ABBONATI

Affiliate Marketing: Awin svela le sue nove previsioni per il 2018

Autore: Redazione


Robert Davinson, content analyst strategy team dell’azienda, ha esplorato le tendenze del settore, allargando le riflessioni al digital advertising nel suo complesso. Si parte dal GDPR

di Robert Davinson, content analyst strategy team di Awin

Il 2017 non è stato un anno semplice per il mercato dell’advertising online, finito nell’occhio del ciclone per tante e diverse controversie: dalla mancata fiducia di importanti brand nelle opzioni di video advertising, ad errori nella reportistica di alcune piattaforme social, fino ad arrivare all’accusa di coinvolgimento nella manipolazione russa delle elezioni presidenziali americane. Nonostante l’affiliate marketing ne sia uscito indenne, le conseguenze di questi cambiamenti radicali si faranno sentire, portando opportunità e ostacoli in egual misura. Ecco le previsioni di Awin.

#1 Il GDPR darà più potere alle grandi media company

Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) inizierà ad avere efficacia dal prossimo 25 maggio e il suo intento è dare ai consumatori più potere e controllo sull’utilizzo dei loro dati personali da parte delle aziende. Il consenso dell’utente è il cuore della nuova legislazione e, dato che sono i publisher a entrare in contatto diretto con gli utenti, nonché i depositari della loro fiducia, questo li pone senza dubbio in una posizione di potere rispetto agli advertiser o partner di terze parti. Potrebbe dunque questo cambiamento di equilibri dare notevolmente più potere ai publisher, soprattutto a quelli con una larga e fedele base di utenti?

#2 Il dilemma dei dati

Un’altra delle conseguenze del GDPR sarà il cambiamento della definizione di dati personali. Anche chi lavora nell’affiliazione dunque, dovrà giustificare e spiegare perché necessita di questi dati per il suo lavoro, così da per poter continuare ad averne accesso. Per farlo sarà essenziale che tutta l’industry faccia fronte compatto, comunicando un messaggio univoco, e dimostrando che i dati sono essenziali per il corretto funzionamento di tutto il processo e in primis per poter dare ai consumatori esattamente quello che vogliono.

#3 L’Affiliazione potrebbe beneficiare dall’ondata di regolamentazione del 2018

Di recente tanti e importanti player di settore, da Google a Apple a IAB, hanno lanciato diverse iniziative per migliorare gli standard della rete e riprendersi un po’ di quella fiducia degli utenti andata via via persa. Per questo, ci saranno evidenti danni collaterali per tutti quei formati pubblicitari che non rispetteranno tali normative. Anche i network, attraverso i propri termini e condizioni e regolamenti interni, stanno iniziando a imporre più severamente i dettami da far rispettare ai propri affiliati, garantendo così a tutto il canale attenzione e adeguamento ai nuovi cambiamenti in atto.

#4 Grazie al lancio del Google mobile-first index gli smartphone non accenneranno a interrompere la propria corsa

Il ranking dei siti nei risultati di ricerca di Google si è basato da sempre sulla loro versione desktop. Ma, a seguito del crescente tasso di crescita della navigazione via mobile, che ha superato quella da desktop da ormai due anni, ha più che senso che Google aggiusti il suo ranking per riflettere questo cambiamento, usando la versione mobile dei siti per stilare la sua “classifica”. Il successo dello smartphone nel resto del mondo della pubblicità digitale è stato evidente anche nell’affiliate marketing, che ha registrato enormi volumi di traffico e vendite portate dai suoi publisher. Il cambiamento dell’algoritmo di Big G sancirà la definitiva ascesa, se ce ne fosse stato ulteriore bisogno, dello smartphone, anche per gli acquisti via mobile.

#5 L’open banking potrà aprire nuove opportunità all’interno dell’industry finance dell’affiliate marketing

Un altro aggiornamento della legislazione europea, un altro enorme cambiamento per un intero settore: questa volta quello finanziario. La PSD2 è già entrata in vigore e potrebbe sovvertire radicalmente il modo in cui tutti interagiamo con i nostri soldi, permettendo ai consumatori di forzare le banche a condividere i loro dati finanziari con terze parti. Uno dei possibili risultati è che chi si occupa di affiliazione potrà approfittarne ed entrare nel mercato finanziario per offrire proprio un servizio di terze parti, fornendo ai consumatori insight sul comportamento d’acquisto o comparando i migliori conti correnti ad esempio.

#6 Si prospettano tempi duri per la pubblicità sui social con il ritorno alle origini di Facebook

Zuckerberg ha annunciato che Facebook avrebbe apportato significativi cambiamenti al contenuto che appare nel News Feed degli utenti, dando la priorità alle interazioni personali rispetto a quelle con le pagine pubbliche di celebrità o di brand e attività di business. Una notizia non da poco conto per quei publisher che usavano le piattaforme social per ingaggiare gli utenti e aumentare traffico, che dovranno quindi rivedere le loro strategie, alla luce della decisione del social network più famoso del mondo di tornare a connettere le persone tra loro, piuttosto che un mezzo per l’autopromozione dei brand.

#7 L’abrogazione della neutralità della rete potrebbe danneggiare la sopravvivenza dei publisher negli USA

La decisione dell’FCC negli Stati Uniti di abrogare il regolamento sulla neutralità della rete, che serviva ad assicurare che tutti gli Internet Service Provider (ISP) fornissero un equo accesso a internet a tutti i siti, a prescindere dalla loro dimensione, potrebbe tradursi in un altro ostacolo per le piccole start up (tra cui i publisher) che cercano di far crescere il proprio business online. Se tutti gli ISP iniziassero a far pagare i siti internet per avere accesso ad una velocità maggiore, ovviamente a favorirne sarebbero principalmente le grandi organizzazioni che possono permettersi questi costi extra. Inutile dire che facendo tutto questo si creerà un ambiente a dir poco ostile, in cui sarà difficile avere traffico da monetizzare per far evolvere il proprio business.

#8 Le soluzioni Back-to-basics rappresenteranno il futuro dell’affiliate marketing

L’affiliazione, come il resto del digital advertising lo scorso anno, ha partecipato al fervente dibattito su come l’AI potrebbe rivoluzionare la sua efficacia. Tuttavia, l’impatto di tutti questi avanzamenti tecnologici diventerebbe reale solo se si concentrasse sugli aspetti “base” del nostro lavoro. Se i network d’affiliazione ad esempio concentrassero i loro sforzi in materia di automazione su azioni elementari come la convalida automatica delle vendite oppure l’approvazione dei publisher in attesa su un programma, il futuro di tutto il settore potrebbe essere di gran lunga più votato all’efficienza.

#9 Collaborazione è sinonimo di successo

Il 2017 verrà comunque ricordato come un anno che ci ha insegnato i rischi della mancanza di regolamentazione. Per prevenire l’intervento di enti normativi esterni è fondamentale dunque che tutti gli attori coinvolti continuino a parlare e a decidere insieme come operare. Un’idea per raggiungere questo importante obbiettivo? Stilare congiuntamente report, analisi e documenti sullo stato di salute del mondo digital. Un esempio che ci regala il Regno Unito è l’Online Performance Marketing Study. Network, advertiser, agenzie e publisher dunque devono comunicare e lavorare insieme per far sì che il 2018 segua un corso diverso.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy