Autore: Redazione
17/04/2018

Wpp, dopo le dimissioni del Ceo Martin Sorrell, i possibili scenari degli analisti

Il Presidente della holding, Roberto Quarta, assumerà la carica di presidente esecutivo fino alla nomina del successore. Mark Read, Ceo di Wunderman e Wpp Digital, e Andrew Scott, corporate development director, nominati direttori operativi

Wpp, dopo le dimissioni del Ceo Martin Sorrell, i possibili scenari degli analisti

Il Ceo più longevo della storia della comunicazione pubblicitaria lascia il suo incarico dopo 33 anni; e il titolo della più grande holding di agenzie al mondo perdeva in Borsa, ieri, a fine giornata, il 6,48%, mentre gli analisti disegnano scenari “apocalittici”. Questo, in estrema sintesi, quello che è successo dopo l’annuncio di sabato scorso delle dimissioni da parte di Martin Sorrell, che ha lasciato la guida di Wpp a seguito di un’indagine interna su una condotta personale inappropriata, ovvero sull’uso improprio di fondi aziendali. L’inchiesta si è chiusa senza verdetto, ma nel comunicato delle dimissioni, Wpp ha chiarito che il manager non ha sottratto fondi e neppure danneggiato la società.

I nuovi leader

La società ha annunciato che il presidente, Roberto Quarta, assumerà la carica di presidente esecutivo fino alla nomina di un nuovo Ceo. Mark Read, Ceo di Wunderman e Wpp Digital, e Andrew Scott, corporate development director di Wpp e chief operating officer di Wpp per l’Europa, sono stati, invece, nominati direttori operativi di Wpp. Quarta ha dichiarato: “Sir Martin è stato il motore dell’espansione di Wpp come leader globale nei servizi di marketing. Durante questo periodo, l’azienda ha avuto successo perché ha valorizzato e coltivato talenti eccezionali a tutti i livelli, all’interno e al di fuori dei nostri team di leadership. A nome del consiglio d’amministrazione desidero riconoscere questi risultati e ringraziare Sir Martin per l’impegno profuso in questo campo in oltre trent’anni di attività”. Sorrell ha dichiarato, inoltre, che Read e Scott “secondo l’opinione del board di Wpp, sono senz’altro ben qualificati e hanno la giusta esperienza per cogliere le opportunità geografiche e tecnologiche presenti e gestire le sfide che il settore deve affrontare”. In una e-mail ai dipendenti, Wpp ha chiarito che per il ruolo di nuovo Ceo il consiglio prenderà in considerazione candidati interni ed esterni. E che la ricerca verrà conclusa “il più rapidamente possibile”.

Lo scenario possibile

Secondo quanto ha riportato ieri il sito di Campaign, Alex de Groote, media analyst di Cenkos Securities, ha paventato che gli azionisti vogliano “spacchettare” la holding. Le sue componenti, in particolare le divisioni salute e digital, valgono infatti molto di più dell’attuale corso azionario di Wpp, che  è sceso di oltre il 40% rispetto al picco del febbraio 2017. Se Wpp si sciogliesse, sarebbe probabile che gli azionisti di altre holding, come Omnicom, Interpublic Group e Publicis Groupe, facciano lo stesso. De Groote ritiene che saranno tutte smembrate entro i prossimi 12-18 mesi, ma se una delle principali holding dovesse rimanere intatta, sarà Publicis, grazie alla sua riorganizzazione già in corso. Al contrario - sempre secondo quanto scritto da Campaign - Ian Whittaker, head of European media research di Liberum Capital, non è d’accordo sul fatto che sia in corso una suddivisione di Wpp. Ha affermato, invece, che la semplificazione della sua struttura - in base alla quale diversi marchi Wpp si sono fusi nel corso dell’ultimo anno - continuerà. “Il modello della holding ha ancora senso”, ha aggiunto, sostenendo che necessita, però, di un’evoluzione piuttosto che di una rivoluzione.

Una carriera incredibile

David Ogilvy lo ha definito il “piccolo odioso che non ha mai scritto uno slogan pubblicitario”. Nato il 14 febbraio del 1945, Sorrell compie i primi primi passi nel mondo della pubblicità in Saatchi&Saatchi. Cfo dell’agenzia fra il 1977 e il 1984, manovra le numerose acquisizioni, a colpi di opa, che in Uk e Usa portano avanti in quegli anni i fratelli Charles e Maurice Saatchi. Nel 1985 Sorrell investe in una piccola impresa inglese specializzata nella fabbricazione di cestini per i supermercati e gabbie per animali: la Wire and Plastic Products, che nel 1987 acquisisce Jwt e poi Ogilvy nel 1989. Dopo la quotazione e il sorpasso sui competitor Omnicom e Interpublic, nel 2000, Martin diventa “Sir” ricevendo l’onoreficienza dalla regina Elisabetta e si aggiudica per 5,7 miliardi di dollari l’americana Young&Rubicam. Oggi Sorrell lascia un impero da 200 mila collaboratori operativi in 3.000 uffici in 112 paesi. Wpp, che ha avuto ricavi per 17,4 miliardi di euro nel 2017, conta solo in Italia ben 46 società. Sorrell ne controlla l’1,8% delle azioni. Criticato per i suoi più che generosi emolumenti, come i 70 milioni di sterline incassati nel 2015,  spiegò in un’intervista a La Stampa:  «La retribuzione si basa al 90% sui risultati ottenuti, mi sembra non ci sia altro da dire».