Autore: Redazione
16/07/2018

Le gare tra regole e “buona fede” nell’intervento dell’avvocato Stefano Morri

L’esperto ha enumerato i vari fattori che potrebbero portare a una migliore gestione delle consultazioni

Le gare tra regole e “buona fede” nell’intervento dell’avvocato Stefano Morri

di Anna Maria Ciardullo

Ha difeso il valore delle best practice anche l’avvocato Stefano Morri, dello Studio Morri & Rossetti, che ha parlato degli aspetti giuridici rilevanti in materia di pitch media. «Le gare sono un tipo di trattativa competitiva che è utile per la crescita dei mercati, perché spinge gli attori ad affinare le proprie abilità - ha spiegato -: il punto, dunque, non sono le gare, ma le tipologie di gare, dove la legge già impone una regola certa per il loro funzionamento corretto ossia che: “le trattative vanno fatte in buona fede”». Sintomi di buona fede potrebbero essere, ad esempio, la riconsegna della documentazione fornita dalle agenzie non selezionate una volta conclusa la revisione competitiva, il riconoscimento di un rimborso spese, almeno forfait, per l’onere di partecipazione, e così via. «Le autorità di mercato italiane dovrebbero stabilire nuove linee guida guardando anche alle pratiche europee e qui è dove il lavoro delle associazioni si conferma fondamentale», ha concluso.