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Mediaset: allo studio accordo paneuropeo con ruolo da leader; per il calcio colloqui con Sky e Perform

Autore: S Antonini


Approvato il bilancio 2017 e rinnovato il CdA fino al 2020, Fedele Confalonieri rieletto presidente; Pier Silvio Berlusconi: «I Mondiali di calcio creano margini, ma nei primi cinque mesi di quest’anno stiamo guadagnando quote anche senza»

Mediaset sta lavorando al progetto di un accordo paneuropeo con altri primari broadcaster, non necessariamente di piccole dimensioni, ma sempre con il Biscione come primo azionista, nella posizione di «locomotiva trainante», ha detto Pier Silvio Berlusconi a margine dell’assemblea dei soci che, ieri, ha approvato il bilancio 2017 e eletto il nuovo consiglio di amministrazione. «Siamo interessati a creare qualcosa in Europa di cui saremmo il motore, non siamo interessati ad aggregarci a qualcosa che già c’è. Stiamo valutando varie possibilità, è tutto in divenire». Intanto, Mediaset incassa il successo dei Mondiali di calcio in Russia, sia sul fronte degli ascolti - con una media di 4 milioni di spettatori e il 26% di share -, sia sul fronte della raccolta pubblicitaria «andata molto, molto bene, oltre le nostre aspettative». «Senza i Mondiali, il mercato sarebbe negativo - ha spiegato il vice presidente e amministratore delegato di Mediaset -, ma noi guadagniamo quote anche senza già nei primi cinque mesi dell’anno». Grazie a Russia 2018, la positività aumenta nel primo semestre: «In attesa dei dati definitivi possiamo già confermare un segno più importante».

Accordi con Perform e Sky per l’offerta calcio

Sempre in tema calcio e della prossima stagione di campionato, Berlusconi ha confermato colloqui in corso con Perform, ma anche con Sky, per «offrire qualcosa di calcio agli abbonati di Premium, senza un minimo garantito e sempre che non sia peggiorativo rispetto al piano industriale al 2020, presentato a Londra, che non prevede il calcio per la pay tv. Gli accordi, comunque, non sarebbero fatti per il conto economico, ma per dare continuità all’offerta» per la base utenti che sta tenendo, a fronte dell’ipotesi prudenziale fatta nel piano al 2020 in termini di calo di abbonati. Del resto, il piano lo dice chiaramente: «noi avevamo ipotizzato una Premium senza calcio, ma con un’offerta di cinema e serie tv per il digitale terrestre. Inoltre, il piano parla di digital trasformation verso il modello over the top, stile Infinity. Con l’accordo con Sky, però, noi siamo editori pay di contenuti sul satellite, oltre che sul digitale terrestre e sul web». Tornando ai ricavi pubblicitari generati dai Mondiali «l’evento creerà un margine e stiamo migliorando» rispetto ai fatturati raccolti alla vigilia dell’evento, intorno agli 80 milioni di euro, a fronte di un costo per 78 milioni di euro secondo le voci di mercato.

Mondiali più visti degli ultimi vent’anni

Nel suo discorso di apertura, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha sottolineato gli ascolti ottenuti dai Mondiali di calcio 2018 nelle prime 36 partite trasmesse, «superiori a quelli del 2014 trasmessi da Rai e Sky con 3,5 milioni di spettatori in media. E l’Italia giocava. Risulta che il nostro Mondiale è quello con il più alto ascolto degli ultimi vent’anni»; e spicca anche la marginalità, «mai ottenuta nella storia televisiva con un evento sportivo». Confalonieri ha anche accennato alla vicenda Vivendi e al recente accordo con Sky che ha portato l’offerta cinema e serie tv di Premium sulla piattaforma satellitare. Con Telecom Italia, invece, è stato siglato l’accordo che porta tutti i canali free di Mediaset su TIM Vision a partire da gennaio 2019. Al centro dell’attenzione di Confalonieri c’è anche il conflitto tra editori tradizionali e big del web, in merito al quale il presidente Mediaset sostiene la presa di posizione delle istituzioni europee.

Rinnovato il CdA

L’assemblea dei soci, dunque, ha rinnovato a Fedele Confalonieri l’incarico di presidente del consiglio di amministrazione, che è stato rinnovato. Nel nuovo CdA, che resterà in carica fino al 2020, sono stati eletti, dalla lista Fininvest, i seguenti nomi: Fedele Confalonieri, Pier Silvio Berlusconi, Marco Giordani, Gina Nieri, Niccolò Querci, Stefano Sala, Marina Berlusconi, Danilo Pellegrino, Carlo Secchi, Marina Brogi, Francesca Mariotti, Andrea Canepa. Per quanto riguarda, invece, la lista di minoranza presentata da un gruppo di società di gestione del risparmio e di investitori istituzionali sono stati eletti Giulio Gallazzi, Costanza Esclapon e Raffaele Cappiello.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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