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Nielsen certifica il +2% per lo spending 2018, -0,2% senza OTT. Tiene la tv, stampa a -7%. Sul 2019, Dal Sasso resta attendista, UPA conferma la stima del +0,8%

Autore: Redazione

Roberto Dal Sasso e Lorenzo Sassoli de Bianchi


Negli scorsi 12 mesi sono continuati il tracollo di quotidiani e periodici e il buon trend, a +5,5%, della radio. L’AIS M.D. dell’Istituto di ricerca rimanda alla fine del primo trimestre la visibilità sull’anno appena iniziato, per il quale invece il Presidente degli utenti, Lorenzo Sassoli de Bianchi, continua a mantenere un cauto ottimismo

di Vittorio Parazzoli
Il mercato degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il 2018 con una crescita della raccolta del 2% rispetto al 2017. Se si esclude dalla raccolta web la stima sugli operatori del search, social, classified (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti “Over The Top” (OTT) del mercato, il 2018 chiude secondo Nielsen, che ha diramato ieri I relative dati, in sostanziale stabilità, a -0,2%. Di poco sopra lo “zero” invece l’andamento nel singolo mese di dicembre, con una crescita dello 0,3%.
Contorni positivi
“Un raccolta pubblicitaria a dicembre un po’ sottotono rispetto alle crescite degli ultimi anni, sempre sopra il 3%, ci ha portati a una chiusura dell’anno esattamente al +2% - spiega Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director dell’Istituto di ricerca -. Si tratta di un risultato dai contorni positivi, sia se raffrontato con un 2017 che cresceva dello 0,5% rispetto al 2016, sia se consideriamo la situazione di incertezza di quest’anno. Basti pensare alla corsa verso le elezioni, al periodo post-elettorale senza Governo, al braccio di ferro con l’Europa, al dibattito sull’euro, alla manovra e infine all’entrata in recessione tecnica per il nostro Paese. Ci siamo trovati di fronte a una serie di eventi capaci di mettere in ginocchio un importante mercato come quello della pubblicità che, invece, ha retto anche grazie alle garanzie che puntualmente offre un appuntamento mediatico come i Mondiali di calcio”.
I mezzi
Relativamente ai singoli mezzi, la tv a dicembre cala del 2,5%, portando a +0,6% la crescita del 2018 sull’anno precedente. Sempre in negativo i quotidiani, che nel singolo mese perdono il 6,4% e chiudono l’anno con un calo del 6,2%. Stesso andamento per i periodici, sia a dicembre sia nel periodo cumulato, con cali rispettivamente dell’8,8% e dell’8,2%. Nel complesso, la stampa cala quindi del 7%. Grazie a una crescita del 7,9% a dicembre, il 2018 si conferma invece positivo per la radio, che segna un incremento del 5,5% rispetto al 2017. Sulla base delle stime realizzate sempre da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising chiude il 2018 in positivo, a +8,0% (+4,5% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Chiudono l’anno in segno positivo il cinema (+6,4%), il transit (+11,8%) e la Go Tv (+16,1%). Rimane in calo l’outdoor (-8,6%).
I settori merceologici
Per quanto riguarda i settori merceologici, se ne segnalano 13 in crescita, con un apporto di circa 181 milioni di euro. Per i primi comparti del mercato si registrano andamenti differenti nel 2018. Alla buona performance di bevande e alcolici (+11,3%), farmaceutici/sanitari (+2,2%), tempo libero (+28%) e media e editoria (+6,5%), si contrappongono i cali di alimentari (-1,6%), abbigliamento (-5,9%) e telecomunicazioni (-7,7%). Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita, continua l’andamento positivo degli elettrodomestici (+21,7%) e servizi professionali (+21,9%). Relativamente all’andamento nel singolo mese di dicembre, buone   performance   per  automobili (+13,5%), turismo/viaggi (+19,8%) e moto/veicoli +97,6%. “Dopo i due cicli identici cui avevamo assistito dal 1993 al 2000 e dal 2001 al 2008, seguiti da due anni di incertezza e di turbolenza nel 2009 e nel 2010, sembrerebbe ripresentarsi l’andamento ciclico di medio periodo - conclude Dal Sasso -. Se così fosse, il 2018 potrebbe essere stato l’anno di picco. Resta da capire se sia la fine di un ciclo o la continuazione di una leggera crescita. Vedremo cosa ci indicherà l’andamento del primo trimestre del 2019, che ci porterà tra l’altro verso una tornata elettorale europea quanto mai importante”.
Le stime di UPA
Contattato da DailyMedia, il presidente Lorenzo Sassoli de Bianchi conferma invece l’ultimo forecast fornito da UPA su questi 12 mesi, pari al +0,8%. «Le nostre precedenti stime sul 2018, che da un precedente +1,5% avevamo poi corretto al +1,8%, trovano una sostanziale conferma dalle analisi di Nielsen – spiega -. Assumiamo questo risultato come un buon viatico per il 2019, anche se si delinea incerto sia nel quadro generale, con le elezioni, nel caso le europee, che frenano gli investimenti, sia fronte consumi, dove guadagnano quote gli hard discount a discapito della gdo. Siamo anche in un anno dispari e, quindi, senza particolari eventi sportivi, ma le survey interne che conduciamo non ci forniscono per ora segnali di frenata, anche sull’onda del successo pubblicitario ottenuto dal Festival di Sanremo». Per scaricare il file di overview: Nielsen_Overview_Adv_2018 Tv: con dicembre a -2,5%, la raccolta 2018 a +0,6%, +0,8% per Mediaset, +8,8% per La7, bene anche Sky e Discovery
Il mercato televisivo negli scorsi dodici mesi si è attestato intorno ai 3,8 miliardi di euro. La tv di Cairo realizza la miglior performance grazie anche al +24% dell’ultimo mese; Rai chiude invece in territorio negativo al -3,3%
di Silvia Antonini
Tiene il mercato pubblicitario televisivo nel 2018, che chiude con un minimo segno positivo pari allo 0,6% sul 2017 e investimenti pubblicitari complessivi per 3,8 miliardi di euro. Nel solo mese di dicembre, invece, l’andamento presenta un dato negativo del 2,5%. La7, in crescita dell’8,8% con un ricavo complessivo di 167 milioni, registra la migliore performance tra i principali player, mentre a dicembre l’incremento supera il 24%. Segue Sky con una crescita del 2,5% e un fatturato complessivo di 499 milioni di euro, mentre a dicembre ha chiuso con un saldo positivo vicino all’8%. Discovery supera i 260 milioni con un incremento dell’1,2% che, nel solo mese di dicembre, si attesta intorno al’1%. Mediaset chiude il 2018 con un andamento di poco superiore all’anno precedente, superiore ai 2,1 miliardi di euro e lo 0,8% di crescita, ma a dicembre perde l’8%. La Rai totalizza 709 milioni di euro, in calo del 3,3% rispetto al 2017, mentre nel solo dicembre il saldo è stato dello 0,5%.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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