Amazon: pubblicità e cloud fanno schizzare gli utili nel secondo trimestre 2018

Amazon ha chiuso il secondo trimestre con utili sopra le attese, e di molto, grazie alla pubblicità e al cloud, business con margini più elevati rispetto all’ecommerce. E Wall Street ha deciso di premiare i risultati al 30 giugno del colosso guidato da Jeff Bezos, facendo salire il titolo del 3,5% nelle contrattazioni after-hour. Nella giornata di venerdì, poi, il titolo ha continuato a crescere. Sotto le previsioni, invece, i ricavi, pari a 52,9 miliardi di dollari, a fronte di scommesse per 53,4 miliardi. L’utile per azione è stato di 5,07 dollari, lontanissimo dalle stime fissate a 2,50 dollari. È il terzo trimestre consecutivo in cui il risultato netto supera quota 1 miliardo di dollari e questa volta gli utili raggiungono la cifra record di 2,5 miliardi. Il segmento Amazon Web Services è valso 6,1 miliardi, un dato leggermente superiore alle previsioni di FactSet. La guidance per il terzo trimestre è stata di poco inferiore a quanto preventivato dagli analisti di Wall Street, nonostante il periodo luglio-settembre includa anche il Prime Day, giorno di vendite record per l’ecommerce.

La pubblicità

Record anche per la pubblicità, che per il secondo trimestre di fila supera i 2 miliardi di fatturato: la voce “Altri Ricavi”, cui fa capo l’advertising, ha segnato introiti per 2,2 miliardi, a +132% nel confronto con il pari periodo di un anno fa. Quest’ultima è l’area a più elevato tasso di crescita del business di Amazon.  Nella conference call il Cfo, Brian Olsavsky, ha detto che la compagnia ha attratto sia inserzionisti consolidati sia emergenti. Il merito è da addurre agli aggiornamenti, in una logica di semplificazione, dell’offerta. Secondo eMarketer le entrate da advertising digitale di Amazon quest’anno cresceranno a 3,37 miliardi di dollari (58%), con una quota dell’1,2%  del mercato pubblicitario mondiale.