Autore: Redazione
28/03/2019

Due Pezzi, due misure

Mentre ha fatto partire con rigorosissimo disciplinare la gara per creatività, planning e social, TIM starebbe affidando in forma diretta la gestione del digital a Gagoo Group di Andrea Pezzi

Due Pezzi, due misure

Andrea Pezzi

La voce girava già da qualche giorno ma, ieri, è stata in qualche modo certificata dal Sole 24 Ore, che ha ipotizzato che la gestione della pubblicità digitale di TIM possa passare a Gagoo Group, la holding di Andrea Pezzi - già fondatore della video-enciclopedia Ovo -, partecipata anche da Davide Serra, che si occupa soprattutto di programmatic e che dovrebbe aver chiuso il 2018 con un giro di affari di 16 milioni di euro. Assegnazione che avverrebbe in forma diretta con un contratto quadriennale e, quindi, senza gare. Il valore del planning digitale viene indicato in 7 milioni di euro.

Ovviamente, TIM è una compagnia privata e può muoversi come meglio crede. Non si può non notare però che, contemporaneamente, attraverso il suo Ufficio Acquisti, abbia, come è noto, appena lanciato con rigorosissime procedure il pitch per la riassegnazione degli incarichi per creatività, planning e social, con tanto di fasi di rfi e poi di brief, su cui si stanno confrontando - sia per l’Italia che per il Brasile - Omnicom, Publicis Groupe, IPG, WPP e Havas Groupe, che detiene e deterrà fino a fine anno tutti gli incarichi per TIM, planning digitale compreso. Il quale, appunto, è stato scorporato dal perimetro di gara, con il paradosso, ad esempio - secondo quanto risulta a DailyMedia -, che nell’esercizio per le strategie multimediali per il target under 30 viene dichiaratamente escluso il mezzo digitale, cioè l’unico in grado di raggiungerlo.

Da una parte, quindi, vedendo le cose dall’esterno, c’è un totale rigore nell’impostazione della gara e una completamente diversa gestione dell’incarico per il digitale. Due pesi, due misure: anzi, due Pezzi, due misure.