Martin Sorrell annuncia: “Ricomincerò da capo”, smentendo ipotesi di ritiro

di Anna Maria Ciardullo

Martin Sorrell, ieri, durante la sua prima apparizione pubblica dopo l’uscita da WPP, in occasione della conferenza Techonomy di New York, ha dichiarato l’intenzione di continuare a lavorare nel mondo del marketing e della comunicazione. “I’m going to start again”, ricomincerò daccapo, ha dichiarato sul palco dell’evento, aggiungendo: “Non mi ritirerò né volontariamente né involontariamente”.  L’ex ceo di WPP non ha detto quale sarà il suo prossimo progetto, ma ha sottolineato il suo amore per l’industry pubblicitaria di cui vuole continuare a far parte. “Amo l’industry”, ha detto. “E’ stato meraviglioso quando ho incontrato i fratelli Saatchi nel 1975. Da allora, negli anni in cui abbiamo operato nel settore, ho trovato un campo estremamente interessante in cui continuare a lavorare”.

“Estrazione”

Sorrell non ha avuto molto da dire circa quanto accaduto a WPP, dove dopo 33 anni ha lasciato improvvisamente il suo ruolo di fondatore e ceo a causa di un’indagine del consiglio di amministrazione su una sua presunta cattiva condotta personale e abuso di fondi aziendali. Nell’unico commento concesso, ha definito la sua uscita con un curioso termine: “estrazione”. “Il risultato dell’essere stato ‘estratto’ da WPP è che posso vedere molto più chiaramente dove sono le occasioni di crescita e dove quelle più sfidanti”, ha commentato.

Reinventarsi

Secondo Sorrell, la sfida delle agenzie, oggi, soprattutto quelle che possono vantare un’eredità storica decennale, è di riuscire reinventarsi. “Chiunque gestisca una holding lo capisce”, ha affermato. “Capiscono che devono reinventarsi e avvicinare i clienti anche a dati, tecnologia e content. Quanti clienti ho sentito dire nell’ultimo anno o giù di lì: “Qual è il nuovo modello di agenzia?”.

Forze dominanti

Sorrell continua: “Nel tentativo di rinnovarsi, dovranno affrontare le forze dominanti sul mercato, Google e Facebook” - che  egli non ritiene una minaccia diretta per le agenzie. “La domanda fondamentale è: sono aziende di tecnologia o tech company? Ho sempre avuto l’idea che Facebook e Google siano aziende media e che con il potere viene anche la responsabilità”. Per quanto riguarda chi avrebbe il potenziale per rompere il duopolio, Sorrell ha ancora i suoi occhi puntati su Amazon. “L’unica minaccia per il duopolio è Amazon”, ha concluso. “Nelle aree di pubblicità e search scuoterà profondamente il mercato”.