Autore: Redazione
23/01/2019

Virgil Abloh Svela la sua prima campagna manifesto per Louis Vuitton

Il direttore artistico della linea menswear racconta la collezione primavera-estate 2019 esaminando le diverse fasi della vita e il contributo di ciascuna di esse all'identità e al guardaroba attraverso la lente di tre diversi fotografi e svelando la comunicazione in tre fasi su stampa e digital

Virgil Abloh Svela la sua prima campagna manifesto per Louis Vuitton

di Anna Maria Ciardullo
Nella sua prima campagna per Louis Vuitton, il direttore artistico della linea maschile, Virgil Abloh, racconta la collezione primavera-estate 2019 esaminando le diverse fasi della vita e il contributo di ciascuna di esse all'identità e al guardaroba, attraverso la lente dell'inclusività e della diversità. La campagna è suddivisa in tre capitoli, con un programma di uscite spalmato da gennaio a marzo sui canali digitali e su stampa.
On air la prima fase
La prima fase, “Infancy, Childhood and Adolescence” già on air, esamina l'evoluzione individuale rappresentata attraverso le fasi dell'infanzia e dell’adolescenza. La prima, vista attraverso la lente di Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin mostra due bambini di tre e due anni, Alieyth e Jack, che incarnano la libertà dei primi anni di vita, la purezza di non essere ancora influenzati da percezioni preordinate di genere, colore e credo, raffigurata anche attraverso i maglioni della collezione primavera/estate, ispirati alla storia del Mago di Oz. L’adolescenza è interpretata dagli attori Leo James Davis, 7 anni, che fluttua nella luce di un arcobaleno e Luke Prael sedicenne, in un bomber fantasia. I due illustrano le fasi pre-adolescenziale e adolescenziale dell'infanzia e riflettono sui desideri e i sogni della loro generazione.
La seconda parte
La seconda fase, “The Painter’s Studio”, realizzata dall’artista multimediale nigeriano Mohamed Bourouissa, prende ispirazione dall'olio su tela del 1855 The Painter's Studio del realista francese Gustave Courbet. L'opera originale mostra Courbet che lavora su un quadro, circondato da persone di tutti i livelli della società francese viste a sinistra e da membri dell'alta società a destra. L'interpretazione voluta da Abloh trasforma la visione di Courbet dell'élite culturale che nella campagna è composta dai membri del suo team, amici della sua cerchia ristretta e dalle modelle, tutti vestiti con i capi della primavera-estate 2019. La serie completa uscirà il 1° febbraio.
L’ultimo capitolo
La terza fase, infine, School Teens, del fotografo olandese Raimond Wouda, presenta una serie di immagini di studenti vestiti con t-shirt a blocchi di colore, fotografati nelle scuole di Los Angeles. Tutte le immagini saranno svelate il 22 marzo. Le magliette colorate sono quelle che Abloh ha distribuito agli ospiti della sua prima sfilata. Gli scatti sono intesi come un'interpretazione contemporanea dei ritratti di gruppo della pittura olandese dell'Età dell'Oro.
Capovolgere la tradizione
“In questa campagna il contenuto è inaspettato”. Abloh ha spiegato, infatti, di voler “capovolgere le nozioni tradizionali su cosa dovrebbe essere una campagna di moda”. Così, invece di concentrarsi sul prodotto ha scelto di illustrare i valori della sua collezione d'esordio, presentata a giugno su una passerella arcobaleno allestita nel Palais-Royal Garden di Parigi, davanti a un pubblico di addetti ai lavori, celebrità e studenti delle scuole di moda. La collezione pare aver incontrato il gusto del pubblico, è arrivata in circa 30 delle boutique dell'azienda il 18 gennaio, raccogliendo un fatturato di 1,5 milioni di dollari il primo giorno, solo nella sua ammiraglia di Rodeo Drive a Los Angeles.