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Con Inflooendo il branded content diventa 2.0

Autore: Redazione


La piattaforma permette di pianificare in modalità data-driven sui social di oltre 300 tra editori e influencer. E in arrivo ci sono un algoritmo di profilazione e la funzione di geolocalizzazione

Il mercato del branded entertainment in Italia nel 2018 arriverà a valere 421 milioni di euro. Lo stesso comparto, nel 2017, valeva 360 milioni mentre quattro anni fa il valore era “solo” di 170 milioni. Numeri che testimoniano l’attenzione crescente che aziende, agenzie media ed editori stanno rivolgendo alle moderne forme di marketing dei contenuti. Le ragioni di questo successo sono facili da intuire anche per i non addetti ai lavori: sui social la reach organica si è ridotta drasticamente, gli utenti hanno ormai dimostrato di “non vedere” la maggior parte delle adv che passano loro davanti e, in generale, di preferire i contenuti alla pubblicità. Inevitabile quindi che tornasse prepotentemente di moda una forma di promozione che “confonde” il contenuto editoriale con quello pubblicitario, assegnando a quest’ultimo anche (o soprattutto) l’obiettivo di divertire gli utenti. Inoltre, con il costante progresso delle tecnologie di advertising, oggi il branded content può disporre di sempre nuovi strumenti per la creatività, la pianificazione e la raccolta dati.
Infloeendo
Una novità tra le più interessanti del settore è sicuramente Inflooendo, piattaforma di viral storytelling presentata ufficialmente lo scorso maggio, che aiuta gli editori a monetizzare la loro presenza sui social media e permette ai brand di raccontare i propri contenuti pubblicitari. Il funzionamento è estremamente semplice: i “social wall” degli editori, raggruppati in un unico network, possono essere pianificati tutti insieme, con un approccio data driven che garantisce, oltre al risparmio di risorse, notevoli benefici in termini di engagement e brand reputation. “Inflooendo nasce per valorizzare la presenza sui social degli editori, così poco sfruttata pubblicitariamente e così estremamente ricca di valore per gli advertiser - spiega Davide Raimondi, ideatore e Ceo di Inflooendo -. I numeri mostrano che il branded content è molto più di una tendenza: è un format funzionante e di straordinaria efficacia, perché quando un consumatore viene coinvolto da un contenuto solitamente viene anche ingaggiato, la brand awareness è notevolmente superiore (59% in più, ndr) rispetto alla display e spesso cerca altri contenuti dello stesso brand”.
75 milioni di utenti
Attraverso Inflooendo aziende e centri media hanno a disposizione oltre 300 social properties premium tra le quali quelle di alcuni tra i più autorevoli editori italiani, con una reach che supera i 75 milioni di utenti distribuiti su centinaia di pagine Facebook tematiche, una consistente community di instablogger e di youtuber affermati o in crescita, ma anche blogger, influencer e social addicted attivi su Facebook, Twitter e Pinterest. Come è ovvio, l’efficacia dell’attività svolta dipende da una serie di variabili, prima tra tutti il formato scelto per la comunicazione. Secondo una recente ricerca, su 100 tra i post di branded content più popolari nel 2017, il 60% è composto da video, il 40% da foto. Per svolgere il branded content, dunque, è indispensabile munirsi di immagini e video e una buone dose di creatività.
Digital Storytelling
“Inflooendo è uno strumento con cui raccontare storie, all’interno dei canali social, su larga scala - spiega Gloria Bassi, Managing Director di Inflooendo -. E non è un caso se il nostro claim è proprio “Viral Storytelling”: il video è lo strumento che più di ogni altro si presta a raccontare storie. È naturale, quindi, che sia quello più efficace per questo tipo di attività. Ma anche scegliendo il formato migliore, l’aspetto creativo resta di fondamentale importanza: una storia originale e coinvolgente fa la differenza”.
Autorevolezza
Gloria Bassi L’altro elemento che permette a un contenuto brandizzato di avere successo nella dinamica di comunicazione dei social è l’autorevolezza di coloro che il contenuto lo diffondono: non tutte le fonti sono considerate affidabili dagli utenti. “L’autorevolezza del contenuto brandizzato è direttamente proporzionale a quella dell’editore che lo propone e al rapporto di fiducia che gli utenti hanno con esso – continua Gloria Bassi -. E gli operatori dell’informazione sono considerate di solito le fonti più autorevoli in rete, dopo gli influencer. Inflooendo nasce proprio per valorizzare tale patto fiduciario. Per questo motivo tutte le nostre campagne sono trasparenti e indicano chiaramente la natura del contenuto anche se di carattere informativo o divertente”.
Data-Driven & Umana
Non meno importanti sono le facoltà che la piattaforma mette a disposizione degli investitori. Grazie la sua natura data-driven, infatti, Inflooendo è in grado di stimare la influential capacity dei social wall e di definire automaticamente il target audience all’interno dei vari segmenti di mercato, fornendo reportistica accurata per tutte le kpi interessate. “Aggiungiamo costantemente nuovi target, anche di nicchia come “golf” e stiamo lavorando su altre preziose funzioni come la geolocalizzazione delle campagne. Inoltre, stiamo perfezionando il nostro algoritmo proprietario Infloorank e la nuova versione permetterà la gestione automatizzata dei wall più performanti - specifica Gloria Bassi -. Ma non siamo soltanto tecnologia: gestiamo personalmente i rapporti con tutti gli editori e gli influencer e forniamo ai clienti l’assistenza necessaria per la realizzazione dei contenuti da promuovere. Siamo una soluzione per il branded content completa, affidabile e molto efficace e le aziende che hanno condotto con noi i primi test della piattaforma, oggi sono i nostri primi clienti”, conclude.
Un party giovedì
Inflooendo, piattaforma di influencer marketing da Webbdone, digital medi agency attiva sul mercato dal 2009, ha organizzato un party giovedì prossimo (29 novembre) a Milano con clienti e partner. L’appuntamento è dalle 18:30 in Via Procaccini 60.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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