Autore: Redazione
03/07/2018

Il Sole 24 Ore: dopo le dimissioni di Fossa, attesa la nomina di Cerbone come a.d., in possibile tandem con Tamburini alla direzione del quotidiano

Il presidente ha preso la decisione venerdì, pare per contrasti con Confindustria di fronte all’ipotetica soluzione interna di nominare il d.g. Commerciale Massimo Colombo nel ruolo lasciato da Franco Moscetti. Il manager e il giornalista dell’ANSA tornerebbero in un Gruppo che continua ad avere una posizione finanziaria netta molto negativa

Il Sole 24 Ore: dopo le dimissioni di Fossa, attesa la nomina di Cerbone come a.d., in possibile tandem con Tamburini alla direzione del quotidiano

“Alle ore 18.37 il presidente della Società Il Sole 24 Ore S.p.A. Giorgio Fossa ha rassegnato le proprie  dimissioni”: precisione svizzera nel comunicato emesso dal Gruppo in realtà molto più tardi venerdì scorso, tant’è che, tranne il quotidiano stesso diretto da Guido Gentili, nessun’altro è riuscito a riprendere la notizia, gravissima per il Gruppo controllato da Confindustria, anche perché è arrivata poco più di due settimane dopo l’analoga decisione presa da quello che ormai è ora l’ex a.d. Franco Moscetti. Perché Fossa, nel comunicato, abbia voluto precisare l’ora e i minuti in cui ha deciso di andarsene, non è dato sapere, anche se le “motivazioni” a tutto lasciano pensare meno che le suddette “dimissioni” siano state pacificamente concordate con l’azionista di controllo e, cioè, appunto, l’organismo di cui è presidente Vincenzo Boccia. La decisione di dimettersi, “con effetto immediato”, esplicita Fossa, è avvenuta “mio malgrado e in considerazione della situazione creatasi”. Segue frase di prammatica: “Mi spiace interrompere il cammino intrapreso in un momento ancora delicato della vita del Gruppo, ma sono convinto che il processo di rinnovamento, avviato nei 19 mesi trascorsi dalla mia nomina, abbia già mostrato il suo positivo effetto, così che, chi mi succederà, potrà proseguire sulla strada avviata, senza rallentare il positivo lavoro finora realizzato”.

Il ruolo di a.d.

“Mio malgrado” significa che il punto di rottura raggiunto con Boccia non poteva più essere ricucito, ma quale sia stato l’oggetto del contendere non è dato sapere. Che ci fossero grandissime tensioni tra l’ora decapitata dirigenza del Sole 24 Ore e Confindustria era stato reso esplicito già nell’ultima assemblea degli azionisti, con quest’ultima (spalleggiata da Assolombarda) che chiedeva un rapido ritorno alla reddittività del Gruppo di via Monte Rosa, cosa che poi, infatti, aveva portato appunto alle dimissioni “forzate” di Moscetti. Quelle di Fossa, invece, sono arrivate poche ore dopo il comunicato della cooptazione di Biagio Stasi alla direzione Digital Marketing & Advertising del Gruppo. Nomina che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe poi avuto a che vedere con le dimissioni di Fossa: non perché non andasse bene a quest’ultimo ma, anzi, perché dall’ora ex presidente volute in un suo ipotetico più generale piano riorganizzativo che avrebbe visto a breve lo stesso Stasi rilevare ruolo e funzioni di Massimo Pietro Colombo, Direttore Generale Commerciale del Gruppo, indicato appunto da Fossa come soluzione interna per il ruolo di a.d. Tutto ciò che non sarebbe stato visto nel modo migliore, nel metodo e nel merito, per restare alle metafore, da Boccia. Ma la, diciamo così, “tensione” tra Fossa e Boccia potrebbe essere stata connessa al fatto che - secondo sempre altre voci raccolte da DailyMedia - anche se il presidente stesso di Confindustria ha detto qualche giorno fa che “gli head hunter sono al lavoro”, l’atteso arrivo di Giuseppe Cerbone (già d.g. e a.d. del Sole 24 Ore stesso negli anni 1995-1998 e 2003-2005 e, per altro, confermato non più tardi dello scorso 18 aprile come a.d. e d.g. di ANSA) nel ruolo di Moscetti, porterebbe in tandem anche quello di Fabio Tamburini alla direzione del quotidiano. Gentili ha firmato il recentissimo restyling del quotidiano (che, per altro, ha contestualmente ridotto la foliazione, con relativi saving di costi) e, forse, la sua sostituzione con un altro giornalista anch’esso esterno al Gruppo potrebbe essere stata un’altra goccia che ha fatto traboccare il vaso.

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Giorgio Fossa
Verso la semestrale

Tamburini è attualmente vice direttore dell’ANSA ma, fino al 2013, è stato direttore di Radiocor e Radio 24 (della cessione di entrambe le quali, tra l’altro, pure si è tornato a parlare ultimamente). Il rumour su un suo possibile ritorno al Sole 24 Ore, di cui è stato anche inviato 10 anni fa, è stato riportato sempre la scorsa settimana da Dagospia e poi magicamente e rapidissimamente rimosso. Naturalmente, sono solo voci, mentre di certo ci sono almeno altri due dati di fatto. Il primo è che la responsabilità del Gruppo è ri-caduta su Carlo Robiglio, ora vice presidente e già presidente pro-tempore fino alle dimissioni, negli ultimi mesi del 2016, in sequenza, degli allora presidente Giorgio Squinzi e a.d. Gabriele Del Torchio. Bisognerà quindi vedere se sarà sempre lui a “firmare”, l’1 agosto (prima data utile anche per eventuali nuove nomine), la semestrale del Gruppo, tra l’altro privo pure, da fine maggio, del Direttore Finanziario dopo l’uscita effettiva, ma annunciata a fine marzo, del CFO Giancarlo Coppa. Il secondo riguarda l’aggiornamento al 31 maggio (dovuto mensilmente su richiesta Consob) della posizione finanziaria netta de Il Sole 24 ORE S.p.A. e del Gruppo 24 ORE, reso noto neanche a farlo apposta sempre venerdì scorso e che indica una negatività, rispettivamente, di 12,9 milioni di euro (-15,5 nei primi  4 mesi, -14,6 nei primi 3) per la prima, e di 8,1 milioni per il secondo. La prima si confronta con un valore al 31 dicembre 2017 positivo per 3,7 milioni di euro, in peggioramento quindi di 16,6; la seconda, con un valore al 31 dicembre 2017 positivo per 6,6 milioni, in peggioramento quindi di 14,7 milioni. La situazione, insomma, resta delicatissima anche dopo l’aumento di capitale e la cessione dell’Area Formazione.