Autore: Redazione
14/05/2018

Artificial Intelligence: Quantcast “Nova” presenta le applicazioni concrete e i benefici reali derivati per le aziende

L’evento, organizzato a Milano dalla tech company, ha esplorato l’AI dalle origini fino agli ambiti di esplorazione e crescita, in presenza del ceo globale, Konrad Feldman che poi ha anche anticipato la sua vision per il futuro

Artificial Intelligence: Quantcast “Nova” presenta le applicazioni concrete e i benefici reali derivati per le aziende

di Anna Maria Ciardullo

Intelligenza artificiale (AI) è la parola chiave del momento, ma non è una novità. In realtà, è presente nella nostra società già dagli anni 50, ma sarà anche la tecnologia più importante del XXI secolo. Cambierà ogni azienda, settore e customer experience. Quantcast è tornato a Milano, venerdì 11 maggio, con “Quantcast Nova” l’evento satellite di Supernova, il summit europeo che la company organizza ogni anno a Londra per i propri clienti, dove brand marketer, editori e ricercatori si confrontano su come l’intelligenza artificiale stia rivoluzionando non solo il  marketing ma anche il mondo che ci circonda.

Conosciamo l’AI?

Ma come s’interfacciano le persone all’Intelligenza Artificiale? Quantcast ha commissionato a Toluna una ricerca per scoprirlo. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di conoscere il significato di AI. Il 47% ha dichiarato di aver anche interagito con la tecnologia ma è interessante che il 40% pensi di non averlo mai fatto (maggioranza adulti) nonostante chiunque abbia uno smartphone oggi, che lo sappia o meno, ha a che fare con moltissime applicazioni dell’AI. Assistenti virtuali e suggerimenti di parole chiave sui motori di ricerca sono le declinazioni più utilizzate, quello degli assistenti casalinghi, invece, è un mercato ancora piccolo in Italia, ma in crescita. La percezione del futuro è un altro tema interessante: il 13% pensa che l’AI peggiorerà la società, ma la maggioranza è ottimista. La perdita dei posti di lavoro a causa dei robot è la maggiore preoccupazione insieme alla paura di essere manipolati, la riduzione delle interazioni umane e un minore livello di privacy. L’ottimismo è, invece, particolarmente rivolto alle applicazioni nella sanità, nella mobilità e nell’intrattenimento.

Ambiti di applicazione

Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, con una panoramica del mercato italiano, ha affermato che l’Italia è un passo indietro rispetto all’Europa. Quest’apparente gap si traduce però in grandi opportunità future per tutti i settori e i processi merceologici. Tra le tecnologie più mature, secondo un osservatorio condotto sulle iniziative di grandi aziende italiane e internazionali, evidenzia il fenomeno dei chatbot e degli assistenti virtuali, l’Intelligence Data Processing per estrarre le info dal dato e usarlo come strumento predittivo (sono stati spesi 20 miliardi di dollari nel 2017 in audience data solution) e i motori di recommentation che posizionano i contenuti più rilevanti nella customer journey dell’utente. Veicoli autonomi (droni, self driving car) oggetti intelligenti (smart glasses, altoparlanti, videocamere di sorveglianza, robot autonomi) dalla gadgettistica fino agli umanoidi, image e language processing (riconoscimento biometrico, Google Duplex) sono invece le applicazioni in via di sviluppo. I settori più sensibili sono banking, automotive aziende tech e ad tech.

L’AI come commodity

Matteo Rossanigo, Group Digital & Innovation Manager Mediobanca, ha illustrato, infatti, l’impiego dell’AI nel banking, sottolineando come in questa industry le capacità dell’AI si traducano nella maggior parte dei casi in commodity come, ad esempio, i virtual assistant retail che permettono di ridurre l’apporto umano nel customer service velocizzando e automatizzando circa il 30% delle chat. Ma è solo la punta dell’icerberg. Giorgio Guardigli, CMO di ePrice, ha spiegato quanto sia determinante affidarsi ad un partner di fiducia proprietario di una tecnologia AI-driven altamente avanzata come Quantcast. Grazie all’AI si possono, infatti, creare modelli customizzati su audience specifiche incrementando il ROI e ottenere preziosi insight che consentono di identificare una nuova audience potenziale.

Il futuro dell’Artificial intelligence

Konrad Feldman, CEO e co-fondatore di Quantcast, ha mostrato a clienti e centri media come e perché l’automazione trasformerà l’efficacia di ogni attività di business in futuro. «Siamo ancora lontani dal raggiungere tutte le applicazioni dell’AI, ma oggi la tecnologia sta vivendo un hype ed è importante ragionare nell’ottica di un suo effetto a lungo termine. L’AI cambierà tutte le company e ogni singola customer experience ma non potrà mai misurare un valore che prima non sia stato individuato dalle persone. E’ importante dare all’AI chiari e raggiungibili obiettivi». Secondo il ceo, l’area con maggiori opportunità di applicazione dell’AI e del machine learning per il marketing è l’audience targeting, ma in generale, le macchine, automatizzando le esecuzioni tattiche, ridurranno i costi dei servizi lasciando più spazio alle attività umane come la strategia e la creatività.

Ritorno alla crescita

I first party data saranno quelli più usati e la metrica più gettonata quella dell’incrementalità. Inoltre, i marchi cresceranno nel modo giusto grazie a strategie di branding e acquisition più profittevoli. L’AI contribuirà persino ad aumentare l’apprendimento umano, sia quello scientifico sia quello creativo e strategico. «L’obiettivo di Quantcast è rendere l’uso del dato più efficiente per creare esperienze sempre più rilevanti attraverso il machine learning e l’AI e l’industry ha finalmente compreso il potere di questa tecnologia, soprattutto nell’ultimo anno. Per questo, lavoriamo sempre sull’innovazione e l’espansione dei nostri prodotti e servizi. Per quanto riguarda l’Italia, continuiamo a vedere una crescita eccezionale del mercato, per noi assolutamente strategico, infatti, abbiamo anche allargato il team, e le potenzialità sono ancora davvero entusiasmanti. Sono moltissimi i clienti che hanno scelto di affidarsi a noi in Italia e siamo molto grati per questo» ha spiegato a DailyNet il ceo, a margine dell’evento.

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Ilaria Zampori
AI per l’advertising

Per poter sfruttare al meglio i vantaggi dell’intelligenza artificiale nel futuro bisogna però iniziare dalle reali opportunità che già oggi offre come illustra Ilaria Zampori, General Manager di Quantcast Italia. Nel digital advertising dove, nonostante la crescita degli investimenti, i brand faticano ad andare avanti, l’impiego dell’AI sarà fondamentale per la crescita su tre specifici fronti: prospecting, personalizzazione e prevenzione frodi. L’AI consentirà una lettura one-to-one del consumatore in real time permettendo di prevederne il comportamento e influenzarlo ancor prima che visiti un sito web. Darà rilevanza non più solo alla singola persona, ma anche a ogni singolo momento di interazione. Riconoscerà in anticipo comportamenti fraudolenti, proteggendo il brand da bot o siti non sicuri. Uno strumento prezioso per tutti i CMO che dovranno reinventarsi per diventare dei CGO, Chief Grow Officer.

Innovazione col turbo

A concludere l’evento, Ivan Capelli, ex pilota F1 e commentatore televisivo F1, che ha condiviso con gli ospiti la sua esperienza in qualità di driver e la sua visione sulle più recenti possibilità di impiego dell’intelligenza artificiale per strategie sempre più vincenti e altamente performanti anche in Formula 1. Un intervento che ha mostrato al pubblico in sala la straordinaria evoluzione vissuta dal mondo delle monoposto grazie alla tecnologia.