SEMrush, nel 2018 in Italia gli utenti passano da 2 a 3 milioni. Attenzione rivolta a Cina e Amazon

L’analisi del web, dei trend e dei commenti, rappresenta una mappa su cui i marketer possono impostare le strategie da seguire, ma è anche una fonte di spunti e contenuti per i giornalisti, che da un’intuizione possono ricavare una ricerca e arrivare alla produzione di un articolo. È questo il pensiero da cui è partita SEMrush per la produzione della prima edizione della ricerca sulle preoccupazioni principali degli italiani, presentata ai giornalisti lo scorso giovedì.

La ricerca

Lo studio condotto dall’azienda si basa su un’analisi del web e delle chiavi di ricerca utilizzate dagli utenti, che ha reso possibile l’estrazione di argomenti e temi interessanti. Dalla Politica, prima paturnia, alla Corruzione, che chiude la top 10, ogni voce è documentata e contiene insight che spiegano e illustrano le opinioni dominanti. La company utilizza analisi del linguaggio, analisi del sentiment, ricerca dei dati, capacità previsionale e ricerche sulle questioni più attuali del marketing per fornire insight non solo al mondo del marketing, ma anche all’editoria. Le ricerche realizzate per le testate giornalistiche sono già più di 30, e sono state pubblicate sulle principali testate nazionali, come Repubblica.it, GQ, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, ELLE, Wired, Ansa e Vanity Fair.

SEMrush pensa ad Amazon e alla Cina

Intanto però la società è al lavoro su alcune novità che riguardano zone calde del marketing. La prima riguarda Amazon: «stiamo lavorando a un progetto dedicato ad Amazon e all’analisi degli annunci. Siamo ancora alla fase di sviluppo, ma possiamo dire che riguarderà l’analisi di offerte (per ora solo organiche). La release è prevista per settembre», rivela Elizaveta Beresneva, Influence Marketing Manager di SEMrush. Le attività si concentreranno poi sull’integrazione in Google Data Studio (che avverrà tra due settimane), «all’interno del quale vogliamo creare report per i clienti», e sulla Cina, «un mercato emergente a cui pensiamo per il prossimo futuro».

In Italia, intanto, la company ha piantato le radici, e il business sulla Penisola «è uno dei più crescenti tra le nostre country. Lo scorso anno siamo passati da 2 a 3 milioni di utenti. Il nostro interesse principale è sviluppare prodotti sempre più utili ai clienti, è fondamentale continuare il dialogo con chi lavora insieme a noi. Inoltre, abbiamo intenzione di creare un prodotto che riesca ad essere utile a chi non si occupa di marketing», conclude Beresneva.