In occasione di “Huddle”, il format dedicato ai “futuri possibili”, che si è svolto ieri con successo, Roberto Binaghi ha commentato l’andamento della centrale di cui è Chief Executive Officer e il cui amministrato crescerà già quest’anno più della media del mercato, in attesa di beneficiare, nel prossimo, dell’acquisizione di Ferrero
con il contributo di Anna Maria Ciardullo
“Huddle”, il format ideato da Mindshare e giunto alla sua terza edizione, si è concluso ieri a Milano con grande successo di pubblico, oltre 550 le presenze registrate. Nelle varie sale allestite per l’evento si è parlato di futuro, anzi di “futuri possibili”, al plurale, dopo l’edizione precedente, che aveva raccontato le “intelligenze” in tutte le declinazioni. Il tema di questa edizione, volutamente ampio, è stato interpretato solo da voci al femminile, non per una scelta legata alla promozione delle quote rosa, ma perché, come sottolineato anche dal Ceo della centrale di GroupM, Roberto Binaghi, le donne rappresentano il futuro, e il loro punto di vista non poteva che essere il più idoneo ad affrontare la tematica.
24 voci al femminile
Dai palchi allestiti nelle 4 sale – hanno portato il loro punto di vista sul tema 24 voci femminili italiane e internazionali: si è parlato del futuro della televisione, tra esigenza di autenticità e innovazioni dei broadcaster; di quello dello sport, tra realtà aumentata e trend globali, che spingono a puntare sull’elettrico, del futuro dell’editoria, tra algoritmi e personalizzazione e, ancora, di quello della comunicazione, con le voci di importanti influencer.
Editore personalizzabile
Antonella Di Lazzaro Deputy Director Digital Rai, per esempio, ha introdotto il concetto di “editore personalizzabile”. In un contesto in cui gli utenti hanno perso la fiducia nei confronti delle piattaforme, a causa della crisi dell’informazione e dell’uso dei dati personali, la possibilità di trovare nuove forme di engagement si gioca a metà strada tra algoritmi e contenuti, ma con una costante: la trasparenza. Il network, che ormai è passato ufficialmente da content provider lineare a vera e propria media company, che distribuisce anche al di fuori dei confini nostrani e su piattaforme terze come Netflix e Amazon Prime, ha modificato il proprio approccio, rendendo la propria comunicazione ancora più chiara e più vicina ai consumatori. «Compito dell’editore è ricostruire la fiducia dell’utente, in un percorso portato avanti insieme all’utente stesso, un rapporto interattivo e non più passivo e dove la capacità predittiva gioca un ruolo fondamentale». I social media sono un’altra importante branca delle nuove strategie di engagement del broadcaster pubblico. La creatività è ciò che segna la distanza tra la qualità e il solo uso del dato, rappresenta l’identità di un editore, che solo sperimentando con dati e creatività, può raggiungere, oggi, obiettivi sfidanti. E in futuro? Secondo Antonella Di Lazzaro, il prossimo passo è l’assegnazione di un valore fisico al dato, da restituire agli utenti.
Il successo dell’autenticità
Per Laura Carafoli, SVP Chief Content Officer Southern Europe di Discovery, il segreto del successo del Gruppo - che, come si sa, articola la propria offerta in canali satellitari e f-t-a - sta nell’autenticità dei contenuti proposti e, anche per questo, prodotti internamente per un totale di 800 ore\anno sulle 8.000 di tutto il network. Una strategia che ne consolida il ruolo di terzo editore televisivo nazionale, con uno share, da inizio anno, del 6,8%. In particolare, NOVE, con l’1,4% di share, è il 9° canale nazionale, grazie anche alla stagione in corso di “Fratelli di Crozza”, che è la migliore di sempre con 1,3 milioni di spettatori e il 5,4% di share (+37% rispetto all’autunno 2017), e che permette a NOVE di essere costantemente in top5 il venerdì sera, con un posizionamento record in #3 posizione venerdì scorso. Bene anche Real Time, con l’1,3% di share, che raddoppia sul target donne 15-54, e con la stagione in corso di “Cortesie per gli ospiti” che sta ottenendo ottimi ascolti, con un trend crescente: 343k amr e 1,40% di share, con un record di ascolti a 475k amr e 1,94% di share con la puntata del 22 novembre. E sempre su Real Time è in arrivo a gennaio “Il Salone delle meraviglie”, con Federico Fashion Style.
Roberto BinaghiRobot intelligenti
Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica tutti concordano sul fatto che l’intelligenza artificiale, avrà, senza dubbio, un ruolo più centrale insieme ad altre tecnologie come il digital audio e la mixed reality. Non è da meno la robotica, tema portato da Ilaria Zampori, G.M. Italia di Quantcast, e Barbara Caputo, Senior Researcher – Istituto Italiano di Tecnologia, che hanno presentato l’evoluzione e l’applicazione dell’AI nella visione robotica, illustrando come i robot stanno imparando non solo a percepire gli oggetti ma, anche, a conoscerne il significato. Come ha spiegato la prima, l’obiettivo delle società tech che lavorano con l’AI non consiste nel replicare l’intelligenza umana, esperienza peraltro impossibile, ma nel creare macchine e strumenti più intelligenti, capaci di semplificare la vita e renderla migliore sia a livello personale sia professionale. La creatività sarà uno dei settori più influenzati positivamente dall’AI. Nei laboratori di ricerca è già operativo il Generative Adversarial Networks, una serie di algoritmi di intelligenza artificiale che, implementando due sistemi di reti neurali, permette alla macchina di diventare autodidatta. Da qui la prossima trasformazione dell’AI, che diventerà un vero e proprio co-creator di contenuti, aprendo scenari fino a oggi inimmaginabili. Avremo macchine in grado di creare un volto umano quanto più simile alla realtà partendo da un semplice schizzo o di modificare il passaggio in una foto, ad esempio da invernale a estivo, senza la necessità di un altro scatto o un’ulteriore grafica.
AI e medicina
Da “Huddle”, si è parlato anche di medicina, analizzando tanto le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale per migliorare il futuro delle persone con disabilità, quanto le nuove regole per star bene, del futuro della tecnologia, con uno sguardo aperto sui nuovi dispositivi che accompagneranno presto il nostro quotidiano.
Costruire il proprio palinsesto
Di questo e di tanto altro si è alimentata la giornata, difficilmente riassumibile o riconducibile a uno schema predefinito: “Huddle”, infatti, ha dato agli ospiti la possibilità di costruire il proprio palinsesto, scegliendo tra le voci di manager, influencer, imprenditrici, sportive, pop star, giornaliste, musiciste, artiste accomunate dalla passione per ciò che fanno, e di manager di grandi aziende globali, delle newco, delle piattaforme, e di chi fa ricerca e innovazione, in un’alternanza tra ascolto e condivisione in una delle 5 “Experience Room” permanenti.
Impegno per la industry
«Nessuno schema e porte aperte alle menti brillanti, coerentemente con il pensiero originale che è al centro dei valori di Mindshare e con la sua mission #Speed #Teamwork #Provocation: è stato questo il filo conduttore di un format che, tra l’altro, prevede intenzionalmente interventi lunghi per permettere di approfondire gli argomenti trattati» ha spiegato Binaghi, specificando come questo format si inserisca nel più generale impegno di GroupM a fornire contributy di analisi e approfondimenti per la industry e il mercato. Così come sarà, nel 2019, il 23 gennaio a Milano e il giorno seguente a Roma, per la nuova edizione di Radiocompass, il format organizzato con FCP e che si intitolerà “La Radio Rende”.
Andamento della centrale e del mercato
In conclusione, Binaghi ha anche fornito alcuni aggiornamenti sui trend di mercato e sull’andamento di Mindshare, con apprezzamenti, in questo caso, necessariamente qualitativi, che proiettano per la centrale un 2018 con crescita del billing «migliore della media di mercato»: l’amministrato 2017 è stato di oltre 715 milioni di euro e il 2019 partirà già con un aumento a doppia cifra grazie all’acquisizione del budget Ferrero, 110 milioni di euro nel nostro mercato. Anche per quanto riguarda quest’ultimo, Binaghi ha fornito aggiornamenti incoraggianti, annunciando una revisione al +2,5%, rispetto al precedente +2,1% fornito sempre da GroupM, delle stime di chiusura d’anno per gli investimenti, «grazie all’effetto-Mondiali e a un autunno che sta andando meglio delle previsioni». Il Ceo non nasconde per altro che questa crescita è assorbita essenzialmente dagli OTT e generata soprattutto dagli small business, mentre senza Google (che si può quotare tra l’1,2 e l’1,5 miliardi di euro di raccolta) e Facebook (oltre 700 milioni, per la cronaca, più della Rai), il trend sarebbe piatto, con stime di non oltre il +1% per il 2019, che diventa, anche se di poco, negativo sempre senza i due citati OTT: ai quali Binaghi suggerisce di iniziare ad aggiungere anche Instagram, che incomincia a “dar fastidio” ai periodici sul fronte moda. Restando ai mezzi classici, la stampa continua ad andare male e dalla tv non sono attesi particolari rimbalzi, per cui l’unica ad andare bene è la radio, con un trend che è atteso continuare anche nei prossimi 12 mesi.