Autore: Redazione
21/06/2018

GroupM: per il mercato pubblicitario globale +4,5% quest’anno e +3,9% nel 2019. La crescita arriva dal digitale

Per la televisione, dopo un 2017 in flessione dell’1%, si prevede un +2% nel 2018. Facebook e Google i principali responsabili dello sviluppo degli investimenti

GroupM: per il mercato pubblicitario globale +4,5% quest’anno e +3,9% nel 2019. La crescita arriva dal digitale

GroupM rivede al rialzo le sue stime per il mercato pubblicitario, proiettando una crescita del 4,5% quest’anno, per 24 miliardi di dollari aggiuntivi, e del 3,9% nel 2019. Per quanto riguarda il 2017, la holding rivela che l’anno è stato archiviato a +3,5% (e non al +3,1% previsto in precedenza). A trainare il comparto è lo sviluppo degli investimenti sui canali digitali, che rappresenteranno il 95% della crescita nel 2018 e il 99% l’anno prossimo. Il segmento internet varrà 221 miliardi quest’anno (+12%) per arrivare a 243 miliardi nel 2019 (+10%). Il digital ha una quota del 39% del mercato complessivo, il cui valore dovrebbe attestarsi attorno a quota 566 miliardi.

La crescita è digitale

In una nota, GroupM sottolinea come, nel 2017, Facebook e Google abbiano catturato il 135% della crescita esclusa la Cina, dove i due operatori non sono presenti. Negli scorsi mesi GroupM stimava un +186% per i due OTT, ma nel comunicato di ieri ha spiegato che il dato è mitigato da un aggiustamento della metodologia di rilevazione che meglio rappresenta gli spender più piccoli. Per quanto riguarda invece il mezzo televisivo, il giro d’affari è arretrato dell’1% l’anno scorso, ma quest’anno le previsioni parlano di un +2% grazie agli eventi sportivi. La holding di WPP sostiene anche che i confini tra digital e broadcast stanno diventando sempre meno nitidi, con i ricavi derivanti da servizi deliverati via IP conteggiati ora come digitali.

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Misurare il digitale

Adam Smith, Futures Director di GroupM, ha specificato che la società è al lavoro per definire in modo più chiaro i flussi di spesa digitale. In particolare gli introiti della pubblicità online sono riportati per intero o per tipo (display e search), ma non colgono le differenze tra grandi e piccoli media owner, né tra grandi e piccoli inserzionisti che comprano spazi senza il supporto delle agenzie.

I Paesi leader e gli altri mezzi

A contribuire maggiormente allo sviluppo degli investimenti pubblicitari sono - in quest’ordine -: Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna, Giappone, India e Filippine. Tra i vari mezzi spicca l’outdoor, che arriva a uno share del 6,3% grazie alla crescente popolarità del DOOH. È la quota più ampia del mezzo dal 1999. Per la stampa, invece, si prevede un calo del 13% quest’anno e del 12% nel 2019.