Il Ministero degli Interni ha revocato il bando da tre milioni di euro per la comunicazione ai migranti e la conoscenza del FAMI
Il Dicastero, guidato da Matteo Salvini, ha deciso di annullare la gara, alla quale erano già stati ammessi sette rti e che era mirata anche a informare sulle attività del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, pochi giorni dopo l’entrata in vigore della direttiva sulla razionalizzazione della spesa destinata alle politiche migratorie
A pochi giorni dall’entrata in vigore della direttiva-Salvini sulla razionalizzazione della spesa per le politiche migratorie, che ridefinisce il modello vigente di accoglienza nell’ottica di ottimizzare i servizi e contenerne i costi, il Ministero degli Interni ha revocato il bando di gara formalmente emesso alla fine dello scorso settembre dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione - Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, per l’affidamento del servizio di supporto all’AR nell’attuazione di misure comunicative finalizzate ad ampliare sul territorio la conoscenza del FAMI. Quest’ultimo è il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e persegue l’obiettivo generale di contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori e all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, protezione sussidiaria e temporanea e della politica comune dell’immigrazione, nel pieno rispetto dei diritti e dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Nell’ambito di tale obiettivo generale, il Fondo intende contribuire ai seguenti Obiettivi Specifici comuni: a) rafforzare e sviluppare tutti gli aspetti del sistema europeo comune di asilo; b) sostenere la migrazione legale verso gli Stati membri in funzione del loro fabbisogno economico e sociale, come quello del mercato del lavoro, preservando al contempo l’integrità dei sistemi di immigrazione degli Stati membri, e promuovere l’effettiva integrazione dei cittadini di Paesi terzi; c) promuovere strategie di rimpatrio eque ed efficaci negli Stati membri, che contribuiscano a contrastare l’immigrazione illegale, con particolare attenzione al carattere durevole del rimpatrio e alla riammissione effettiva nei Paesi di origine e di transito; d) migliorare la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità fra gli Stati membri, specie quelli più esposti ai flussi migratori e di richiedenti asilo, anche attraverso la cooperazione pratica.
Gli operatori ammessi
Il Piano prevede l’implementazione di un portale web che fornisca informazioni sul Programma Nazionale e le modalità di accesso allo stesso; l’informazione dei potenziali beneficiari in merito alle opportunità di finanziamento; e azioni di informazione e comunicazione su risultati e impatto del Programma stesso. In pratica, si trattava di un piano di comunicazione volta ai migranti e alle realtà associative che si occupano del settore dei servizi offerti ai richiedenti asilo e le facilitazioni in seno all’accoglienza volute dall’Italia e dall’Europa, comprensiva di redazionali ed eventi. Il valore dell’appalto era di 2.925.000 euro in 50 mesi. Alla gara erano già stati ammessi i 7 rti che avevano fatto domanda di partecipazione e che erano: quello costituito da AB Comunicazioni con Fondazione Leone Moressa, Mirus, COSPE Onlus e Redattore Sociale; quello di Studio Ega con Vox Communication e Centro Studi e Ricerche Idos; quello costituito da West con KPMG Advisory; quello costituito da Lattanzio Communication con Lai-momo; quello di Pomilio Blumm con CS; quello di Agi con Atlas; quello di Adn Kronos Comunicazione con Laser e SG Plus Ghiretti & Partners; e, infine, quello costituito da My Ego con Stea Comunicazioni. La revoca decisa dal Ministero guidato dallo stesso Matteo Salvini viene motivata con le seguenti motivazioni: “nelle more dello sviluppo del procedimento è stata valutata la necessità di dare corso a un processo di riorganizzazione e riallocazione delle risorse FAMI da destinare a iniziative di comunicazione, con l’intento di razionalizzare l’impiego dei fondi europei, anche mediante la creazione di economie di scala con un più efficiente ricorso alle risorse interne e attraverso l’utilizzo anche del sito istituzionale; le modificazioni di contesto sopra cennate impongono di ripensare sia i contenuti che le modalità delle campagne comunicative del FAMI; tale rivalutazione non appare più collimante con le modalità organizzativo-gestionali sulla base delle quali è stata costruita la procedura di gara in oggetto”.