Autore: Redazione
16/01/2019

Brexit: se non ci sarà accordo con la Ue, mercato pubblicitario in calo per la prima volta dopo dieci anni

La sconfitta del negoziato con Bruxelles di Theresa May apre a scenari negativi anche sul fronte dell'advertising: Enders Analysis prevede la prima contrazione dal 2009

Brexit: se non ci sarà accordo con la Ue, mercato pubblicitario in calo per la prima volta dopo dieci anni

Cosa significa la bocciatura del negoziato tra Theresa May e l’Unione europea in tema di Brexit per il settore pubblicitario d'oltremanica? Secondo una previsione di Enders Analysis rilasciata poche ore prima del voto di ieri della Camera dei Comuni che ha decretato la sconfitta della premier, se non si dovesse trovare un accordo il Paese potrebbe conoscere per la prima volta in dieci anni un calo degli investimenti in advertising. Lo scenario dipinto da Enders Analysis restituisce una fotografia dalle tinte scolorite: perdita di 1,4 miliardi di sterline, circa il 3% dell’attuale comparto, stimato attorno ai 23 miliardi. Nel 2009, ultimo anno con il segno meno per il comparto advertising britannico, era andata pure peggio, con una contrazione pari al 13%. Oramai l’ipotesi di un accordo politico si fa più complicata, in attesa del risultato della mozione di sfiducia verso il Governo lanciata da Jeremy Corbyn e il cui esito, che non sembra poter minacciare il predominio dei conservatori, è atteso nella giornata di oggi. Eppure un’intesa con l’Unione europea avrebbe ribaltato le stime di recessione dello studio: se la Brexit venisse approvata entro marzo, il mercato pubblicitario britannico crescerebbe del 2,7% a quasi 24 miliardi, una traiettoria più modesta del +4,7% fatto registrare nel 2018. Matti Littunen, ricercatore di Enders, prevede un atteggiamento più tattico degli inserzionisti nell’allocazione della spesa pubblicitaria. Quel che è certo è che anche il mercato italiano potrebbe risentire dell’influenza politica d’oltremanica. Aspettando le elezioni europee di fine maggio.