Autore: Redazione
04/04/2018

La Notte dei Pubblivori torna a Milano: appuntamento al Blue Note dal 5 al 7 aprile 2018

Si rafforza la collaborazione con Google: la serata di apertura sarà dedicata a YouTube, con la premiazione delle campagne più popolari sulla piattaforma nel 2017. L’intervista a Riccardo Cioni, fondatore e ceo de La Buccia, che da anni organizza l’evento

La Notte dei Pubblivori torna a Milano: appuntamento al Blue Note dal 5 al 7 aprile 2018

di Anna Maria Ciardullo

Anche quest’anno, per gli appassionati di spot, torna al Blue Note di Milano La Notte dei Pubblivori, ancora più ricca di filmati pubblicitari provenienti da tutto il mondo. Come nell’ultima edizione, l’evento incontra anche il mondo del video digitale e continua con YouTube una collaborazione sempre più innovativa per raccontare come la pubblicità possa essere un contenuto di qualità che diventa spettacolo, su qualunque dispositivo e da qualunque luogo, online così come in un jazz club.

Serata di apertura

Nella serata di apertura verranno celebrati i brand e le agenzie che sono entrate nella YouTube Ads Leaderboard 2017, ossia le campagne che, grazie a uno stroytelling innovativo e coinvolgente, sono diventate le più popolari sulla piattaforma durante l’anno.

La creatività per formati

«Portare il web in un evento dedicato alla pubblicità, oggi è fondamentale, anche perché consente di osservare come la comunicazione si sviluppa intorno ad uno specifico target, intorno ad uno specifico media e uno specifico canale. Inoltre, in particolare su YouTube, rispetto a canali più tradizionali, è interessante vedere come la creatività sia creata per formati diversi e che sono destinati a una fruizione particolare, declinati in variabili molto originali, non solo i classici 30’’ della pubblicità, ma anche con pillole flash da sei secondi fino alle versioni molto lunghe e più cinematografiche. Nondimeno, la Notte dei Pubblivori si configura come uno spazio naturale dove presentare le novità e le innovazioni della comunicazione», spiega a DailyMedia Riccardo Cioni, fondatore e ceo de La Buccia, che organizza l’evento.

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Storia e novità

La Notte dei Pubblivori, da 30 anni in 42 Paesi, è una proiezione non stop di idee e linguaggi di comunicazione. Ogni sera, a partire dalle 21.00, ci sarà una proiezione “extended” di circa tre ore nei giorni 5, 6 e 7 Aprile 2018, che presenterà le novità più elettrizzanti della produzione pubblicitaria degli ultimi anni, alcune monografie dedicate ai brand che hanno fatto la storia della comunicazione e, come sempre, i cult della Notte dei Pubblivori che continuano a divertire. «Il 60% degli spot che trasmetteremo sono stati creati negli ultimi tre anni, con una preponderanza delle novità, ma riteniamo importante mantenere anche alcuni spot storici, sia per creare meglio una continuità temporale dell’evento, sia per mostrare in modo più efficace come è cambiato negli anni l’approccio alla comunicazione pubblicitaria», continua sempre Cioni.

Il mondo che cambia

Durante la serata verranno proiettati spot da tutto il mondo con svariate tematiche: il passaggio dalla famiglia felice della pubblicità alla famiglia allargata e a quelle con orientamenti sessuali articolati; si alterneranno sullo schermo spot dedicati al rispetto dell’ambiente, degli animali, della cura delle donne e della sicurezza, lasciando spazio a risate, lacrime, riflessione e una vasta gamma di emozioni. L’edizione di quest’anno, inoltre, farà riflettere su come il mondo sta cambiando, soprattutto negli ultimi decenni. «Avremo delle chicche interessanti che giungono dall’Oriente, in particolare da Giappone e Corea, che permetteranno di conoscere un po’ meglio lo stile e il linguaggio del Sol Levante. Poi, sarà presente una sezione dedicata agli spot degli anni ’90, anche italiani, divertenti da comparare con alcuni spot ‘clone’, di oggi, ma che riprendono l’impostazione del passato, creando una brand experience a ritroso, molto particolare. E, infine, moltissimi spot dedicati a macrotemi, come la figura della donna, dove la sensualità prende un connotato molto ironico, ma anche scenari che fotografano ancora meglio il periodo, con riferimenti alla violenza, all’uso delle armi, alla discriminazione, all’orientamento sessuale e così via», conclude Cioni.