Autore: Redazione
31/07/2018

Il Ministero degli Interni ha revocato il bando da tre milioni di euro per la comunicazione ai migranti e la conoscenza del FAMI

Il Dicastero, guidato da Matteo Salvini, ha deciso di annullare la gara, alla quale erano già stati ammessi sette rti e che era mirata anche a informare sulle attività del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, pochi giorni dopo l’entrata in vigore della direttiva sulla razionalizzazione della spesa destinata alle politiche migratorie

Il Ministero degli Interni ha revocato il bando da tre milioni di euro per la comunicazione ai migranti e la conoscenza del FAMI

A pochi giorni dall’entrata in vigore della direttiva-Salvini sulla razionalizzazione della spesa per le politiche migratorie, che ridefinisce il modello vigente di accoglienza nell’ottica di ottimizzare i servizi e contenerne i costi, il Ministero degli Interni ha revocato il bando di gara formalmente emesso alla fine dello scorso settembre dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione - Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, per l’affidamento del servizio di supporto all’AR nell’attuazione di misure comunicative finalizzate ad ampliare sul territorio la conoscenza del FAMI. Quest’ultimo è il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione e persegue l’obiettivo generale di contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori e  all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, protezione sussidiaria e temporanea e della politica comune dell’immigrazione, nel pieno rispetto dei diritti e dei principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.  Nell’ambito di tale obiettivo generale, il Fondo intende contribuire ai seguenti Obiettivi Specifici comuni: a) rafforzare e sviluppare tutti gli aspetti del sistema europeo comune di asilo; b) sostenere la migrazione legale verso gli Stati membri in funzione del loro fabbisogno  economico e sociale, come quello del mercato del lavoro, preservando al  contempo l’integrità dei sistemi di immigrazione degli Stati membri, e promuovere l’effettiva integrazione dei cittadini di Paesi terzi; c) promuovere strategie di rimpatrio eque ed efficaci negli Stati membri, che contribuiscano a contrastare l’immigrazione illegale, con particolare attenzione al carattere durevole del rimpatrio e alla riammissione effettiva nei Paesi di origine e di transito; d) migliorare la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità fra gli Stati membri, specie quelli più esposti ai flussi migratori e di richiedenti asilo, anche attraverso la cooperazione  pratica.

Gli operatori ammessi

Il Piano prevede l’implementazione di un portale web che fornisca informazioni sul Programma Nazionale e le modalità di accesso allo stesso; l’informazione dei potenziali beneficiari in merito alle opportunità di finanziamento; e azioni di informazione e comunicazione su risultati e impatto del Programma stesso. In pratica, si trattava di un piano di comunicazione volta ai migranti e alle realtà associative che si occupano del settore dei servizi offerti ai richiedenti asilo e le facilitazioni in seno all’accoglienza volute dall’Italia e dall’Europa, comprensiva di redazionali ed eventi. Il valore dell’appalto era di 2.925.000 euro in 50 mesi. Alla gara erano già stati ammessi i 7 rti che avevano fatto domanda di partecipazione e che erano: quello costituito da AB Comunicazioni con Fondazione Leone Moressa, Mirus, COSPE Onlus  e Redattore Sociale; quello di Studio Ega con Vox  Communication e Centro Studi e Ricerche Idos; quello costituito da West con KPMG Advisory; quello costituito da Lattanzio Communication con Lai-momo; quello di Pomilio Blumm con CS; quello di Agi con Atlas; quello di Adn Kronos Comunicazione con Laser e SG Plus Ghiretti & Partners; e, infine, quello costituito da My Ego con Stea Comunicazioni. La revoca decisa dal Ministero guidato dallo stesso Matteo Salvini viene motivata con le seguenti motivazioni: “nelle more dello sviluppo del procedimento è stata valutata la necessità di dare corso a un processo di riorganizzazione e riallocazione delle risorse FAMI da destinare a iniziative di comunicazione, con l’intento di razionalizzare l’impiego dei fondi europei, anche mediante la  creazione di economie di scala con un più efficiente  ricorso alle risorse interne  e attraverso l’utilizzo anche del sito istituzionale; le modificazioni di contesto sopra cennate impongono di ripensare sia i contenuti che le modalità delle campagne comunicative del FAMI; tale rivalutazione non appare più collimante con le modalità organizzativo-gestionali sulla base delle quali è stata costruita la procedura di gara in oggetto”.