Si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori della giuria coordinata dal Global Media Vice President di Gruppo Barilla per la definizione delle medaglie della prima edizione locale della prestigiosa manifestazione internazionale
Doppio risultato positivo per l’edizione italiana degli Effie Awards, il premio attivato anche nel nostro mercato da UPA e UNA e che, dopo aver superato gli obiettivi locali a livello di iscrizioni, ha visto nei giorni scorsi concludersi i lavori della giuria presieduta da Alberto Coperchini, Global Media Vice President di Gruppo Barilla, con l’attribuzione dei punteggi che hanno determinato il Palmares fatto di bronzi, argenti e, anche, alcuni ori, che verranno svelati nella Serata di Gala che si dovrebbe tenere ai primi di ottobre. Trattandosi di un Premio internazionale, inoltre, i vincitori entreranno anche a far parte dell’Effie Index mondiale. Come noto, l’Effie, già attivo in altri 46 Paesi, si pone l’obiettivo di premiare le idee che funzionano, l’efficacia delle campagne di marketing e le performance della comunicazione, oltre a valorizzarne i risultati. Potevno concorrere tutte le campagne di comunicazione - qualsiasi sia stato il mezzo e lo strumento utilizzato - quindi aziende, agenzie e centri media che avevano la facoltà di scegliere tra una rosa di categorie diverse, privilegiando gli ambiti di appartenenza o gli obiettivi perseguiti o raggiunti. Sono 16 le categorie merceologiche tra cui si poteva scegliere l’area di competenza della propria campagna, a cui si aggiungono le 7 con focus su obiettivi di marketing specifici: Brand Experience, Corporate Reputation, Engaged Community, Media Idea, Piccoli Budget, Renaissance e Sustained Success prodotti e servizi. Era possibile selezionare fino a 4 categorie di queste al momento dell’iscrizione. Potevano essere iscritte tutte le campagne di comunicazione compiute in Italia nel periodo tra il 1 marzo 2017 e il 28 febbraio 2019.
La giuria
Oltre al Presidente, i giurati del “final round” sono stati 18: Giuseppe Ardizzone, Director & Strategic Planner di Gruppo Roncaglia; Vittorio Bucci, CEO & Partner di InMediaTo; Alberto Dal Sasso, Managing Director Italy Nielsen TAM – Adintel (Italy) Head of RAM (International); Marco Fanfani, Group Country Manager & CEO di TBWA\Italia; Marianna Ghirlanda, M.D. di DLVBBDO; Massimiliano Gusmeo, M.P. di True Company; Luca Josi, Brand Strategy Media & Multimedia Entertainment Executive Vice President di TIM; Alessandra Oggiano, CoFounder & M.D. di The Big Now; Virginia Pallavicini, Sales Leader TAM & Ad Intel di Nielsen; Gianmaria Pasqual, Media Director di Selection; Grazia Pasqualotto, V.P. di OMG; Alberto Picotti, Media Director di Giochi Preziosi; Giovanna Pinna, Direttore Media Corporate di Chanel; Barbara Sala, Connections & Media Director Central & Southern Europe di Coca-Cola Italia; Matteo Starri, Research & Insight Director di We Are Social; Paolo Stucchi, CEO di Dentsu Aegis Network; Elisabetta Taverna, Sector Lead - Tech, Telco & Energy, Consumer Goods & Healthcare, Entertainment di Google; e Bela Ziemann, CSO di Publicis.
I parametri
Ogni giurato ha valutato individualmente i progetti finalisti suddivisi per categoria. Il punteggio va da 10 a 100. Il giudizio è stato espresso in base a quattro parametri, ognuno con un peso specifico: 1) come si definiscono gli obiettivi in relazione al contesto. Questo parametro pesa per il 23,3% sul giudizio finale; 2) definizione dell’idea strategica per il raggiungimento degli obiettivi (sempre per il 23,3%); 3) realizzazione ed esecuzione della strategia nei vari touchpoint (ancora per il 23,3%); 4) risultati ottenuti in relazione agli obiettivi (per il 30%). Le valutazioni fornite dai partecipanti sono certificate da fonti come Nielsen e altre ricerche, ma possono basarsi anche su autodichiarazioni giudicate per la loro plausibilità. «I lavori iscritti sono una rappresentazione fedele dell’attuale media mix – spiega Coperchini, dichiarandosi soddisfatto del riscontro che il Premio ha avuto in questa sua prima edizione, con diverse decine di lavori iscritti -: quasi sempre, nei progetti, c’era uno spot, e quasi tutti erano multimediali con integrazione del digitale, anche se non tutte le categorie sono state rappresentate e non tutte sono andate a premio. La maggior parte delle iscrizioni è stata fatta da agenzie, ma sempre in accordo con i clienti. Credo che per il nostro mercato sia un Premio importante, in particolare per consolidare l’abitudine nella filiera, quindi da parte di agenzie e aziende, a condividere processi e risultati, legati soprattutto a riscontri sul piano del business, cosa che ancora è meno presente rispetto ad altri Paesi».