Autore: Redazione
23/07/2018

TMall annuncia partnership strategiche con player quali Kiko, Deborah, RVB Lab, Diego Dalla Palma

I brand attivi nel settore della cosmesi hanno sviluppato boutique online sul marketplace della famiglia di Alibaba. I prodotti del beauty trainano le revenue della piattaforma e seguono un trend in forte crescita. Intanto la piattaforma introduce il nuovo approccio al “new retail”

TMall annuncia partnership strategiche con player quali Kiko, Deborah, RVB Lab, Diego Dalla Palma

La Cina, così lontana, così vicina. Quantomeno per i business europei e italiani. I marketplace hanno abbattuto i confini del negozio, che ora ha abbandonato la stretta definizione di punto vendita per abbracciare una slihouette multiforme che fonde digitale e fisico. Amazon si è già affermato come punto di riferimento per grandi, piccole e medie imprese, che a lui si affidano per raggiungere i consumatori in occidente. E in oriente? Oltre gli Urali c’è un’altra superpotenza, un titano della stessa taglia del colosso americano. Si chiama TMall, e fa parte della famiglia di Alibaba Group, ed è stato fondato circa 19 anni fa da Jack Ma.

Qualche numero per inquadrare il fenomeno

Il marketplace si inserisce in un mercato, quello cinese, da 772 milioni di utenti internet - in Europa sono 739, in USA 326 - di cui 300 milioni fanno parte della middle class, che si prevede raddoppiare entro il 2020. TMall, invece, è frequentato da 617 milioni di utenti mensili che si collegano da mobile, ed è detentore di una serie di record. Per esempio, ha inventato il Global Shopping Festival, anche noto come Single’s Day, un giorno (l’11 novembre) dedicato a sconti su ogni categoria che lo scorso anno ha portato ad un fatturato di 25,3 miliardi di dollari. Vi hanno partecipato oltre 140.000 brand e vendors da 255 Paesi. In altre parole, TMall è una finestra attraverso cui i marchi di tutto il mondo possono affacciarsi ai consumatori cinesi, un gruppo di potenziali clienti che supera gli utenti europei e che non hanno accesso a un enorme numero di prodotti disponibili sui mercato occidentali.

L’espansione internazionale

Il claim della società, “make it easy to do business anywhere”, spiega già molto delle sue mire al di fuori dei confini cinesi. Ma il processo di espansione internazionale si articola su due punti precisi: «Aiutare i brand europei ad entrare in contatto con i consumatori asiatici e sviluppare le business unit sui territori mondiali», spiega Rodrigo Cipriani Foresio, Managing Director Southern Europe, Alibaba Group. Un supporto interessante per portare sul mercato cinese quei prodotti di qualità che ancora mancano, facilitandone l’ingresso, solitamente complicato dalla burocrazia e dalle stringenti leggi vigenti nel Paese. Alibaba ha dunque iniziato a modellarsi sull’idea di “new retail”, combinando il meglio dell’esperienza online con il meglio di quella offline. Permette dunque ai brand di creare negozi on e offline combinandone i dati, così da gestire il cliente con più efficacia e profilarlo per interesse e tipologia di acquisto.

La cosmesi è il settore trainante

I cosmetici sono molto apprezzati in Cina, tanto da essere il settore merceologico con le revenue più alte sulla piattaforma a livello globale. Il trend è in crescita, e negli ultimi due anni ha scavalcato i prodotti di Food&Health. L’Italia si trova in una posizione dominante in questo campo, oltre il 60% della produzione mondiale infatti è sul territorio della Penisola. Per questo motivo, TMall ha organizzato venerdì scorso, a Milano, un evento in cui ha presentato la partnership con 4 aziende italiane - Kiko, Deborah, RVB Lab, Diego Dalla Palma - che ora possiedono boutique online dedicate sulla piattaforma. Lo scorso anno, alcuni brand spagnoli sono entrati nel marketplace, e hanno acquisito posizioni di leadership al suo interno. «L’Italia è un’eccellenza nella cosmesi, e i brand del made in Italy hanno grandi potenzialità. Non solo i marchi affermati, ma anche le piccole e medie aziende, che possono usare la Cina come trampolino di lancio per crescere», ha dichiarato Alvin Liu, general manager di Tmall Global. La piattaforma offre diverse soluzioni – supporto nello sviluppo di nuovi prodotti, consumer insight personalizzabili, approccio data driven, ottimizzazione dei profili dei consumatori, ma anche servizi di pagamento e logistica – adatte a firme di qualsiasi dimensione. «I consumatori cinesi non badano molto al prezzo, però pretendono ottimi servizi. Il nostro posizionamento guarda a felicità e salute. Che è la stessa cosa che cercano i nostri consumatori dal mercato e dai brand», continua Alvin. Il solco è tracciato, ora resta da vedere se l’intraprendenza e l’ambizione delle aziende italiane sarà sufficiente a sfruttare questo ponte con l’Oriente in maniera meno parziale e più convinta.

 
Diego Dalla Palma
A margine dell’evento, DailyNet ha incontrato Micol Caivano, amministratore delegato di Diego Dalla Palma.

Come vi siete strutturati per gestire le vostre boutique online sulla piattaforma?

Abbiamo costruito un team di 5 persone dedicato ad Alibaba. È uno strumento particolare, che va gestito con la giusta cura, oltre ad aver già raccolto parecchi ordini. I volumi delle richieste sono molto alti, ce ne siamo accorti già nel primo mese e mezzo di attività.

Avete sviluppato prodotti specifici per il mercato cinese?

Ci hanno suggerito di sviluppare prodotti con colori specifici. Seguire le peculiarità del mercato è importante per raccogliere il giusto appeal tra i consumatori.

Che risultati vi aspettate dalla piattaforma?

È uno strumento di valore per le grandi aziende, ma anche per le piccole e medie imprese che hanno l’ambizione di aumentare i consumatori fuori dai propri confini. Una PMI che si trova a fare il 20% del proprio fatturato all’estero probabilmente non vedrà shift trascendentali nei primi mesi. Ma dopo qualche anno potrebbe vedere la provenienza del fatturato, in percentuale, anche ribaltata.