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Auditel: domani l’incontro con le Authority, a fine anno la “total audience”. E spinge sul fatturato in vista della Borsa

Autore: Redazione


La società di cui è presidente Andrea Imperiali, che si presenterà giovedì alla Camera, sta già sviluppando il piano industriale quinquennale mirato a portarla a essere maggiormente profittevole e poter perseguire l’obiettivo della quotazione. Il progetto è di internalizzare le ricerche ed estenderle magari anche agli altri mezzi oltre alla tv

Ha tutta l’aria di non essere solo un evento meramente celebrativo l’incontro “30 anni di Auditel - Le nuove sfide della Ricerca nella società italiana che cambia” che il presidente della società dei rilevamenti televisivi, Andrea Imperiali, ha organizzato per domani mattina alla Camera dei Deputati. L’iniziativa pare infatti avere un valore istituzionale funzionale a un definitivo “accreditamento” di Auditel stessa (che, per altro, è stata fondata nel 1984 e ha avviato la rilevazione degli ascolti il 7 dicembre 1986) presso quelle Authority con cui non ha sempre avuto rapporti fluidi e scontati, specie quando è caduta in incidenti di percorso sui rilevamenti a fronte dei quali si era anche parlato di un impegno degli enti regolatori stessi che avrebbe potuto anche andare oltre i loro compiti di controllo in materia di fornitura dei dati di ascolto. Il percorso di pieno recupero di credibilità si sta insomma concludendo, mettendo Auditel nelle migliori condizioni per sviluppare le sue prossime mosse. Accreditamento I programmati interventi di Antonello Giacomelli, Sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico; Angelo Marcello Cardani, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni; Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato; Giovanni Buttarelli, Garante Privacy UE; e Renato Loiero, Presidente della Commissione per la Garanzia dell’Informazione Statistica, ai quali si aggiungerà quello di Giorgio Alleva, Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica, vanno quindi letti anche e soprattutto come tentativo di “sdoganare” definitivamente Auditel a Roma, consolidandone il ruolo di unico interlocutore legittimato in materia di misurazione degli ascolti e, infine, anche, come implicito sostegno alle strategie di sviluppo della società stessa, per la quale il piano industriale di quinquennale memoria lanciato da Imperiali al momento del suo insediamento ha l’evidente, anche se ultimamente non più sottolineato, obiettivo di metterla nelle condizioni di poter ambire alla quotazione, seguendo l’idea a suo tempo (2015) lanciata e sempre sostenuta dal presidente di UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi. I numeri Per arrivare ad avere le dimensioni per andare in Borsa e, soprattutto, contestualmente, “accarezzare” il sogno di diventare la struttura unica che gestisce ed eroga le rilevazioni di tutti i mezzi, Auditel deve aumentare il proprio fatturato - che già dovrebbe aver superato i 20 milioni di euro l’anno scorso, con possibile aumento fino a 23-24 quest’anno - anche per non presentarsi, se non solo in pari, con utili modesti agli investitori. Considerando per altro che l’impianto complessivo per la total audience (“Super Panel” Nielsen più “Second Screen” comScore) atteso tra l’autunno e fine anno dovrebbe costare appunto una cifra analoga a quella del giro di affari atteso, si possono ben capire l’importanza di un consenso istituzionale al progetto da parte delle citate Autorità da un lato e l’accelerazione “industriale” che dall’altro Imperiali sta dando ad Auditel. La quale, a oggi, dovrebbe contare già su un numero intorno alle 10 risorse interne, comprese alcune figure di alto profilo come il “mckinseyniano” Paolo Lugiato, chiamato giusto un anno fa a occuparsi della direzione della pianificazione strategica e incaricato quindi di vegliare sull’avanzamento dei lavori dell’articolata road map del nuovo piano industriale e di coordinarne anche i processi d’implementazione; l’ingegner Davide Crestani, già Chief System Architect & Product Engineering in Nielsen, alla direzione tecnico-scientifica; e Paolo Duranti - anch’egli ex Nielsen - alla direzione commerciale, oltre a Patrizia Bertoni, in precedenza responsabile del coordinamento delle varie attività produttive e commerciali, ora alla direzione degli affari generali. L’Istat L’obiettivo, ovviamente, è di arrivare progressivamente a internalizzare il più possibile i processi di ricerca, cercando di andare a guadagnare progressivamente di più sulla vendita dei dati (inizialmente, almeno quelli degli ascolti televisivi, da qualsiasi device avvengano). Importante anche la presenza, giovedì, dell’Istat (che nel 1998, va ricordato, sembrava deputata addirittura a subentrare ad Auditel stessa), con cui collabora per il panel famiglie e con il quale ha avviato il protocollo per una nuova e più aggiornata descrizione di queste ultime. Anche perché il passaggio successivo degli sviluppi di Auditel sarà l’integrazione con i dati di consumo, di cui se ne dovrebbe sapere qualcosa di più entro la metà del prossimo anno.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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