Si tratta del Colonnello V.I.C., "Virtual Influencer Colonel”, protagonista della più recente campagna di KFC supportata da Open Influence
Oltrepassando confini musicali e geografici, il Coachella Music Festival è diventato oggi uno degli eventi mediatici più attesi. Nato vent’anni fa come piccolo Festival nel deserto della California, è diventato un appuntamento fisso anche del mondo della moda, dove influencer e celebrity giungono da tutto il mondo.
Durante il Festival musicale Open Influence è stato partner dell’inedita campagna KFC basata sul coinvolgimento del primo influencer avatar. Ma facciamo un passo indietro.
Infatti lo scorso aprile, in America, internet è andato letteralmente in tilt a causa dell’accesa rivalità tra due famose influencer. La “lotta” vedeva schierate Miquela vs Bermuda, due profili particolari con una caratteristica in comune: le due protagoniste infatti tecnicamente non esistono. Ebbene sì, non si trattava infatti di persone fisiche realmente esistenti. Sia Lil Miquela, con oltre un milione di follower, sia la sua rivale Bermuda, con all’attivo 129.000 follower, sono personaggi generati con l’ausilio di CGI (Computer Generated Imagery) che pubblicano su Intagram come vere e proprie persone. Una rivoluzione nel campo social!
L’incredibile Insta-faida tra cartoni animati fotorealistici è stata sufficientemente destabilizzante da ottenere i titoli delle prime pagine dei quotidiani. I bisticci delle due avatar hanno portato ad articoli su Elle e The Verge, solo per citarne alcuni. Il tutto è stato amplificato da un'improvvisa ondata di accordi commerciali con marchi come Coach e Balenciaga. Come spesso accade in questi casi, così come in poco tempo sono stati smossi gli equilibri del web ed altrettanto velocemente si sono placati e come evoluzione naturale delle notizie queste influencer - benché immaginarie - si sono inserite nel flusso quotidiano del social.
Tutto questo ci porta allo scorso 10 aprile quando il colosso alimentare KFC è ufficialmente entrato nel mondo degli influencer virtuali con l'ultima versione del Colonnello V.I.C., "Virtual Influencer Colonel”. KFC infatti è uno dei marchi più riconoscibili al mondo e la loro incursione ironica e divertente nel mondo degli influencer avatar è un segnale forte e chiaro che lo spazio per questo genere di attività c’è ed è in crescita. Infatti, se ci si ferma un attimo a riflettere, è ormai da tempo che le persone sono state abituate ad interagire con “account non reali”, come se lo fossero. È ormai consuetudine parlare con Darth Vader e Bored Elon Musk su Twitter, senza parlare di Alexa e Siri, gli assistenti vocali a cui oramai si chiede ormai qualsiasi cosa, come fossero veri e propri assistenti.
La campagna Virtual Colonel, supportata da Open Influence, dà anche la possibilità di guardare e analizzare nella sua totalità il fenomeno. Mentre dal punto di vista grafico le possibilità evolutive non sono esponenziali, è invece notevole il cambiamento e lo sviluppo della parte legata allo storytelling. Un esempio ancora più calzante è la versione virtuale di Childish Gambino di Google Pixel: un adesivo a realtà aumentata dello stesso vincitore del Multi-Grammy. Durante una recente campagna Google, i creatori incaricati da Open Influence hanno messo alla prova il nuovo Playmoji, ballando in sincrono con il suo avatar generato dal computer.
Donald Glover potrebbe essere vero, ma il suo fantastico avatar ha sicuramente più cose in comune con Virtual Sanders di quanto si possa supporre. Entrambe giocano sempre più sul confine tra media digitali e mondo reale, spingendo sempre più in là i confini di ciò che significa essere un "influencer".
Insomma il futuro sarà sempre più virtuale, questa è la via intrapresa, quindi non stupiamoci se tra i nostri feed in futuro ci appariranno sempre più avatar. E la prossima grande domanda sarà: come si comporteranno gli attuali influencer? Come si dividerà il mondo tra reali e virtuali?