Autore: Redazione
23/04/2019

GEDI: nel primo trimestre 2019 ricavi a quota 145,6 milioni di euro, la pubblicità cala dell’8%

I fatturati consolidati scendono del 6,5% rispetto al gennaio-marzo dell’anno precedente; il Gruppo presieduto da Marco De Benedetti chiude il periodo con un utile di 2 milioni di euro

GEDI: nel primo trimestre 2019 ricavi a quota 145,6 milioni di euro, la pubblicità cala dell’8%

Laura Cioli

Il Gruppo GEDI chiude primo trimestre 2019 con ricavi per 145,6 milioni di euro, in calo del 6,5% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Anche gli andamenti pubblicitari risentono di un rallentamento già evidenziato dai dati Nielsen Media Research del bimestre gennaio-febbraio, con un mercato complessivamente in calo dove registra una crescita solo il settore del web (+2,6%), mentre la stampa perde l’11,3% della raccolta e la radio si mantiene in linea. Sono i settori in cui opera il gruppo presieduto da Marco De Benedetti, e guidato dall’amministratore delegato Laura Cioli. Da gennaio a marzo GEDI raccoglie pubblicità per 67,5 milioni di euro, in calo dell’8% sull’omologo periodo del 2018: l’adv del Gruppo su internet è cresciuto del 3,2%, mentre le radio registrano un calo del 2,2 e la stampa subisce una flessione del 12,7%. 

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I ricavi editoriali

I prodotti digitali delle diverse testate del Gruppo hanno raggiunto a fine marzo i 119mila abbonati, con ricavi derivanti dalle attività digitali che rappresentano il 12,4% del fatturato consolidato, e il 17,5% sul brand Repubblica. I ricavi diffusionali hanno raggiunto quota 67,1 milioni, in calo del 6,5% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, in un mercato che ha registrato una riduzione del 7,1% delle vendite dei quotidiani in edicola e abbonamento. Includendo anche le copie digitali, la diffusione complessiva dei quotidiani nazionali si attesta al -5,9%.

I dati di bilancio

I costi, inclusi gli ammortamenti, sono scesi del 5,5% rispetto al primo trimestre del 2018. Sonodiminuiti sia i costi del personale (-4,8%) sia gli altri costi (-6,1%). Queste riduzioni non riflettono ancora in modo significativo gli effetti della ristrutturazione relativa alla redazione de la Repubblica, avviata operativamente nel mese di marzo, e della chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa da aprile. Il margine operativo lordo consolidato è di 8,4 milioni di euro, 4,8 milioni al netto degli impatti dell’IFRS 16, rispetto agli 11,4 milioni nel primo trimestre del 2018. Il risultato operativo consolidato è stato pari a 500mila euro (300mila prima dell’applicazione dell’IFRS 16) rispetto ai 6,6 milioni nel primo trimestre del 2018. Il risultato netto consolidato è di 2 milioni (2,3 milioni escludendo gli effetti dell’IFRS 16) a fronte di un utile di 3 milioni nel primo trimestre del 2018.

L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2019 prima dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 ammonta a 124,7 milioni, in aumento rispetto ai 103,2 milioni di fine 2018 per effetto della prima quota di pagamenti relativi ai piani di riorganizzazione in corso nonché dell’andamento del capitale circolante, che risente di un esborso di 8,4 milioni relativo ad un contratto di partnership annuale. L’applicazione dell’IFRS 16 ha comportato la rilevazione al 31 marzo 2019 di debiti finanziari per leasing e diritti d’uso pari a 62,8 milioni e pertanto l’indebitamento finanziario netto post IFRS 16 ammonta a 187,5 milioni. L'organico del Gruppo, inclusi i contratti a termine, ammontava a fine marzo 2019 a 2.295 dipendenti in riduzione di 64 unità rispetto al 31 dicembre 2018; l’organico medio del periodo è stato inferiore del 4,5% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.

Previsioni di gestione

Lo scorso 8 aprile  la Società ha interamente rimborsato a scadenza il prestito obbligazionario convertibile del valore di 100 milioni, utilizzando in parte la linea di credito revolving sottoscritta nell’aprile del 2018. Per quanto riguarda le prospettive per l’anno in corso, sulla base degli andamenti registrati nel corso dei primi tre mesi non si intravedono evoluzioni molto diverse da un trend che si ripete da anni. Il Gruppo continua nello sviluppo dei propri prodotti, nella razionalizzazione per preservare la redditività, nel conseguimento di ulteriori benefici derivanti dall’operazione di integrazione con il Gruppo ITEDI, nel rafforzamento della propria leadership sulle attività digitali. Tra le attività i cui effetti saranno visibili nei prossimi mesi: il rilancio del quotidiano la Repubblica e gli effetti della ristrutturazione redazionale, la razionalizzazione conseguente alla chiusura di due ulteriori stabilimenti di stampa, la riorganizzazione di GEDI News Network e le conseguenti ulteriori opportunità di efficienze e sinergie, lo sviluppo delle piattaforme tecnologiche con particolare riferimento a CRM e sistemi editoriali.