, mantenendo la fiducia e l’attenzione dei consumatori. Dall’evento di Mykonos un punto sulle idee e sulle novità della società guidata da Dario Caiazzo

La convergenza è la nuova dimensione ideologica che seguirà Teads nei prossimi mesi. In un evento dal chiaro richiamo a questa idea, Teads Converge, il managing director per l’Italia Dario Caiazzo ha spiegato tra le bianchissime casette di Mykonos che gli elementi che confluiranno nella vision saranno «inventory, creatività e il mondo dei dati. I tre fattori avranno poi un denominatore comune, l’AI, che metterà insieme questi silos». Ognuno di questi rappresenta un asset alla base del business della società: il primo offre una reach di 1,5 miliardi di utenti unici mensili raccolta dai siti premium del suo network internazionale, il secondo è presidiato dalla unit Teads Studio e le tecnologie di ottimizzazione delle creatività e di testing al suo interno, l’ultimo comprende Audience Solutions, uno strumento capace di costruire segmenti su misura, brand personas e audience di prima parte. «Quando parliamo di Convergence, intendiamo la convergenza di tecnologia, media, creatività e dati. Con alla base il nostro cuore, che sono i formati e i nostri publisher, grazie a cui possiamo erogare in contesti premium i prodotti di questa convergenza», aggiunge Caiazzo.

Utenti, fiducia e attenzione

L’obiettivo del Teads-pensiero è aumentare l’engagement degli utenti verso i messaggi dei brand, e per farlo, continua il managing director, bisogna lavorare su due driver: fiducia e attenzione. Per fiducia si intende quella che gli utenti ripongono in un brand, e la sua importanza è evidenziata dalle ricerche. «L’81% dei consumatori si basa su questo per i suoi acquisti. Inoltre, le persone vogliono mantenere il controllo su ciò che accade sui device, e per questo è necessario essere chiari nei loro confronti e in alcuni casi protettivi. Secondo la ricerca Edelman Trust Barometer 2018, il 71% dei consumatori hanno indicato i brand come i soggetti più indicati per fare pressioni sui social media affinché si impegnino a gestire meglio la questione dei dati e della loro sicurezza, il 70% si rivolge ai brand per dare impulso al contrasto delle fake news e il 47% crede che i punti di vista espressi dai marchi su questioni laterali rispetto a marketing e advertising siano un indicatore dei valori dei brand stessi». Il Clean Advertising di Teads lavora già in questa direzione, proponendo contesti di qualità che fanno da contraltare ai difficili ambienti social, che devono fare i conti con gli UGC e per loro stessa ammissione non riescono a garantire una brand safety assoluta. L’attenzione è materia altrettanto ostica. «Solo un quinto delle ads in-view sono davvero viste, solo il 16% delle inserzioni mobile raccolgono l’attenzione per più di 1 secondo e due terzi delle ads su smartphone sono viste per almeno 0,4 secondi. Questo perché le creatività e i formati possono seguire due dinamiche: forzare l’attenzione dell’utente, direzionandola sul contenuto pubblicitario, oppure stimolarne l’attenzione, invogliando l’utente a interessarsi della creatività, senza costrizioni. In questo secondo caso l’utente sarà in controllo della situazione e più propenso a farsi coinvolgere». Le campagne che seguono questa strategia, dunque, raggiungono risultati migliori.

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Teads e la performance

Partita dalla parte alta del funnel, Teads ha allargato le sue competenze alla consideration e alla action, fino ad arrivare alla brandformance”, ovvero campagne di branding con metriche a performance. Ma questo ancora non basta: «Già oggi, rispetto a un anno fa, abbiamo registrato una crescita importante sulla parte media del funnel che ci permette ora di iniziare a lavorare sulla parte più bassa. Il percorso verso la performance passerà dallo sviluppo, in corso, di un algoritmo adatto e dei pixel necessari. L’obiettivo è quello di proporre un’offerta a performance più completa nel periodo che va dalla fine di quest’anno all’inizio del 2020. Uno step, questo, che ci permetterà di essere valutati sull’azione finale compiuta dall’utente», spiega Caiazzo. Queste novità saranno anticipate da alcuni aggiornamenti relativi all’ottimizzazione delle metriche relative a visite incrementali e leads – attese anch’esse per il Q4 – e seguono l’annuncio della partnership con Moat dello scorso luglio, che aggiunge una certificazione di terza parte alla viewability delle impression disponibili sulla piattaforma Ad Manager: «La partnership con Moat offre ai clienti di Teads Ad Manager la possibilità di acquistare impression con viewability garantita, certificata dalla stessa Moat. Questo significa avere a disposizione uno strumento capace di ottimizzare al massimo gli investimenti, evitando così le dispersioni su spazi non viewable, con la garanzia data dalla certificazione di uno dei leader del settore», conclude Caiazzo.  


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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