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Moving Up: come il DOOH cambia pelle diventando data-centric

Autore: Redazione


L’azienda è la prima digital company a gestire un ad network per la pianificazione automatizzata su schermi digitali e permette ai brand di sfruttare i vantaggi e la flessibilità di una DSP anche applicati alla pubblicità esterna

di Anna Maria Ciardullo
Schermi sempre più intelligenti e basati sui dati. Anche il Digital Out Of Home cambia pelle, come raccontato dal CO-Founder & CEO di Moving Up, Marco Valenti, durante la sedicesima edizione di IAB Forum, appena conclusasi a Milano, dove ha moderato un incontro tra player del settore, per esplorare le nuove frontiere della pubblicità esterna, Out of Home. Insieme a lui, Gianluca De Marchi, Presidente di Urban Vision, Marco Orlandi, Operations & Innovation Manager, di Grandi Stazioni, Carlo Rinaldi, Marketing & Innovation Director di Clear Channel Italia, Andrea Salvati, Senior Consultant Digital Transformation di Class Editori. DailyNet ha voluto approfondire il nuovo approccio nella pianificazione Digital Out of Home di Moving Up in un’intervista a due voci con Yari Crapanzano, Head of Digital Sales & Marketing, insieme a Vivian Ceresero, che per Moving Up ricopre la carica di Chief Operations Officer; per delineare le novità e i progetti in corso messi in campo dalla digital company nostrana che, oltre al focus sul DOOH, opera in diverse aree di competenza e che ha vissuto un 2018 pieno di novità e successi. Come si configura il posizionamento di Moving Up rispetto al Digital Out Of Home? Il nostro posizionamento come concessionaria di spazi per il DOOH si configura principalmente con le collaborazioni che abbiamo messo in atto con quattro player del settore, Telesia e Clear Channel da un anno e da qualche mese anche Urban Vision ed Exomedia, tutti questi operatori rappresentano circa il 70% dell’inventory disponibile per quanto riguarda gli schermi digitali sul territorio italiano. Il nostro contributo concerne la commercializzazione degli spazi digitali in esterna, in una modalità differente rispetto a quella tradizionale, ossia attraverso una piattaforma che permette ai brand di pianificare in modalità automatizzata. Si tratta di una modalità che non va a sovrapporsi a quella tradizionale, ma l’arricchisce, rendendo visibile quanto erogato da piattaforma in tempo reale. Un’innovazione che permette anche all’editore di ottenere vantaggi significativi, poiché garantisce di fatto un surplus di guadagno rispetto al fatturato normale. Ormai, è da un anno che stiamo lavorando in questa direzione e il mercato ha compreso i vantaggi offerti dalla nostra soluzione, sono più di 100 le campagne erogate con circa 30 clienti. Vivian Ceresero Di recente, siete diventati anche partner di un colosso del tech, AdColony, per il mobile. Quali sono i progetti e gli obiettivi legati a questa collaborazione? AdColony è il più grande player mondiale in termini di inventory video in-app, secondo solo a Google. Si tratta, infatti, di una delle maggiori piattaforme di mobile advertising al mondo con un network in cui è integrato l’SDK proprietario, che traccia quindi un’audience di oltre 1.4 miliardi di utenti unici globali, di cui 18 milioni solo in Italia, e un tempo medio speso mobile via app superiore alla somma dei canali social più noti. Circa sei mesi fa, la company era alla ricerca di un partner sul mercato italiano e ha scelto Moving Up, sia per la nostra forte connotazione commerciale, sia per l’anima tech che ci contraddistingue e che ci rende degli interlocutori adatti a comunicare anche su temi piuttosto complessi come il programmatic in app, ad esempio. Come reseller per l’Italia, li supportiamo, infatti, proprio per quanto riguarda la pubblicità video in app, sia in modalità reservation, sia in modalità programmatica. Abbiamo il compito di aprire questo canale commerciale e consolidarne il market-share. Oltre ai formati rich media proposti, incredibilmente impattanti e coinvolgenti, AdColony ha nativamente integrati Moat, IAS, DoubleVerify e Nielsen, quindi, tutte le campagne sono certificate con reportistica di terza parte, oltre alla possibilità di lavorare su base dato tramite altri fornitori, erogando campagne super targettizzate sull’utente. Gli obiettivi che ci poniamo sono molto sfidanti, l’Italia è paragonata, sempre al netto della giusta tara, a mercati molto più avanzati come i Nordics, ad esempio, o UK, quindi puntiamo a performance in linea con le aspettative. Il 2018 è servito a creare le basi per impostare il rapporto con i clienti, far conoscere l’offerta e ci è servito a consolidare i servizi, in vista di un 2019 che porti degli ottimi risultati. Tuttavia, abbiamo già superato i nostri obiettivi e nonostante l’impostazione più orientata all’education, già quest’anno, abbiamo ottenuto risultati che vanno oltre a quanto prefissato

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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