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Intarget analizza il mercato cinese durante il Netcomm Forum

Autore:

Nicola Tanzini, Ceo di Intarget e Stefano generali, Managign Director Intarget Shangai


Una cultura peculiare, un diverso utilizzo del digitale e un’utenza in espansione sono elementi chiave per avere successo nel Paese asiatico. Stefano Generali MD di Intarget Shanghai, nel workshop della società, offre una visione più chiara sulle opportunità che i brand possono sfruttare

La Cina è il Paese più popoloso al mondo, con il suo miliardo e 400 milioni di abitanti, residenti per il 60% in aree urbane e con un’età media di 38,4 anni. Il 70% dei cinesi, 830 milioni di persone, si sono connessi a internet lo scorso anno, mentre il 60% è rimasto online per una media di 6 ore al giorno. Un traffico che ha generato un introito nel segmento retail digitale da 1300 miliardi di dollari. Numeri altissimi, che fanno del mercato una meta ambita per i brand di tutto il mondo e che diventeranno ancora più importanti quando il 40,4% della popolazione che non ha accesso alla rete riuscirà ad ottenerlo. Per entrarci però è necessario studiare la sua composizione, fatta di tanti micro-mercati, specifici per le diverse regioni del Paese, di un retaggio culturale che ha saltato il passaggio delle carte di credito, saltando direttamente dai contanti al mobile payment e di un ecosistema digitale composto da applicazioni mastodontiche limitate all’Asia, e talvolta alla Cina stessa.

La cultura dei consumatori

Per capire l’approccio degli utenti al retail bisogna innanzitutto analizzare la distribuzione della popolazione sul territorio. Il processo di urbanizzazione sta portando sempre più persone a trasferirsi in città, dando loro nuovi servizi in termini di consegna della merce, ma prima ancora portandoli a conoscenza del mercato del consumo, e dunque al primo contatto con i brand. Sono oltre 260, adesso, le città cinesi con più di un milione di persone. Un secondo fattore per la conoscenza degli utenti è culturale: «Le dottrine confuciane raccontano che le conquiste sociali, il miglioramento dello status nella società, vanno mostrate, e questo avviene anche attraverso l’acquisto di prodotti di fascia alta», racconta Stefano Generali MD di Intarget Shanghai, la presentazione dell’analisi sul mercato cinese al Netcomm Forum. Inoltre, l’atomizzazione dei nuclei familiari, dovuti alle leggi sul figlio unico, hanno spinto le persone ad usare i social per mantenere i contatti con i propri cari.

Il ruolo delle piattaforme digitali

È arrivato il momento di considerare cosa si intende, in Cina, per social network. Sarebbe riduttivo infatti chiamare piattaforme come WeChat o Alibaba con questo nome, in quanto rappresentano veri e propri ecosistemi comprendenti, chat, entertainment, finance, ecommerce, mpayment, e una serie di altri servizi. Anche le dimensioni sono notevoli. Se il primo conta oltre un miliardo di utenti e sta addirittura sviluppano un sistema operativo, il secondo, durante il Singles’ Day, ha raccolto un miliardo di ordini attraverso il suo ecommerce e ha consegnato l’ultimo di questi dopo soli 4 giorni (il primo in pochi minuti). Ma queste non sono le uniche due piattaforme su cui fare shopping.

Pinduoduo e gli acquisti di gruppo

Tencent, oltre a WeChat, possiede Pinduoduo, una piattaforma che grazie all’integrazione delle componenti social nel processo di shopping online, ha scelto una modalità che l'azienda descrive come modello di “acquisto di gruppo”: condividendo i prodotti disponibili su WeChat o QQ, gli utenti possono invitare i loro contatti a formare un team di shopping per ottenere prezzi più bassi. Pinduoduo attraverso coupon, lotterie e prodotti gratuiti acquisisce nuovi utenti ad un costo molto basso, divenendo la piattaforma di e-commerce che ha la maggior base di consumatori senza laurea. L'83% di questi spende in media un massimo di 1.000 RMB (130 euro) al mese su piattaforme di e-commerce.

Kaola, l’ecommerce per la “classe media”

La piattaforma di ecommerce Kaola di NetEase è emergente e meno conosciuta in occidente e sta dimostrando di saper sfruttare al meglio il trend crescente dei consumi dell’emergente classe media cinese, offrendo un’esperienza e-commerce di alta qualità. Lanciata nel 2015, oggi offre oltre 5.000 marchi da 80 paesi paesi, il suo vantaggio competitivo è la capacità di offrire soluzioni integrate ai marchi stranieri che entrano nel complesso mercato cinese, consentendo ai produttori stranieri di raggiungere i consumatori cinesi su ampia scala in modo rapido.

Taobao, la più utilizzata

Taobao di Alibaba si distingue come la piattaforma di ecommerce più utilizzata in tutti i gruppi di utenti, con 95% di utenti con laurea i quali risultano più propensi a spendere la maggior parte del loro reddito mensile online. La piattaforma ha annunciato che aumenterà drasticamente le sue operazioni di live streaming quest'anno, come nuovo driver per la crescita dell'e-commerce. Taobao Live, l'unità di live streaming della piattaforma C2C, punta ad espandere la propria attività a dieci categorie di prodotti con un volume di vendite annuo di oltre 100 milioni di RMB l'una (circa 13 milioni di euro) e 200 Taobao live-stream shopping room virtuali.

“I noti giganti del Tech hanno monopolizzato il mercato delle città di prima e seconda fascia, ma è nella terza fascia che le persone hanno iniziato recentemente a permettersi prodotti di lusso e, in queste città, il posizionamento dei grandi brand è meno consolidato” afferma Stefano Generali MD di Intarget Shanghai. “Il rischio per molti brand occidentali può infatti essere quello di considerare solo le piattaforme di e-commerce più note, ma che sono anche le più impegnative perché per molte categorie merceologiche hanno raggiunto un livello di saturazione e quindi, oltre agli ingenti investimenti iniziali, richiedono un altrettanto ingente investimento in marketing. Quelli che scelgono di esplorare nuove piattaforme e-commerce troveranno, invece, importanti occasioni da sfruttare”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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