Autore: Redazione
23/04/2018

H-Campus, la Regione Veneto blocca i lavori. Donadon: “Sconcertato, arrabbiato e deluso”

Non si sblocca l’investimento da 65 milioni per l’ampliamento del polo dedicato ai giovani e alla formazione, destinato a diventare un bacino di talenti strategico per l’intero Paese. E, adesso, spunta l’ipotesi Milano

H-Campus, la Regione Veneto blocca i lavori. Donadon: “Sconcertato, arrabbiato e deluso”

Dopo mesi di attesa e numerose proroghe, la Commissione VIA della Regione Veneto ha decretato l’assoggettabilità del progetto H-Campus a VIA, posticipando così ulteriormente l’ampliamento del polo dedicato ai giovani e alla formazione, destinato a diventare un bacino di talenti strategico per l’intero Paese, spiega una nota. Secondo il Corriere della Sera, la giunta milanese sarebbe interessata a ospitare un Campus per l’innovazione e l’ipotesi di uno spsostamento di H-Campus a Milano starebbe prendendo piede. La delusione di Donadon “Sono davvero sconcertato, arrabbiato e deluso da questa decisione che trovo assurda e incomprensibile - dichiara Riccardo Donadon, fondatore di H-FARM -. I mali del nostro Paese si trovano purtroppo anche nella nostra splendida Regione che non ha saputo in due anni e mezzo, dall’inizio dell’iter, approvare un progetto che vede la realizzazione di una scuola, un polo di formazione unico, in grado di portare cultura, ricchezza e opportunità a tutto il territorio. Processo di confronto La decisione della Commissione giunge nonostante un percorso di confronto e un processo autorizzativo cominciato più di due anni fa, che ha ricevuto da subito, da parte del Governatore e della Regione Veneto, l’Interesse strategico regionale, dati gli elementi di forte sostenibilità e il positivo e importante impatto economico e sociale sul territorio. Ma, dopo una serie di pareri favorevoli, ben 25 di cui 7 solo dal Genio Civile, a partire dallo scorso gennaio, mese in cui la Commissione avrebbe dovuto esprimersi, è iniziato un valzer di proroghe che si è concluso solo settimana scorsa con il parere negativo e l’obbligo di assoggettabilità a VIA. Una decisione che fa slittare un’opportunità di crescita e cambiamento concreta per il Paese, spostando l’avvio dei lavori a data da destinarsi, ma che, se fosse stata espressa entro i tempi annunciati, avrebbe potuto drasticamente limitare i ritardi, conclude il comunicato.