Il Gruppo di cui è a.d. Giuseppe Cerbone ha approvato il bilancio degli scorsi 12 mesi, che vede Ebitda ed Ebit tornare in territorio positivo. Ora, il focus è su digital e btb
Nel 2018, il Gruppo 24 ORE ha conseguito ricavi consolidati pari a 211,3 milioni di euro che si confrontano con un valore riesposto pari a 222,1 milioni del 2017 (-10,7 milioni, pari al -4,8%). Tale variazione è dovuta alla diminuzione dei ricavi editoriali di 5,7 milioni (-5,1% da 112,7 a 107,0) e al calo dei ricavi pubblicitari per 5,6 milioni di euro (-6,3% da 90,3 a 84,6 milioni) parzialmente compensati dalla crescita degli altri ricavi per 0,7 milioni (+3,5% da 19,0 a 19,7 milioni). In particolare: i ricavi diffusionali del quotidiano (carta + digitale) ammontano a 53,4 milioni, in calo di 2 milioni (-3,6%); i ricavi pubblicitari, pari a 84,6 milioni, sono in diminuzione di 5,6 milioni (-6,3%); i ricavi pubblicitari su mezzi del Gruppo ammontano a 81,5 milioni (-2,1%) e quelli su mezzi di editori terzi ammontano a 2,5 milioni (-58,5%, principalmente per la cessazione di alcune concessioni terze); i ricavi delle banche dati pari a 35,5 milioni sono in diminuzione del 5,8%; quelli dell’area Cultura, pari a 15,6 milioni, sono in crescita di 3,2 milioni di euro (25,5%) grazie all’andamento del segmento mostre.
La diffusione (carta + digitale) del quotidiano è complessivamente pari a 167.601 copie medie giorno (-4,9%). In particolare, la diffusione media giorno cartacea dichiarata ad ADS è pari a 80.100 copie (-11,6%). La diffusione digitale dichiarata ad ADS è pari a 87.501 copie medie giorno (+2,2%). In data 8 novembre 2018 il Gruppo ha formalizzato in un documento il processo relativo alla dichiarazione delle copie, al fine di normare in modo puntuale il processo di acquisizione e verifica dei dati di diffusione e distribuzione del quotidiano.Inoltre, in data 25 febbraio 2019, Il Gruppo ha aperto un tavolo di discussione con ADS per chiarire alcune criticità inerenti i requisiti richiesti da ADS stessa per la verifica e certificazione delle copie digitali per l’anno 2017 con impatti anche sulle dichiarazioni dei dati dei periodi successivi. Sulla base di tali criticità, in data 5 marzo 2019, il revisore incaricato di certificare i dati annuali 2017 dichiarati dall’Editore ha inviato ad ADS l’esito delle sue verifiche, emettendo una relazione con rilievi rispetto agli attuali requisiti del “Regolamento delle edizioni digitali” e relativo “Allegato Tecnico”, oltre ai pareri di ADS stessa, e rettificando i dati dei prospetti
Qualora il Consiglio di ADS approvasse i prospetti rettificati inviati dal revisore e desse parere negativo a quanto esposto nella lettera del 25 febbraio in merito alle criticità sollevate dall’Editore, la diffusione totale carta + digitale certificata ADS per l’anno 2017 sarebbe pari a 171.682 copie (-2,6% rispetto al dato dichiarato) ed il dato ADSelaborato per l’anno 2018 sulla base degli stessi criteri sarebbe pari a 158.871 copie (-5,2% rispetto al dato dichiarato).Contestualmente a quanto in corso con ADS, il Gruppo 24 ORE ha dato seguito a quanto indicato nel Resoconto Intermedio di Gestione del 30 settembre 2018, conferendo l’incarico ad altra primaria società di revisione indipendente di esprimere un giudizio sull’adeguatezza e l’operatività dei controlli a presidio della rilevazione e dichiarazione delle copie digitali e cartacee vendute.Le rettifiche dei dati diffusionali non hanno impatti sul dato di copie medie giorno carta + digitale vendute che nel 2018 sono complessivamente pari a 206 mila copie (-11,4%), comprensive di tutte le copie digitali multiple non dichiarabili ai fini ADS e pertanto non inserite nella relativa dichiarazione.
Andamento della marginalità
I margini operativi beneficiano della significativa riduzione dei costi diretti e operativi pari ad un valore complessivo di 120,9 milioni in calo di 16,9 (-12,2%).Il costo del personale, pari a 85,6 milioni, è in diminuzione di 28,7. L’organico medio dei dipendenti, pari a 956 unità, registra un decremento di 117 unità verso il 2017 quando era pari a 1.073 unità.Il margine operativo lordo (Ebitda) al netto di oneri e proventi non ricorrenti è positivo per 9,5 milioni e si confronta con il valore negativo di 8,6 milioni del 2017. L’Ebitda del 2018 è positivo per 7,0 milioni e si confronta con un risultato negativo di 28,6 milioni del 2017. Tale risultato beneficia del provento non ricorrente pari a 3,0 milioni di euro, derivante dal risarcimento della società Di Source.Il risultato operativo (Ebit) è positivo per 0,5 milioni (-21,9 milioni di euro del 2017). L’Ebit è negativo per 3,2 milioni in miglioramento rispetto al dato 2017. Il risultato ante imposte è negativo per 4,9 milioni e si confronta con un risultato 2017 negativo per 46,7 milioni. La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2018 è negativa per 5,9 milioni, in peggioramento di 12,5 milioni. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2018 è pari a 35,8 milioni, in diminuzione di 5,7.
Evoluzione prevedibile della gestione
Persistono condizioni di generale incertezza nell’economica italiana con il PIL che nel 2018 ha rilevato un + 0,9% rispetto al 2017. Tale risultato è stato ben lontano rispetto alle previsioni di inizio 2018. Inoltre le previsioni di crescita del PIL per il 2019 indicano una crescita ancora inferiore, pari allo 0,6%. Tuttavia il rinnovo dei vertici aziendali della Società e il ridisegno organizzativo, in particolare dell’area commerciale, ha portato nuovi spunti e opportunità che si sono già riflessi nel Piano Industriale 2019-2022. Nel tempo il Gruppo intende riaffermare il ruolo di leadership editoriale nel mondo economico-finanziario-normativo, attraverso iniziative finalizzate ad ampliare l’offerta di contenuti con una particolare spinta sui servizi digital e B2B, e ad allargare la base clienti a nuovi segmenti attualmente non raggiunti dai prodotti del Gruppo.L’obiettivo del 2019 consisterà in un recupero della redditività anche attraverso iniziative volte a perseguire il contenimento dei costi e una maggiore efficienza operativa.