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Contenuti cattura social: i consigli di WebAds e NativeJ

Autore: D Sechi

Manuela Crotti, Founder & CEO di NativeJ


Una colazione di lavoro svela gli ultimi retroscena di un tema molto frequentato, eppure ricco di elementi nascosti o trattati con eccessiva superficialità

Ormai è un dato di fatto: ogni mattina, di questi tempi, ci si sveglia e si pensa ai nuovi riscontri raggiunti dalle proprie stanze social. Cosa sarà accaduto su Facebook, mentre ero impegnato a sognare la prossima stories su Instagram? Qualcuno avrà giocato d’anticipo, sottraendo ore di sonno, per poi pubblicare la foto dell’anno? Chi avrà capito i risvolti reconditi del mio video? Cosa mi inventerò questo pomeriggio? Insomma, una vera e propria mania, in cui tutti sembrano saperla più lunga degli altri, ma sarà poi vero? Siamo circondati da esperti di social content, siamo sotto minaccia, proprio noi che siamo esperti di social content! Non poteva che essere in orario di primissima mattina, di colazione, un incontro dedicato ai contenuti e ai social, un venire incontro ai dubbi, pochi, alle certezze tante, ai numeri che non mentono e che quindi è meglio non guardare, a quello che c’è dietro la cruda cifra.

Padroni di casa

A fare gli onori casa a curiosi affamati non solo di notizie ci hanno pensato WebAds e NativeJ, piattaforma di influencer marketing e distribuzione di branded content 100% social, che hanno presentato l’evento dal titolo: “È l’anno del Content! Creare e distribuire contenuti di qualità sui social e conquistare (per davvero) l’attenzione degli utenti”. Insomma, neanche tanto velatamente i due protagonisti hanno fatto uso dell’ironia per evidenziare il fatto che di Branded Content si parla da molto tempo, ma ancora non si stanno sfruttando appieno tutte le sue potenzialità.

NativeJ

«NativeJ è stata la prima realtà italiana che ha recepito l’esigenza di qualità ed efficienza espressa dal mercato del social content, lanciando già nel 2017 la sua soluzione di marketplace dedicato non solo ad influencer ‘by-invitation-only’, ma anche ad una selezione di editori premium. Siamo quindi una realtà sostanzialmente differente dalle tradizionali piattaforme di influencer marketing, che coniuga alti standard tecnologici con la valorizzazione delle best practice in ambito di content creation editoriale ed anche giornalistico. Sempre in ottica di user engagement e ottimizzazione su KPI obiettivo», commenta Manuela Crotti, Founder & CEO di NativeJ. Nata nel 2016, NativeJ è una realtà italiana con un forte spirito internazionale che offre agli advertiser un bacino di oltre 60 milioni di utenti al mese - una crescita del 172% di traffico da inizio anno. WebAds è partner di NativeJ da inizio 2019 con l’obiettivo di valorizzare le sue inventory di eccellenza.

Politecnico

Durante la mattinata sono stati presentati i dati dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano che ha realizzato, in collaborazione con BVA-Doxa, una ricerca sull’utente nell’era dei social. A fronte delle peculiarità di fruizione tra Millennials, Gen X e Baby Boomers, una percentuale elevata di persone ha cliccato su un’inserzione pubblicitaria all’interno di un social, e inoltre c’è una forte percezione di invasività di queste inserzioni. 

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Tech Princess e Fraintesa
I veri Influencer

Cosa fare quindi per ingaggiare l’utente? Dopo la case di successo presentata da Publicis Media per il brand Mugler del Gruppo Clarins, la parola è passata direttamente agli influencer, con cui si è parlato di fruizione e contenuti durante la tavola rotonda che ha coinvolto Silvio Petta di Superpapà, che dal 2010 parla di paternità in rete, Fjona Cakalli  di Tech Princess, sito e realtà crossmediale di news e recensioni su tech, videogiochi, auto e innovazione, Francesca Barbieri alias Fraintesa, travel blogger di viaggi e lifestyle con focus su mete insolite e tematiche green, Sabrina Musco di Freaky Friday, life style blogger che racconta di viaggi, moda e vita quotidiana sul web dal 2011.

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Sabrina Musco
Tattiche di cattura

Una delle parole chiave è stata la sincerità che gli influencer devono ai propri follower, in termini di contenuti. Per questo è importante che i Brand individuino l’editore/influencer più affine al proprio mondo valoriale, che trova nel social un amplificatore. La creazione e distribuzione di contenuti, efficientata dalla tecnologia proprietaria di NativeJ e declinata ai diversi tone-of-voice dei differenti publishers ed influencers coinvolti, unita all’insostituibile apporto umano, garantisce non solo alti standard qualitativi per il recruiting di partner editoriali, ma anche l’ottimizzazione dei budget in ottica di efficienza e ROI. A proposito: quale è il vero ROI? Una diatriba che le aziende non riescono a dirimere tra influencer che sembrano essere seguiti da tutto il mondo, e pagano per farlo, e chi invece si coltiva il proprio orticello e alla fine riesce a costruire un vero e proprio club dai risvolti amichevoli, spesso anche fraterni.

Sinossi di ricetta

Si può così tentare una sintesi del perfetto influencer: non essere una vetrina ambulante, piuttosto la persona giusta nel momento e nel campo più appropriato; emozionare, ridurre le distanze, magari facendo leva sulle stories, che però non devono essere troppo pilotate, bensì spontanee; abbracciare una filosofia crossmediale, anche perché i social cambiano repentinamente e c’è il rischio di perdersi. Divertirsi. Anche.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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