Autore: Redazione
23/04/2018

La guida in cinque punti per la monetizzazione dei siti degli editori di piccole dimensioni

DailyNet ospita l’articolo di Jan Fees, Head of Operations di revenee, piattaforma programmatica self service per il native advertising, sui passi necessari per ampliare il target e ottimizzare le performance, tenendo il budget sotto controllo

La guida in cinque punti per la monetizzazione dei siti degli editori di piccole dimensioni

di Jan Fees, Head of Operations di revenee

La nostra missione è rendere il native advertising accessibile, facile, per tutti i tipi di inserzionisti e publisher.

Oggi i consumatori hanno praticamente un varietà infinita di hobby, passioni e aree di interesse, e la coda lunga di internet fornisce una grande ricchezza di contenuti inerenti a ogni interesse, offerti da siti web di editori di nicchia.

Questi siti di nicchia godono di sessioni lunghe da parte degli utenti e un tasso di ritorno molto alto, ma naturalmente cercare di monetizzare le audience piccole con la pubblicità online e nello stesso momento pagare per la creazione e distribuzione di contenuti di alta qualità è una grande sfida. Di seguito cinque modi per i piccoli editori per monetizzare i loro siti web.

1.  Rendere la user experience prioritaria

Con dei livelli di traffico relativamente basso,   gli editori di nicchia vogliono giustamente generare il massimo valore da ogni singolo utente, il che spesso li porta ad adottare formati pubblicitari ad alto impatto e molto remunerativi che occupano la pagina web e obbligano l’utente a farci attenzione. Ma queste tipologie di annunci interrompono la navigazione dell’utente, infastidendo e riducendo le possibilità che questi rimangano sul sito web o vi ritornino in futuro, così come aumentano il rischio che gli utenti installino software di ad blocking.

Per fornire una user experience positiva, gli editori di nicchia dovrebbero evitare annunci invasivi e scegliere invece formati come quelli nativi che si adattano senza creare interruzioni al layout delle pagine web e ai device sui quali vengono mostrati, unendole ai contenuti online e coinvolgendo nello stesso tempo il pubblico. L’interesse degli inserzionisti nel native advertising è continuamente in crescita con una spesa stimata intorno ai 13 miliardi di euro in Europa entro il 2020, rendendola una opzione redditizia per la monetizzazione dei siti web.

2. Assicurarsi che gli annunci siano rilevanti per l’audience

Gli utenti di internet accettano più volentieri la pubblicità online quando si dimostra rilevante per le loro necessità, con quasi il 40% dei consumatori che preferisce il marketing targettizzato rispetto a un approccio pubblicitario più casuale. Tramite l’utilizzo di avanzate tecnologie in programmatic che prendono in considerazione un vasto range di dati, tra cui il sistema operativo, il luogo, il linguaggio, i contenuti pubblicitari, è possibile targettizzare precisamente le audience degli editori di nicchia, rendendo la pubblicità più rilevante e accettata.

3. Essere trasparenti quando si tratta di contenuti pubblicitari

Mentre il native advertising offre agli utenti una user experience positiva, gli editori di piccole dimensioni si devono assicurare di non ingannare i propri utenti con annunci mascherati sotto forma di contenuti editoriali. Se gli annunci non sono chiaramente riconoscibili questo fattore può minare la fiducia dei visitatori ed essere un ostacolo per gli editori a costruirsi un pubblico fedele.

Identificare il native advertising come tale è spesso ritenuto una responsabilità dell’inserzionista, ma i requisiti Ue per il native advertising online si applicano a chiunque agisca per conto dell’inserzionista, includendo anche gli editori. Quando si utilizza il termine “nativo” l’identità dell’inserzionista deve essere chiaramente comunicata, deve esserci una etichetta che identifica gli annunci in quanto commerciali e inoltre deve esserci una sorta di separazione visuale di questi dal resto della pagina come può’ essere una cornice o un bordo.

4. Scoprire  le piattaforme self-service

Molti dei network pubblicitari per il programmatic impongono dei volumi di page view come parte delle condizioni di accettazione, il che significa che i siti degli editori necessitano di un numero minimo di page view per poter essere ammessi. Esistono però sul mercato anche piattaforme programmati in self service che non impongono una richiesta di traffico minimo e rappresentano un punto di accesso per tutti gli editori che desiderano monetizzare i loro siti web, a condizione che i contenuti e la qualità del traffico siano sufficienti, indipendentemente dalla dimensione del loro pubblico.

Quando si sceglie una piattaforma self-service, gli editori di nicchia dovrebbero considerare la facilità di implementazione dei widget che possono anche essere personalizzati per i singoli siti web e la presenza di una reportistica dettagliata che permette loro di comprendere come gli annunci stanno performando, oltre alla verifica della loro revenue share ricavata dalla loro inventory.

5. Rendere prioritaria l’esperienza rispetto alla quantità

Quando si tratta di monetizzare i loro siti web tramite il native advertising, gli editori di nicchia dovrebbero tenere a mente la massima “less-is-more”. Un widget ben collocato, idealmente al fondo dell’articolo, crea una migliore user experience a differenza di una pagina web con troppi banner, e ha la capacità di generare  gli stessi ricavi o anche maggiori, in quanto gli annunci possono portare a CPM più elevati. Con meno annunci sulla pagina, gli editori possono prendere in considerazione l’utilizzo di formati dal valore più alto come i video nativi, in particolare per le inventory su mobile. Con più della metà degli utilizzatori italiani di smartphone che usano i loro device per guardare i video, questo può essere un formato molto redditizio per gli editori di nicchia.

Monetizzare i siti di nicchia tramite la pubblicità online non è assolutamente impossibile. Comprendere l’importanza della user experience migliorandola con formati non invasivi, annunci ben posizionati, utilizzare una comunicazione pertinente e rilevante, utilizzare piattaforme self-service ideate per pubblici più piccoli, sono tutti modi tramite i quali gli editori possono efficacemente monetizzare i loro siti e produrre contenuti che soddisfano la gamma sempre più ampia di hobby e interessi dei consumatori.