In aumento anche la propensione all’acquisto, che passa dal 21 al 25%. Il quadro emerge dalla Conference Board Global Consumer Confidence Survey, svolta su una base trimestrale
Dopo una flessione di due trimestri consecutivi, nel terzo trimestre del 2018 torna a crescere la fiducia dei consumatori italiani, passando dai 62 punti registrati nel trimestre precedente a quota 69. E la crescita si ripete anche su base tendenziale (+4 punti rispetto al terzo trimestre del 2017). In aumento anche la media mondiale (+2 punti, da 104 a 106), mentre è invariata la media europea (87 punti). In particolare, risulta in calo l’indice di fiducia dei consumatori tedeschi (-1 punto, da 107 a 106) e francesi (-1 punto, da 78 a 77). In progresso il Regno Unito (+1 punto da 101 a 102) e soprattutto la Spagna (+5 punti, da 92 a 97). I dati emergono dalla Conference Board Global Consumer Confidence Survey, svolta in collaborazione con Nielsen su base trimestrale.
Aspettative positive sul prossimo futuro
“Dall’ultimo aggiornamento della Consumer Confidence Survey - ha dichiarato Roberto Pedretti, Group President di Nielsen per il Sud Europa - emerge che la popolazione italiana ha aspettative positive sul prossimo futuro. Migliorano, infatti, sia la percezione della propria situazione finanziaria sia la propensione all’acquisto. Un dato che trova riscontro anche nell’andamento dei fatturati della GDO, incrementati del +0,4% nei primi dieci mesi del 2018: un trend comunque positivo, se raffrontato con un anno eccezionale come il 2017”. Un aumento del genere è fisiologico nei periodi estivi. È inoltre tipico dei periodi immediatamente successivi all’insediamento di un nuovo Governo. In effetti, si registra anche un incremento della propensione al consumo di 4 punti percentuali (arrivano, quindi, a 25% quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti). Parallelamente, sale, dal secondo al terzo trimestre 2018, la percentuale di chi è positivo riguardo lo stato delle proprie finanze (+5pp, dal 27% al 32%) e diminuisce il numero di persone che ritiene che il Paese sia in recessione (78%, -3pp).
Il lavoro resta un’incertezza
Un elemento di incertezza sul futuro, però, rimane: restano stabili le prospettive sull’occupazione (crede nella ripresa del mercato del lavoro il 16% degli italiani), un dato inferiore rispetto al complesso dei principali Paesi europei. Diminuisce, invece, la percentuale di italiani che adottano misure per risparmiare: sono il 53%, -3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Una volta coperte le spese essenziali (bollette, rate del mutuo, affitti, etc.) e accantonati i risparmi, tra le preferenze d’acquisto degli italiani spiccano l’abbigliamento (47%, +4pp) e i viaggi (45%, +5pp), seguiti dal divertimento fuori casa e dai nuovi prodotti tecnologici, rispettivamente al 35% e al 24%. Diversamente, tra chi adotta misure per risparmiare, le principali voci di riduzione delle spese riguardano proprio l’abbigliamento (51% di italiani), i prodotti alimentari (il 48% passa a marchi più economici), l’intrattenimento e i pasti fuori casa (rispettivamente, il 46% e il 39%).
Le principali preoccupazioni
L’analisi messa a punto da Nielsen prende anche in considerazione quelle che possono essere definite come le principali preoccupazioni degli italiani. In prima posizione c’è sempre il posto di lavoro (18%, +2 punti percentuali nel terzo trimestre 2018 in rapporto con il trimestre precedente). Seguono le preoccupazioni per l’economia nazionale (12%, in calo) e per la salute (8%, in crescita). In evoluzione anche l’apprensione relativa all’immigrazione (7%) e per l’ordine pubblico/criminalità (7%). La preoccupazione per l’aumento del costo delle utenze è indicata dal 6% dei rispondenti e al pari di quella per l’istruzione e/o il benessere dei figli è in aumento. Tra i crucci degli italiani rientra anche quello dell’equilibrio tra vita personale e vita professionale (5%).