Autore: Redazione
25/06/2018

Adform: il punto di vista di un esperto ad tech al Festival Internazionale della Creatività

L’intervista a Jakob Bak, Co-Founder e Cto di Adform, incontrato durante la kermesse per capire più da vicino come vivono questo evento le piattaforme tecnologiche, partner ormai fissi delle strategie creative

Adform: il punto di vista di un esperto ad tech al Festival Internazionale della Creatività

Al festival di Cannes Lions, oltre alle agenzie creative con i loro lavori, ai brand che mai come quest’anno sono numerosi, c’è un altro spazio molto importante tra le fila della kermesse, quello per le piattaforme tecnologiche, che mai come oggi, svolgono un ruolo cruciale nel supportare le strategie creative con i loro servizi che permettono di aumentare le performance, aggiungere elementi interattivi, sfruttare i dati per servire creatività sempre più rilevanti e tanto altro. Ne abbiamo discusso con Jakob Bak, Co-Founder e Cto di Adform, incontrato durante le soleggiate giornate che la cittadina francese ha regalato a questa edizione.

Cosa si aspetta in particolare da questa partecipazione al Festival?

Questa è la mia prima volta qui a Cannes e da molti anni ricevo dalle agenzie l’invito a essere presente, finalmente ho raggiunto questo scopo e ho avuto un riscontro molto positivo sia in termini di networking sia per quanto riguarda l’ambiente stimolante di questa kermesse che offre moltissimi spunti da portare a casa e su cui lavorare per migliorare ulteriormente i nostri servizi. Per il lancio delle nostre novità aspetteremo il prossimo Dmexco, che è una piazza più idonea per introdurre i nostri nuovi prodotti, ma Cannes resta un prezioso momento di incontro e confronto con le altre aziende.

Qual è il posizionamento dei servizi di Adform relativamente al supporto che la vostra tecnologia può offrire al comparto della creatività?

Abbiamo avuto il privilegio di partecipare al lavoro di molte agenzie che sono state premiate negli anni come fornitori di tecnologia e siamo orgogliosi di poter offrire l’abilità di creare qualcosa di speciale, usando l’interattività o, ad esempio, sfruttando il potere dei dati a servizio dell’intrattenimento. Attualmente, abbiamo team dedicati alla creazione di sistemi che consentano di creare campagne totalmente rilevanti rispetto al momento e al contesto in cui vengono servite, in modi che sarebbe impossibile creare senza il supporto della tecnologia e che offrono l’opportunità di centrare l’obiettivo per il quale la campagna è stata creata come mai prima d’ora. Con un plus, che a mio avviso ha davvero cambiato le regole del gioco, ossia la possibilità di ottenere questo risultato in real time, piuttosto che perdere il tempo prezioso che servirebbe per rendere possibile una tale varietà di esecuzioni.

Quali sono secondo i temi più caldi che saranno discussi tra le aziende durante l’evento?

Sicuramente il GDPR ha rubato la scena a molti avvenimenti spostando il focus delle conversazioni sul tema della privacy e della compliance. Tuttavia, questo festival è una buona occasione per dare nuovamente risalto ad altri aspetti del cambiamento nell’industry come, ad esempio, al ruolo dei nuovi attori come le consultancy. Penso che in molti meeting sulla Croisette si sia discusso proprio di questo. Inoltre, l’advertising si sta sempre di più trasformando in programming e moltissime operazioni sono e saranno sempre di più automatizzate e penso che una domanda da porsi e su cui discutere sia come mantenere e alimentare la relazione tra la creatività e l’integrazione dei sistemi, delle operazioni e capire l’importanza della scalabilità di una campagna pur senza nulla togliere alla qualità dell’elemento creativo.

Che tipo di relazione avete con le società di consulenza?

Abbiamo avuto moltissimi meeting con le società di consulenza ed essendo sostanzialmente una società di ingegneria abbiamo con esse davvero moltissimi punti in comune. Il modello full stack è perfettamente affine alle loro esigenze. Abbiamo, infatti, già all’attivo moltissime collaborazioni con la consultancy come, ad esempio, Deloitte e PwC, e riteniamo che per noi sia un territorio di crescita molto interessante. A mio avviso le agenzie controllate dalle società di consulenza sono maggiormente aperte alle opportunità offerte dalle infrastrutture tecnologiche.

I trend più attuali dell’adtech?

Sicuramente l’AI è la tecnologia più ampiamente in via di sviluppo, anche noi siamo, infatti, molto focalizzati sul suo utilizzo, in particolare per quanto riguarda applicazioni in ambiti quali la brand safety e le frodi, le quali rappresentano senza dubbio un altro trend che affolla le agende degli advertiser. Digital Out Of Home e Connected Tv sono altri due big trend e molti broadcaster stanno iniziando a dotarsi delle infrastrutture per compiere questo switch, che sta iniziando a prendere forma e che entro un anno penso raggiungerà già un discreto livello di diffusione. Un altro trend molto importante è che i C-level delle aziende sono sempre più preparati sulle questioni puramente tecniche e tecnologiche legate all’adtech, cosa che da un lato dimostra l’importanza di questo comparto e dall’altro le sue straordinarie opportunità di crescita.